Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2000
 
   
  LE CATTEDRALI DELLA TERRA LA RAPPRESENTAZIONE DELLE ALPI IN ITALIA E IN EUROPA (1848-1918)

 
   
  Milano, 25 gennaio 2000 - La mostra Le cattedrali della Terra - 25 gennaio - 19 marzo 2000 - Museo della Permanente, via Filippo Turati 34, evidenzia il contributo italiano sul tema della montagna, tra la seconda metà dell´Ottocento e la prima Guerra mondiale, periodo in cui la pittura di paesaggio si rinnova in profondità nel segno dell´aderenza al vero e la rappresentazione della montagna si afferma in tutta Europa come genere a sé stante. Un diverso approccio alla natura parallelo al nascere di comode vie di comunicazione, al diffondersi dell´alpinismo moderno, allo sviluppo di un nuovo mercato artistico stimolato dal pubblico borghese. Opere di autori stranieri, quali Wolf, Turner, Calame, Baud-bauvy, Viollet-le-duc, Ruskin sino a Hodler, disegneranno, nella mostra, il contesto europeo entro il quale collocare le esperienze di Carcano, Gignous, Balduino, Dell´orto, Morbelli, Fornara, Longoni, Segantini, per citare alcuni nomi, in cui il paesaggio alpino trionfa con linguaggi diversi. Tematiche ricorrenti, come gli alti pascoli, le vette inaccessibili, i ghiacciai, tracceranno un percorso iconografico che individuerà i "luoghi topici", mete imprescindibili per generazioni di pittori italiani e stranieri: il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa, le alture dell´Engadina e della Valtellina, le Dolomiti. La letteratura della montagna si riallaccia alla nuova sensibilità romantica che scopre il bello e il sublime là dove la tradizione del classicismo non vedeva altro che caos e rovine. Le "orride delizie" delle Alpi entrano nei diari di viaggio degli scrittori europei che, affrontando le fatiche e le incognite del Gran Tour, si avvicinano con timore e meraviglia ai ghiacciai, alle rocce, alle cascate delle Alpi. I viaggiatori e gli alpinisti scoprono i misteri della montagna e li rivelano al grande pubblico attraverso i loro racconti. La fotografia della montagna nasce alla metà del Xix secolo come materiale iconografico da tradurre in illustrazioni per le riviste dell´epoca, limitando sempre più lo spazio di pittori e acquerellisti specializzati nel genere de paesaggio di montagna. Il mezzo fotografico da perfetta e rapida automatizzazione del disegno diviene in seguito ausilio per la conoscenza della montagna e ricerca estetica per una lettura simbolica dello spazio alpino. Il cinema di montagna vuole indagare una produzione che a partire dal 1900 esprimerà in una forma genuina ciò che in splendida sintesi il francese Samivel ebbe a definire "il sentimento della montagna". Già nei giorni pionieristici il cinema della montagna si mostra variegato in più filoni, espressioni culturali delle aree geografiche di appartenenza dei singoli autori, documentando anche eccezionali eventi, quali le fasi del conflitto sulle alte quote della Grande Guerra. Per informazioni : Ufficio stampa: Bondardo Comunicazione: Guido Spaini, Silvia Introzzi Tel. 02/29005700 - fax 02/29005656 Museo della Permanente, tel. 02/6551445 - fax 02/6590840 .  
   
 

<<BACK