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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Ottobre 2006 |
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COMUNI "RICICLONI", QUASI LA METÀ SONO IN LOMBARDIA 9 IN PROVINCIA DI MILANO E 2 (VILLA DI SERIO E BONATE SOPRA) IN PROVINCIA DI BERGAMO
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Milano, 11 ottobre 2006 - Quasi la metà dei Comuni più "ricicloni" d´Italia sono in Lombardia. E´ questo il dato che emerge dalla sesta edizione del premio "Comune riutilizzatore", organizzato dall´associazione Amici della Terra Lombardia. Tra i 28 Comuni premiati, infatti, 11 sono lombardi. Il premio, nato nel 1999, ha come obiettivo quello di censire, promuovere, valorizzare e premiare i Comuni d´Italia che comperano e utilizzano prodotti realizzati con materie o tecnologie eco-sostenibili. I premi, per ogni Comune, una pergamena e una panchina prodotti con materiale riciclato, sono stati consegnati oggi a Cologno Monzese (Milano) alla presenza dell´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi. Presenti anche il ministro dell´Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, il sindaco di Cologno Monzese, Mario Soldano e parlamentari della zona. Il premio era diviso in tre categorie: Comuni sotto i 15. 000 abitanti; tra i 15. 000 e i 100. 000 abitanti e sopra i 100. 000 abitanti. Nella prima categoria, su 17 riconoscimenti totali, i Comuni lombardi premiati sono sei: Biassono, Bernareggio, Opera e Vaprio d´Adda in provincia di Milano e Bonate Sopra e Villa di Serio in provincia di Bergamo. Nella seconda categoria, su otto "ricicloni", i Comuni della Lombardia che hanno ottenuto il premio sono cinque: Cusano Milanino, Gorgonzola, Nerviano, Seregno e Vimercate, tutti in provincia di Milano. Moltissimi sono i prodotti che rinascono dai riciclo dei rifiuti: dalle matite alle agende, dai quaderni agli astucci, dai cestini ai carrelli per la spesa, passando per mobili, giochi per bambini, capi di abbigliamento e oggetti per la casa e il tempo libero. "Il riutilizzo dei rifiuti - ha detto l´assessore Buscemi - è importante per l´ambiente, la salute ma anche per la nostra economia. E´ infatti un´opportunità per la crescita di nuovi settori industriali e quindi per la creazione di nuovi posti di lavoro". . |
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