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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Febbraio 2000
 
   
  INTERNET: PER GLI ITALIANI SCOPPIA L´INCUBO DA HACKERS: INSONNIA, ANSIA, DEPRESSIONE I SINTOMI PIÙ DIFFUSI

 
   
  Milano, 11 febbraio 2000 - Dopo la sindrome da Millennium Bug, arriva un´altra "malattia" causata dalle nuove tecnologie: l´incubo da hackers. Ansia, insonnia, depressione e dolori muscolari: ecco i segnali della neo-patologia high-tech. È proprio di questi giorni, infatti, il caso dei pirati informatici all´attacco dei più grandi siti internazionali, con l´intento - riuscito - di boicottarli e quindi di interromperne l´attività. Quasi 7 navigatori su 10, tra gli oltre 7 milioni di utenti di Internet in Italia, accusano sintomi ben precisi per il terrore che la rete si blocchi o vada in tilt. È quanto emerge da un´indagine condotta da Eta Meta, la prima agenzia di comunicazione on-line, su un campione di 472 navigatori italiani, per individuare quali sono i nuovi comportamenti che Internet ha indotto nei suoi fruitori. 6 navigatori su 10 temono di perdere denaro - Il 69% degli intervistati ha confermato <<di vivere nel continuo terrore di un blocco del computer e di Internet>>, che lo privi del necessario collegamento con il resto del mondo. Il 15% dei navigatori intervistati teme il tilt della rete <<ma ci pensa raramente>>, mentre il 10% addirittura <<non è a conoscenza dei rischi reali di un blocco di Internet>>. Ma cosa spinge i navigatori a temere così tanto il blocco informatico? Il 58% di coloro che sono colpiti dalla nuova sindrome <<teme soprattutto gravi perdite di denaro per gli investimenti che ha fatto tramite la rete>>. Per Emanuele Accenti, direttore di Digibank Communications <<Quello che è successo è un campanello d´allarme ma non è giustificato il panico: si tende a gonfiare troppo tutto ciò che accade sul web. Se in Usa bloccare la rete vuol dire bloccare un servizio di vitale importanza, in Italia la situazione per il momento è ancora di minor rilevanza. Non è certo il caso di farsi prendere dal panico: consideriamo però che in Italia i servizi che stanno riscuotendo maggior successo sono quelli di trading on line e legati ai prodotti/servizi finanziari, la sicurezza diventa quindi fondamentale, soprattutto per il rischio di perdita di fiducia del pubblico>>. Attacchi di panico per un 1 navigatore su 3- Ma cosa provano gli "internauti" colpiti dalla sindrome (ben 7 su 10)? Il 33%, secondo l´indagine di Eta Meta. Dichiara di subire veri e propri <<attacchi di ansia da panico>> al solo pensiero che la rete non risponda più ai comandi. Il 26% degli intervistati dice <<di non riuscire a dormire o di avere incubi notturni>> per il timore che Internet possa subire uno stop. Il 20%, per lo stesso motivo, si sente <<triste e demotivato>>. Il 14% <<prova sensazioni di odio e di rabbia>> contro coloro che crede gli ignoti responsabili delle crisi della rete. Infine il 7% dei navigatori colpiti dalla sindrome, accusa <<veri e propri dolori muscolari>> causati dalla tensione emotiva per l´infausta possibilità del blocco generale. Il rischio finanziario esiste per Giuseppe Baccanelli, responsabile marketing di Comm2000: <<Il panico non è giustificato, anche se comprensibile. In Italia, proprio per il minor valore, rispetto al mercato americano, del business on-line, il rischio di intrusioni da parte degli hacker è minore. Però la figura romantica degli hacker solitari sta passando sempre più in secondo piano rispetto al rischio di operazioni fatte per incidere sui valori dei titoli azionari delle società Internet>>. Pirati informatici e black-out: ecco le cause dello stress da Interne - . Ma non sono solo gli hackers ad essere la causa della nuova sindrome che colpisce gli utenti della rete: l´indagine condotta da Eta Meta ha chiesto agli intervistati quali sono le cause di possibile blocco della rete che maggiormente creano in loro gli stati di ansia. Il 36% conferma <<di temere l´attacco degli hackers>>; il 28% è preoccupato <<dai possibili black-out elettrici>>; il 18% dei navigatori teme <<un sovraccarico strutturale della rete>> mentre il 15% teme blocchi causati <<da drastici interventi legislativi ralativi al problema della privacy>>. Solo il 3% è terrorizzato <<da eventuali propri errori nella gestione della rete>>. D´accordo con i timori degli utenti, Paolo Lezzi, presidente di Enter <<La cultura Internet in Italia si può dire che si sta sviluppando in questi giorni. Nel nostro paese la diffusione dei sistemi di sicurezza è ancora limitata. Non si può generalizzare il problema hacker, quella del pirata informatico è una figura in continua evoluzione. Ed è per questo che in Italia c´è molto lavoro da fare: diventa fondamentale usare "zone di delimitazione" per separare dati pubblici e dati privati/gestionali>>. Ecco il decalogo anti hacker e virus informatici - Ecco il decalogo elaborato dalla prima agenzia di comunicazione on-line Eta Meta che ha chiesto ad un panel di 100 esperti della rete di segnalare le regole contro la pirateria informatica. Ecco le 10 norme più indicate dagli specialisti: 1) Evitare gli operatori fai da te: il provider deve essere professionale. 2) Verificare sempre di avere sistemi di salvataggio e protezione aggiornati. 3) Se si viene violati da hacker o virus informatici intervenire tempestivamente. 4) Contattare per informazioni e consulenza un ente di polizia informatica. 5) Affidarsi sempre a consulenti realmente esperi in sicurezza informatica. 6) Limitare l´accesso fisico delle persone ai locali del server o del vostro computer. 7) Garantire la sicurezza e la protezione di tutta la rete interna della società. 8) Separare nettamente le "zone" pubbliche del sito da quelle private e gestionali. 9) Aggiornare tutti i giorni gli "anticorpi" del proprio computer. 10) Controllate sempre, senza eccezioni, ciò che entra nel vostro sistema. Rosso Gianfranco.  
   
 

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