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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Ottobre 2006 |
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PRESENTATA INDAGINE CONOSCITIVA SU CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO IN VENETO. ASSESSORE TOSI: “LO STRESS E’ DIVENTATO IL PROBLEMA PRINCIPALE”
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Venezia, 12 ottobre 2006 - “Al di là dell’infortunistica, per la quale il settore maggiormente a rischio è quello dell’edilizia, da questa ricerca emerge che lo stress è diventato la prima causa di mancanza di salute percepita dai lavoratori nei luoghi di lavoro, superando i fattori tradizionali come mal di schiena e dolori agli arti causati dalla postura. Questo vuol dire che, se le condizioni materiali dei luoghi di lavoro sono sostanzialmente migliorate, il fattore dello stress, per le dimensioni che sta assumendo, sta diventando estremamente proccupante non solo all’interno del mondo del lavoro ma in tutta la società e, quindi, dovremo affrontarlo con politiche di prevenzione adeguate”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle politiche sanitarie, Flavio Tosi, intervenendo questa mattina, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia, alla presentazione dell’Indagine pilota conoscitiva sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in Veneto promossa dall’Ispesl e dalla Regione del Veneto in collaborazione con l’Inail, l’Inps e l’Università di Padova (Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica). “Questo studio ci sarà utile – ha aggiunto l’assessore regionale – perché ci permetterà di pianificare azioni importanti per limitare lo stress soprattutto nei settori in cui è stato maggiormente individuato”. La ricerca articolata in diverse linee di lavoro ha permesso di studiare i rischi professionali e i problemi di salute prevalenti percepiti dai lavoratori di una regione europea altamente industrializzata quale il Veneto, scelta come regione-pilota per la presenza sul territorio di un’ampia gamma di attività lavorative, oltre che per le vaste dimensioni demografiche ed economiche. E’ emerso che le principali problematiche di salute per i lavoratori del Veneto sono in primo luogo lo stress (26. 9%), seguito dal mal di schiena (17. 8%) e dal dolore agli arti (11. 1%). Anche nell’indagine ondotta nel 2000 in ambito europeo da Eurofound (European Foundatione for the Improvement of living and Working Conditions), lo stress era risultato essere uno tra i principali problemi di salute, secondo solo al mal di schiena. In merito ai fattori di rischio percepiti, accanto a quelli tradizionali di tipo fisico-chimico (vibrazioni, rumore, inalazione di vapori fumi, polveri, sostanze pericolose), sono stati evidenziati aspetti delle condizioni di lavoro quali: posture, movimentazione carichi, movimenti ripetitivi, turni, eccessive richieste sul piano psichico e cognitivo. I più elevati rischi di stress sono stati riferiti dagli addetti del commercio e del comparto socio-sanitario, nei soggetti con più di 10 anni di anzianità nella mansione e nei lavoratori che avevano riferito un infortunio sul lavoro o una assenza per motivi di salute. L’analisi dei dati Inps sulle assenze dal lavoro per malattia certificate nel periodo 1997-2002 ha evidenziato una percentuale di assenze più bassa nei comparti dell’Artigianato rispetto a quelli dell’Industria e del Terziario, sempre inferiore negli operai rispetto agli impiegati e con un picco nella classe d’età “20-29 anni”. Le donne mostrano una maggiore tendenza dei colleghi maschi ad ammalarsi: il tasso d’incidenza (eventi/assicurati) esaminato evidenzia una netta disuguaglianza tra i due sessi, molto alta in particolare nell’Industria. L’analisi dei tassi di inabilità/invalidità lavorativa Inps dal 1994 al 2002 ha evidenziato che il rischio di invalidità è significativamente maggiore nei lavoratori dipendenti dell’Artigianato, Industria e Terziario che nei lavoratori autonomi. I comparti a maggiore rischio di invalidità Inps sono risultati essere l’Edilizia e l’Impiantistica ( sia di tipo industriale che artigianale), seguiti dal Tessile (come attività industriale). L’analisi dei tassi standardizzati per età e sesso di invalidità/inabilità, assenze dal lavoro per malattia e infortuni sul lavoro nei lavoratori dell’industria dal 1994 al 2002 ha evidenziato una riduzione di inabilità/invalidità, una tendenza alla riduzione negli anni più recenti del tasso di assenze per malattia e infine un aumento del tasso di infortuni sul lavoro (in ascesa nel 2002) che potrebbe essere dovuto all’incremento di lavoratori extracomunitari nelle fabbriche e/o al riconoscimento degli infortuni in itinere a partire dal 2000 per effetto dei cambiamenti normativi Inail. Per quel che riguarda la sicurezza sul lavoro degli extracomunitari la ricerca ha rafforzato l’ipotesi di partenza che non tutti gli infortuni sul lavoro degli extracomunitari sono “visibili” nelle statistiche Ufficiali Inail. . |
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