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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Aprile 2000
 
   
  PICCOLE IMPRESE INFORMATIZZATE CRESCONO: A MILANO UN IMPRESA SU 5 HA UN SITO WEB E UN PC OGNI 3 DIPENDENTI

 
   
  Milano, 11 aprile 2000. Il livello di dotazione tecnologica delle Pmi milanesi nei settori manifatturieri e dei servizi (con 1 Pc ogni 3, 6 addetti) si situa ben al di sopra della media italiana delle Pmi (1 Pc ogni 5). La spesa informatica degli ultimi tre anni è stata in media 2, 1 milioni per addetto. La stima per l´intero mercato di Milano è di 680 miliardi di lire per hardware e di 300 miliardi per software e aggiornamenti. Il 71, 5% delle imprese è già dotata di modem, il 44, 3% ha un accesso ad Internet, il 55, 2% possiede una rete locale ed il 20% ha un proprio sito Web. Sono questi i principali risultati che emergono dalla ricerca "L´analisi della domanda di Information & Communication Technnology nella piccola e media impresa" condotta su un campione rappresentativo di Pmi milanesi del settore manifatturiero e dei servizi alla produzione, a cura di Formaper, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano, e presentata oggi. "La vera new economy - commenta Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio - è nelle piccole imprese dei servizi, dove le risorse umane rimangono essenziali. Per questo l´economia tradizionale e la new economy hanno la stessa radice e sono ´condannate´ a convivere. Il compito delle istituzioni è quello di giocare un ruolo da centrocampista tra due realtà, un ruolo cioè di filtro e di rilancio, in grado di tenere la squadra corta. Perché, per avere una buona squadra di calcio, serve sia una buona difesa che un buon attacco. In questo senso, io sono convinto che le due dimensioni dell´economia - cioè la new economy e l´economia tradizionale - lungi dall´essere alternative ed antagonistiche, siano in realtà complementari". La dotazione tecnologica delle imprese. Tutte le imprese del campione sono dotate di un Pc: la media è di 6, 5 Pc per azienda, cioè 1 Pc ogni 3, 6 addetti (media italiana per stessa classe dimensionale: 1 ogni 5). Il 44, 3% ha un accesso ad internet/posta elettronica. Il 55, 2% possiede una rete locale. Il numero di Pc medio per impresa cresce con la dimensione della stessa azienda (da 3, 1 Pc per imprese con 3/9 addetti ai 11, 9 Pc di quelle con 25/50 addetti). La stessa differenza si ha per l´accesso ad internet (presente nel 52, 6% tra le imprese più grandi e nel 34, 1% in quelle più piccole) e nell´utilizzo di una rete locale (52, 6% contro il 34, 1%). La densità di Pc è massima nelle attività dei servizi alle imprese (quasi 1 Pc per addetto), media nei settori meccanico e chimico (1 Pc ogni 3 addetti), inferiore alla media nei settori del tessile, mobile e legno, carta stampata. Internet e dintorni. Il 71% delle imprese è già dotata di modem (più di uno: 15%) ed il 27% prevede di dotarsene a breve. Le linee digitali sono già presenti nel 33% del campione, ed il 28% le prevede a breve termine. La diffusione del collegamento ad Internet passa dalle aziende con 3-9 addetti (34%) a quelle con 10-24 addetti (43%) a quelle con 25-250 addetti (53%). Il 52% prevede di dotarsene a breve, mentre solo il 4% non lo prevede affatto. Il sito Web è già presente nel 20% delle imprese, il 29% prevede di dotarsene, mentre il 51% non lo prevede. L´adozione del sito Web risulta correlata con la classe dimensionale delle imprese. Nella classe 3/9 addetti, ne è dotato il 9% e lo prevede il 21%. In quella tra 10/24 addetti, ne è dotato il 15% e lo prevede il 34%. Nella classe tra 25/50 addetti, il 35% ne è dotato ed il 26% lo aprirà a breve. Per quanto riguarda i settori, le attività di servizio alle imprese mostrano la più alta