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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Ottobre 2006
 
   
  SUICIDI GIOVANILI, UN PROGETTO PER PREVENIRLI AL FATEBENEFRATELLI SERVIZIO INTEGRATO D´INTESA CON AMICO CHARLY IL 75% DEI CASI RIMANE SCONOSCIUTO ALLE STATISTICHE UFFICIALI

 
   
  Milano, 12 ottobre 2006 - Sta per essere avviato all´ospedale Fatebenefratelli di Milano il primo servizio ospedaliero integrato per l´assistenza ai giovani che hanno tentato il suicidio. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell´assessore alla Sanità, Alessandro Cè, il progetto: "Trattamento acuto di soggetti adolescenti con tentato suicidio" che sarà realizzato dall´Azienda ospedaliera Fatebenfratelli con il supporto dell´associazione "L´amico Charly", una onlus che, dal 2001, promuove iniziative e organizza servizi mirati alla prevenzione del disagio giovanile. Il progetto prevede che il Fatebenefratelli metta a disposizione alcuni posti letto per il ricovero dei ragazzi nel reparto di pediatria e di psichiatria dove verrà fornita loro un´assistenza specializzata integrata con un percorso di psicoterapia da parte di un´équipe di esperti che opera presso il Crisis Center dell´associazione "L´amico Charly", la quale da tempo si occupa da tempo di sostenere sia i ragazzi che le loro famiglie. Una delle finalità di questo progetto sperimentale, della durata di tre anni, è anche quello di elaborare un modello di servizio da esportare anche in altre aree. Per la sua realizzazione la Giunta regionale ha anche approvato lo stanziamento di 450. 000 euro, 150. 000 euro l´anno per i tre anni "Con questo progetto - precisa l´assessore Cè - la Regione Lombardia intende non solo dare una risposta a questo problema ma anche valorizzare, oltre all´ospedale, la competenza di un´organizzazione sociale che sa rispondere in modo puntuale e creativo ad un bisogno sommerso ma importante. Si tratta di un riuscito esempio di sussidiarietà, di collaborazione sinergica tra pubblico e privato". La realtà dei suicidi giovanili è assai spesso sottovalutata. Si stima infatti che solo uno su quattro dei giovani che tentano il suicidio ha poi un contatto con le strutture sanitarie: il 75% dei casi rimane sconosciuto alle statistiche ufficiali. Il problema invece sta ora assumendo carattere di vera e propria emergenza. Nei giovani fino a 25 anni infatti il suicidio è la seconda causa di morte dopo quella per incidente stradale. E mentre il numero dei suicidi negli ultimi 20 anni tra i giovani che hanno un età tra i 20 e i 25 (una delle classi più a rischio, anche se l´età tende ad abbassarsi) è pressoché costante, è invece aumentato del 50% il numero di coloro che lo hanno tentato. Oggi circa la metà dei decessi per suicidio è preceduta infatti da un tentato suicidio. Inoltre il numero dei suicidi è maggiore tra gli uomini e si mantiene costante nel tempo, pur con qualche oscillazione. Mentre gli adolescenti milanesi condividono con i coetanei lombardi e italiani gli stessi valori di rischio, le giovani milanesi hanno un rischio di morte per suicidio che è circa il doppio di quello delle ragazze italiane e lombarde. All´interno della stessa Lombardia, poi, vi sono zone particolarmente a rischio: primo fra tutti il territorio di Milano e provincia, dove si stima che i casi di tentato suicidio da parte di ragazzi arrivino fino a 1. 000/1. 500 l´anno, seguito da zone montane come la Val Seriana e la Valtellina e dal Mantovano. Il progetto, approvato dalla Giunta regionale, unico in Italia e tra i pochissimi in Europa, tenta dunque di dare una risposta innovativa al dramma del suicidio giovanile non solo con interventi di natura farmacologica , ma soprattutto con il sostegno psicologico che vada alle origini del disagio giovanile. .  
   
 

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