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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Aprile 2000
 
   
  CONVEGNO "FUSIONI E ACQUISIZIONI NELLŽINDUSTRIA DEL NORD-EST: DINAMICHE E TESTIMONIANZE"

 
   
  Vicenza, 3 aprile 2000 - Si è tenuto di recente a Vicenza il convegno "Fusioni e acquisizioni nellŽindustria del Nord-est: dinamiche e testimonianze", organizzato da Banca Intesa e dal centro studi Nomisma. LŽ incontro ha voluto fare il punto sul processo di fusioni e acquisizioni che negli ultimi anni ha interessato lŽeconomia del Nord-est, storicamente fondata sulla forza e la dinamicità di un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese dotate di una forte proiezione internazionale. Nel suo intervento di apertura ("Fattori strutturali e concentrazione del sistema produttivo"), Antonio Furesi, responsabile del Settore Studi e Strategie di Banca Intesa, ha preso in esame i principali fattori che spingono le aziende italiane al riposizionamento strategico, alla riorganizzazione aziendale tramite operazioni di M&a e alla concentrazione del sistema produttivo. In particolare, Furesi ha segnalato come lŽarea del Nord-est si caratterizzi per una maggiore accentuazione dei fattori che favoriscono le concentrazioni. Infatti, rispetto alla media nazionale, appaiono maggiori lŽesposizione alla concorrenza internazionale, la componente produttiva ad alta tecnologia e la presenza di imprese a controllo famigliare; mentre sono mediamente minori la dimensione delle imprese e lŽarticolazione societaria e delle partecipazioni. Pur tuttavia, Furesi non nasconde anche la presenza di alcuni limiti alla crescita esterna delle imprese, che sembrano provenire dal versante delle struttura finanziaria e si sostanziano in una debole base patrimoniale, in una ridotta disponibilità di capitali permanenti e in un contenuto autofinanziamento. In sintesi, dunque, il buon livello di redditività operativa, testimone della elevata "competenza" industriale dellŽarea, combinato con i fattori critici sul versante finanziario, sembrano indicare per le imprese del Nord-est più un ruolo di appetibili target con non quello di soggetti attivi per le operazioni di acquisizione. LŽintervento di Marco Sassatelli ("Le acquisizioni nel Nord-est: modelli di crescita e internazionalizzazione a confronto"), del Laboratorio di Politica Industriale di Nomisma, conferma lŽindicazione precedente. La vocazione allŽinternazionalizzazione del sistema economico del Nord-est trova una precisa conferma nei dati, sia in termini di investimenti diretti che di acquisizioni oltre confine: nel biennio 1998-1999 le imprese venete e friulane hanno effettuato 99 acquisizioni esterne alla regione di riferimento, di cui 34 allŽestero; nello stesso periodo, tuttavia, le acquisizioni effettuate da imprese esterne in Veneto e in Friuli sono state 124, di cui 35 dallŽestero. Come si ricava dalla banca-dati acquisizioni di Nomisma, lŽattività di sviluppo sui mercati internazionali tramite crescita esterna non è risultata particolarmente vivace: il contributo del Veneto al processo di internazionalizzazione dellŽeconomia italiana è stato pari al 7,3% nel biennio 1998-1999, mentre il Friuli ha inciso solo per il 4,5%. Interessanti i risultati sul fronte della distribuzione geografica delle operazioni internazionali, che indicano il prevalere di investimenti verso i tradizionali mercati di sbocco quali Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre lŽattività di penetrazione sui mercati dellŽEst Europa non è, contrariamente a quanto ci si poteva attendere, particolarmente sviluppata. Ai due interventi citati ha fatto seguito una tavola rotonda con alcuni attori di questi processi: Gianpietro Benedetti, amministratore delegato della Danieli, Mario Carraro, presidente del Gruppo Carraro e Nicola Tognana, presidente della Federazione regionale industriali del Veneto. Nel suo intervento di chiusura, Giuseppe Vimercati, presidente del Mediocredito Lombardo (Gruppo Intesa), ha voluto ricordare lo stretto legame che intercorre tra un contesto economico che vede ormai nellŽEuropa il mercato reale "domestico", si misura con un mercato finanziario continentale e registra una progressiva uscita dellŽoperatore pubblico dai settori produttivi, e la necessità vitale di unŽimpresa di riconsiderare le proprie strategie di mercato e commerciali. Un contesto competitivo di questo tipo è di grande interesse per un istituto, come il Mediocredito Lombardo, che costituisce la merchant bank del Gruppo Intesa, e si prefigge quindi "di fornire alle imprese di qualsiasi tipo e dimensione unŽarticolata assistenza che copre lŽintero spettro della finanza dŽazienda". In particolare, Vimercati si è soffermato nella descrizione delle operazioni di acquisition financing, vale a dire dellŽintervento attraverso il quale la componente di debito di unŽoperazione di acquisizione societaria è valutata, strutturata, sottoscritta a fermo e sindacata da uno o più finanziatori. A testimonianza dellŽimpegno di un istituto che in 47 anni di attività ha contribuito al successo di oltre 40. 000 imprese dellŽindustria e del terziario, che oggi ha crediti in essere per oltre 27. 000 miliardi distribuiti su 15. 000 aziende, e che con la recente acquisizione del Mediocredito del Sud ha esteso la propria presenza sul piano nazionale, Vimercati ha ricordato alcune esperienze significative del Mediocredito Lombardo nel campo dellŽassistenza a operazioni di M&a: Piaggio, Gori e Zucchi, Datamat e Favini. Gianfranco Rosso.  
   
 

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