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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Marzo 2000
 
   
  PICCOLE E MEDIE IMPRESE E INTERNET AMORE ODIO O INDIFFERENZA? UNA RICERCA SVOLTA DI RECENTE NE RIVELA I RETROSCENA

 
   
  Milano, 23 marzo 200 - Cosa ne pensano le Pmi del web, a che punto sono con il loro sito, queste ed altre domande comprendono una recente ricerca svolta dalla Freepng per conto della Wayin. La ricerca è stata realizzata attraverso 1000 interviste telefoniche ad imprese medie e piccole, con fatturato compreso tra i 5 e i 50 miliardi di lire, ubicate in tutto il territorio nazionale, cosi suddivise: per il 60% aziende di produzione, per il 40% aziende di servizi. I soggetti intervistati ricoprono le funzioni di amministratore, direttore generale, direttore marketing, responsabile di funzione. La ricerca è stata realizzata nel mese di marzo 2000. Questi i principali risultati. Si è riscontrata una grande attenzione verso il nuovo mezzo: il 59% dichiara di avere un sito in Interne!, cosi come il 16, 5% sostiene di averne uno in costruzione o in progettazione. Dunque oltre il 75% degli intervistati è presente sul web o vuole esserlo in tempi molto contenuti. Un chiaro segnale di come le aziende siano convinte del fatto che Internet possa creare delle occasioni di sviluppo, anche se la cultura sul mezzo non è talmente diffusa da suggerire altri utilizzi se non la creazione di un sito aziendale, che il più delle volte non è altra cosa se non la propria brochure on-line. Questo è probabilmente dovuto al fatto che l´approccio ad Internet, in questi primi anni di diffusione "di massa" è stato di natura informatica e non attraverso tecniche di marketing o di comunicazione. Le difficoltà percepite nella realizzazione di un sito - Ne gli investimenti, ne le competenze tecniche necessario per la gestione delle attività nel web sono ritenute un ostacolo: rispettivamente soltanto l´11% e l´8, 2% dichiarano di avere delle difficoltà su questi fronti; un po´ più alte le difficoltà legate al timore di non ottenere sufficiente visibilità e visitatori per il sito ( 13, 8%) e ad una non sempre elevata motivazione all´interno dell´azienda stessa (disinteresse 17, 4%). In generale, le aziende intervistate dimostrano una visione non strategica di Internet, dovuta all´impostazione data al mezzo fin dalla sua prima diffusione. Il web è nato per raggiungere il più alto numero di persone contemporaneamente, con lo stesso messaggio. La richieste delle Pmi, emersa con chiarezza, è quella di segmentare il più possibile il mercato, utilizzando messaggi specifici da inviare a target molto ristretti e identificabili, aumentando, cosi, il numero di visitatori nei propri siti. Internet uno strumento più utile alle piccole e medie imprese? - E´ un terzo degli intervistati a ritenere Internet uno strumento più utile alle piccole-medie imprese che non alle grandi. La motivazione più ricorrente è legata al fatto che le grandi aziende, diversamente dalle medio-piccole, hanno anche altri canali per farsi conoscere. Internet è quindi considerato un mezzo più agile, particolarmente fruibile da aziende più portate all´innovazione come solitamente sono le piccole imprese. Poco più della metà, in ogni caso, non è d´accordo con la precedente affermazione. Emerge con forza un limite proprio delle aziende che si avvicinano a Internet senza una chiara strategia: qualunque strumento utilizzato, viene vissuto in maniera statica. Una volta attivato, il sito non viene aggiornato con frequenza, sono scarsamente presenti elementi di interattività con i visitatori e, quando ci sono. Non vengono utilizzati correttamente dalle aziende. In altre parole non esiste cultura del mezzo e non se ne conoscono esattamente le potenzialità. Internet sarà più utile alle piccole-medie imprese ? Non indica 10, 3%, si 34, 8%, no 54, 9% Le Spese Per Internet - E´ circa il 30% delle aziende intervistate a dichiarare di aver destinato a Internet una voce specifica del proprio budget 2000. La percezione di spesa necessaria per realizzare un sito Internet non appare elevatissima: la metà delle piccole-medie imprese esaminate reputa sufficiente una cifra inferiore ai 10 milioni, a conferma del fatto che non esiste una sufficiente coscienza degli investimenti necessari. Il 35% non ha fornito risposte in merito: si tratta degli indecisi, che non hanno ancora preso posizione nei confronti del nuovo mezzo. Comunque esiste la disponibilità ad aumentare gli investimenti, qualora venissero offerti degli strumenti o dei percorsi in grado di rendere chiaramente percepibili i risultati di una politica più incisiva dell´utilizzo di Internet. Resta diffusa l´opinione che il web sia un mezzo di comunicazione molto più economico rispetto a quelli tradizionali. In sintesi hanno speso: meno di 10 milioni il 50, 2%, da 10 a 20 milioni il 10, 7%, oltre 20 milioni 4, 4% Dunque, riassumendo schematicamente, le affermazioni più rilevanti sono: si registra da parte della piccola-media impresa grande attenzione verso Internet; richiesta di soluzioni in grado di aumentare la visibilità dell´azienda su Internet, cosi come il numero di visitatori del proprio sito; ne gli investimenti necessari, ne le competenze tecniche risultano un ostacolo rilevante; voce "Internet" già presente in molti budget 2000. .  
   
 

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