percentuale di aperture di siti (43%) o previste (50%), seguite dal settore carta e editoria (39% realizzate; 46% previste), dalla meccanica/elettronica (11% realizzate; 56% previste). Solo, infine 1, 5% del campione fa già uso del commercio elettronico, il 6% prevede di utilizzarlo a breve. Il settore che ne fa più utilizzo è quello dei servizi alle imprese (20%). La spesa informatica delle imprese. Negli ultimi tre anni, la spesa complessiva di ogni impresa è risultata in media di 26 milioni di lire per hardware e assistenza (8, 7 annuali) e di 11 milioni per software e aggiornamenti (3, 7 annuali). Stima per l´intero mercato di Milano: 680 miliardi di lire per hardware; 300 miliardi per software e aggiornamenti. La spesa informatica aumenta al crescere delle dimensioni di impresa (che passa dalle imprese con 3/9 addetti: 12, 4 milioni per hardware e 7, 5 milioni per software; a quelle con 25/50 addetti: 50, 2 milioni per hardware; 20 milioni per software), non varia invece la spesa informatica per addetto che rimane sostanzialmente stabile e pari 2, 1 milioni di lire. Per quanto riguarda i settori, le imprese di servizi realizzano una spesa per addetto più che doppia rispetto al campione (5, 8 milioni), seguite dalle imprese di meccanica strumentale (3, 2 milioni) e da quelle chimiche (2, 9 milioni). Gli ostacoli alla informatizzazione. Il principale problema a investire in tecnologie informatiche viene invece indicato nella mancanza di competenze interne alle imprese: mancanza del livello di competenze necessarie per l´uso delle tecnologie informative (per il 94%); resistenze culturali interne (81%). Seguono: prezzo dei prodotti e servizi (66%); scarsa chiarezza sull´utilità delle soluzioni informatiche (65%); scarsa sicurezza (32%); scarsa conoscenza dei servizi e dei possibili fornitori (26%). Nonostante questa mancanza di competenze interne, solo il 14% delle imprese acquista servizi di formazione ed il 21% prevede di acquistarli a breve, mentre ben il 65% non prevede di farlo. Per contro, le imprese mostrano un´alta propensione all´acquisto di consulenza informatica: il 54% ne fa già uso. Il modello di acquisto dei servizi informatici. Il numero medio di fornitori di servizi informatici è di 1, 9 per impresa. Nelle classi di spesa più elevate (da 30 a oltre i 100 milioni) il numero di fornitori varia da un minimo di 2 ad un massimo di 6. I fornitori sono localizzati nella stessa provincia delle imprese clienti nel 92, 5% dei casi. Nel 95, 5% dei casi, chi offre hardware, vende anche software ed assistenza alla stessa impresa. Le fonti informative utilizzate per individuare i possibili fornitori di servizi informatici sono il canale della conoscenza personale (64% dei casi), precedenti relazioni di fornitura (62%), suggerimento da parte di altri imprenditori o associazioni (52%). Meno importante il ruolo giocato dai consulenti (31%), riviste specializzate (21%), fiere di settore (20%) e siti internet (1%). Per le imprese risulta più importante, per scegliere un fornitore, la qualità del servizio offerto, rispetto alle caratteristiche del prodotto e al prezzo. Le ragioni dell´insoddisfazione. Per le imprese che spendono di più per l´informatica, i più importanti motivi di insoddisfazione per i prodotti informatici utilizzati si riferiscono principalmente alle caratteristiche del prodotto (scarsa facilità di utilizzo dei programmi e loro reale utilità). Per le Pmi che spendono di meno (meno di 6 milioni), la componente assistenza assume maggiore rilevanza, segno questo di una carente attenzione al servizio offerto ai piccoli clienti da parte dei fornitori. Il prezzo dei programmi risulta per contro il motivo di insoddisfazione meno menzionato. .  
   
 

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