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Notiziario Marketpress di Venerdì 10 Marzo 2000
 
   
  CAPOLAVORI DEL SETTECENTO DALLA GALLERIA NAZIONALE D´ARTE ANTICA DI PALAZZO BARBERINI

 
   
  Parma, 10 marzo 2000 - I generi di pittura più in voga nel Settecento, il Vedutismo, il Ritratto, la Pittura di genere, a confronto con l´opera interessante e anticipatrice di Julien de Parme. Questa la singolare opportunità offerta, dall´1 aprile a 18 giugno, dalla Fondazione Magnani-rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) che affianca alla fortunata antologica di Julien de Parme (1736 - 1799), l´artista svizzero-francese riscoperto da Pierre Rosenberg, direttore del Louvre, una seconda mostra dal titolo "Capolavori del Settecento dalla Galleria Nazionale d´Arte Antica di Palazzo Barberini". A comporla sono in tutto 28 selezionatissimi dipinti, il nucleo forse di maggior pregio della Collezione Cervinara, affiancato da altre splendide opere tutte provenienti dalle raccolte di Palazzo Barberini di Roma. Queste opere verranno definitivamente esposte dopo l´apertura delle nuove sale del Palazzo dedicate al Settecento. La scelta operata da Lorenza Mochi Onori, Direttore di Palazzo Barberini, che ha curato la mostra, privilegia artisti e ambiti che consentano un confronto con il percorso artistico di Julien de Parme, artista che visse per più di un decennio a Roma proprio per affinarsi nell´arte della pittura, grazie alla protezione del potente ministro della corte di Parma, il Du Tillot. Tornato in Francia nel 1773, Julien si trova a competere proprio con artisti come Fragonard, Boucher, Lancret, senza riuscire mai a raggiungere il loro successo e la loro notorietà. Oltre ai francesi sopra citati abbiamo in mostra anche Greuze, Subleyras e Schall, mentre, tra i vedutisti, i grandi veneti Bellotto, Guardi, Canaletto e il nordico Van Wittel; tra i ritrattisti Rosalba Carriera, Angelica Kauffmann e Pompeo Batoni con un suo capolavoro; Gaspare Traversi rappresenta la Pittura di genere insieme a Giuseppe Bonito e i francesi Nicolas Lancret e Jean Frédéric Shall. La recente riscoperta di Julien de Parme da parte di Rosenberg, documentata dalla mostra da lui curata, consente oggi di rendere giustizia allo sfortunato artista. Il confronto ravvicinato tra i "Capolavori del Settecento" e l´antologica di Julien, proposto dalla Magnani-rocca, conferma il valore di quest´ultimo, se non altro, perchè seppe anticipare di almeno un decennio i temi e il modi di dipingere del neoclassicismo che verranno poi imposti dal genio di David. Infolink: www. Magnanirocca. It e-mail: info@magnanirocca. It Per informazioni: Fondazione Magnani-rocca, Tel. 0521. 848327 - 0521. 848148 Fax 0521. 848337.  
   
 

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