Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 11 Aprile 2000
 
   
  MASSIMO D´ALEMA, IN VISITA AL POLITECNICO DI MILANO PARLA DI: NEW ECONOMY INNOVAZIONE, IMPRESA, FINANZA

 
   
  Milano, 11 aprile 2000 - Nel corso della vista che il Presidente del Consiglio ha svolto ieri al Politecnico di Milano non sono mancati rilievi di un certo interesse rivolti all´attuale situazione creata dalle nuove tecnologie. In particolare D´alema ha sottolineato che: Il grande problema non è soltanto quello di cogliere tutte le opportunità di questo processo di innovazione tecnologica che, indubbiamente, genera anche nuovi prodotti, nuovi servizi e nuovi profili professionali - da questo punto di vista esiste anche un settore che specificamente può essere definito di net economy, di new economy -, ma il problema è come tecnologie dell´informazione concorrano a migliorare il livello complessivo del sistema produttivo italiano" . Nel corso del suo intervento il Capo del Governo ha sottolineato come queste tecnologie concorrano a migliorare la qualità del lavoro, alla possibilità di realizzare meglio le proprie attitudini, la propria personalità, ad elevare il contenuto intellettuale del lavoro (anche questo è un obiettivo, oltre a quelli di carattere più quantitativo) e a migliorare la vita delle persone, il funzionamento dei servizi pubblici, e così via. Ha quindi proseguito sottolineando che: " Io credo che noi già risentiamo gli effetti positivi di questa situazione. L´italia non è estranea a questo processo, anzi, l´accelerazione degli ultimi anni è stata fortissima dal punto di vista dell´interesse e della diffusione della rete internet. Noi abbiamo avuto un tasso di crescita che è stato tra i più accelerati, forse perché partivamo più indietro: da 800 mila utenti del 1997 alla fine di quest´anno arriveremo a 10 milioni 600 mila. Quindi, un tasso di crescita fortissimo. La crescita del Prodotto interno lordo del Paese, la crescita complessiva del Paese è anche fortemente segnata dall´impatto con le nuove tecnologie e dall´effetto che esse hanno in termini di crescita delle attività e dell´occupazione. Pensiamo all´esplosione del settore delle telecomunicazioni dove, come è stato ricordato, in alcuni segmenti - penso a quello della telefonia mobile - noi certamente siamo all´avanguardia in Europa". Sempre nel corso del suo intervento D´alema ha fatto presente che : "Da questo punto di vista, quindi, vorrei sottolineare che noi parliamo di una realtà che ormai ci coinvolge largamente e di una possibilità enorme, anch´essa in cammino. In fondo, come è stato accennato, la grande opportunità italiana è proprio quella dell´incontro tra queste nuove tecnologie e le potenzialità che esse offrono e il sistema tradizionale della piccola e media impresa del nostro Paese. Da questo matrimonio possono venire esaltate alcune delle qualità competitive del sistema della piccola e media impresa, ossia la flessibilità, la capacità di adattamento ai mercati e, invece, ridotti, proprio per effetto delle nuove tecnologie, alcuni handicap, vale a dire problemi di accesso all´informazione, di accesso ai mercati, di accesso al credito. Io credo che su tutti e tre questi punti l´innovazione possa determinare un miglioramento della competitività del sistema produttivo del Paese". Riferendosi al recente consiglio di Lisbona cha messo in rilievo che , dopo aver superato un periodo di adattamento, di sacrifici e di aggiustamento di un certo modello europeo, è necessario cercare di competere con gli Stati Uniti, tentando di far diventare alcune caratteristiche dell´Europa un´opportunità in questa sfida. Il livello di civiltà consolidata, di tradizione culturale e di patrimonio esistente nel nostro continente non è un peso nel momento in cui si pensa a un periodo di sviluppo fondato sulle tecnologie dell´informazione o a un´economia fondata sulla conoscenza. Dal punto di vista della liberalizzazione, della concorrenza e delle privatizzazioni, e´ stato compiuto uno sforzo accelerato enorme negli ultimi anni. L´accelerazione è stata straordinaria in quest´ultimo periodo. Naturalmente, questo processo è avvenuto in modo abbastanza confuso e anche con degli errori, ma era inevitabile. Vale la pena di fare una riflessione su uno degli aspetti che in questi anni sono stati molto importanti. Man mano che c´è stato l´arretramento dei compiti di gestione dello Stato è cresciuta un´attività regolativa, attraverso authority. " A mio giudizio " - prosegue sempre D´alema " non è ben chiaro ormai nel nostro ordinamento il confine tra autorità indipendente e organo di regolazione né fin dove arriva una responsabilità politica e dove deve fermarsi. Vi è stata, alla fine, anche una sovrapproduzione di compiti, tant´è che abbiamo un´autorità antitrust, ma abbiamo anche autorità di settore. C´è un grande bisogno di rimettere ordine. Il Parlamento sta svolgendo un´indagine su tutto questo, anche con il contributo dei protagonisti di questo processo che, lo ripeto, è straordinariamente positivo. In parte, comunque, queste cose sono state avviate. Se noi non avessimo privatizzato e liberalizzato le telecomunicazioni non avremmo neanche potuto aprire il dibattito sulla net economy in Italia e staremmo ancora con la Sip". In particolare il Presidente del consiglio ha poi sottolineato che cii sono grandi strozzature, che riguardano, la old economy, ma che sono decisive per poter cogliere tutte le opportunità delle nuove tecnologie: il riferimento va alle infrastrutture e alla logistica. Evidentemente non sfugge a nessuno che se comprando il prosciutto di San Daniele via internet bisogna che qualcuno lo porti, perché attraverso la rete non arriverebbe neanche il profumo. Da questo punto di vista si ernde necessario fare un salto di qualità, sebbene in Italia stia crescendo rapidamente una logistica moderna. Ci sono, infatti, imprese che stanno facendo degli straordinari passi in avanti. Non c´è dubbio che uno dei più grandi sacrifici che abbiamo fatto per risanare i conti dello Stato è consistito nel rallentare gli investimenti sulla rete infrastrutturale del Paese in modo rilevante nell´ultimo decennio. Poco prima della conclusione D´alema ha affermato che : "È necessario avere una democrazia più rapida, più capace di decidere. Occorre, inoltre, determinare uno spostamento dei poteri verso la periferia. Non c´è dubbio, infatti, che se si tratta di facilitare questo matrimonio tra nuove tecnologie e sistema della piccola e media impresa la politica nazionale può creare la cornice, ma il governo di questi processi deve essere fatto dalle Regioni. È evidente che dobbiamo andare verso un assetto federalistico dei poteri dello Stato. Nello stesso tempo abbiamo bisogno, a tutti i livelli, di Istituzioni forti, di stabilità, di procedure di decisione trasparenti, ma efficaci e rapide, di sistemi di controllo che non siano basati su una logica ottocentesca e formalistica".   Gianfranco Rosso.  
   
 

<<BACK