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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Aprile 2000
 
   
  FARE BUSINESS AL TEMPO DI INTERNET CON LE PMI

 
   
  Milano, 27 aprile 2000 - Promosso da Impresa Europa si è svolto a Milano un convegno dal tema " L´innovazione informatica per le imprese italiane". Al convegno hanno partecipato anche numerosi esperti dei vari settori i quali si sono alternati in una serie di relazioni aventi l´obiettivo di estendere la competenza su questi nuovi argomenti per dare la possibilita´ anche alle imprese di sfruttare le opportunta´ offerte dal web. Durante la riunione si sono alternati nell´esporre le loro relazioni: Giancarlo Capitani di Net Consultin, Antonio Grioli di Software Group Ibm Emea, Riccardo Santoro di Debis It Services Italia, Maurizio Marchetta di Global One, Mario Pollastri di Siemens Telematica, Saverio Castellini di Tin. It, Alessandro Liberatori di Confartigianato Web Economy, Federico Sposato di Confapi e Antonelli Busetto della segreteria tecnica del Ministero dell´Industria, del Commercio e dell´ Artigianato. Nel corso dell´ evento è emerso che lo sviluppo dell´ Ict Information & Communication Technology) ha raggiunto in pochi anni risultati impensabili e di conseguenza anche il commercio elettronico cresce dentro il turbinoso sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione su scala globale, delle reti. La parola Internet è ormai sulla bocca di tutti, anche di chi non possiede un Pc e non si è mai neanche collegato alla Rete. Da pura e semplice interfaccia per la consultazione dei dati, il Web è diventato un vero e proprio mezzo di comunicazione di massa. "Oggi - sottolinea Alessandro Liberatori della Confartigianato Web Economy - ci sono circa 200 milioni di utenti Internet Un successo così dirompente da non poter non provocare tutta una serie di cambiamenti a catena, primo fra tutti lo sviluppo dei servizi commerciali sulla Rete. La nascita di un mercato totalmente nuovo e parallelo ai mercati tradizionali ha spinto le aziende specializzate in nuove tecnologie a investire sempre più nello sviluppo di Internet. E´ la cosiddetta "new economy" che avanza". E le Pmi e le imprese artigiane come si collocano rispetto alle tendenze in atto ? Si chiede sempre Liberatori- Flessibili, orientate alla qualità e all´innovazione, protagoniste nei settori più avanzati della "new economy", principale serbatoio d´occupazione. Ma anche le più esposte ai rischi delle crisi congiunturali, della concorrenza dei Paesi a minor costo di manodopera, della delocalizzazione all´estero da parte delle grandi industrie. Nel corso del suo intervento, Liberatori, sottolinea che la radiografia delle microimprese fatta di recente dalla Confartigianato conferma la forza e l´importanza strategica del settore: quasi il 90% del sistema imprenditoriale italiano è rappresentato da microimprese, che occupano complessivamente il 47, 8% degli addetti e nei prossimi due anni creeranno il 62% dei nuovi posti di lavoro (Ricerca Confartigianato-aaster). La stessa indagine rivela che il 53% di un campione di imprenditori si è dichiarato ben deciso, nell´immediato futuro, a collocare nuovi prodotti su nuovi mercati o a lanciare innovazioni di prodotto e di processo. Il 70% degli artigiani intervistati, inoltre, ritiene che la qualità del prodotto è l´arma vincente per continuare ad esportare. Nell´ultimo biennio oltre la metà delle imprese artigiane ha effettuato innovazioni che hanno avuto un consistente impatto sui processi aziendali. Senza dimenticare che oggi un terzo dei brevetti depositati in Italia proviene da imprese con meno di 10 dipendenti. Là capillare diffusione sul territorio, la flessibilità produttiva, la necessità di accrescere il già elevato livello qualitativo del prodotto attraverso un costante aggiornamento tecnologico e professionale (dei dipendenti e degli stessi imprenditori), l´esigenza di conoscere ed accedere alle opportunità offerte dai mercati interno ed internazionale, sono solo alcuni, ma più che sufficienti motivi per candidare 1. 350. 000 imprese artigiane - che, insieme ai dipendenti e collaboratori, diventano oltre 3 milioni di persone - ad essere, in Italia e in Europa, tra i fruitori ideali dei sistemi più avanzati di Information & Communication Tecnhology. I tré fattori fondamentali che caratterizzano la "rivoluzione" dell´economia mondiale ed il passaggio dall´economia dell´industria all´economia dell´informazione sono: velocità, connettività, valori immateriali. E di questo cambiamento le piccole imprese, grazie alla loro flessibilità e creatività, saranno le principali protagoniste, anche se in Italia c´è ancora un ´blocco culturale´ rispetto agli elementi dirompenti che la "new economy" posta con sé. La propensione dell´artigianato e delle piccole imprese all´innovazione è ancora frenata da enormi difficoltà di accesso alla ricerca scientifica e agli strumenti tecnologici a causa di procedure complicate, troppo costose e pensate per la medio-grande impresa, della scarsa informazione, delle risorse pubbliche insufficienti. Sempre nel corso della sua relazione Alessandro Liberatori non manca di sottolineare che viene cosi bloccata la potenzialità competitiva delle piccole imprese italiane, che rappresentano, come detto, il 97% del tessuto produttivo. Per rimuovere queste difficoltà, occorre avviare subito un progetto organico di sviluppo tecnologico calibrato sulle esigenze delle piccole imprese. Basti pensare che, degli oltre 4 milioni di aziende italiane, il 92, 1% ha meno di dieci addetti, e solo il 4, 6% ne ha più di cento. 11 97% delle imprese ha una diffusione comunale, 14, 7% provinciale, appena l´1, 3% regionale o nazionale. Ottanta aziende su cento, inoltre, hanno un´unica sede (Ricerca Confartigianato-aaster). Il loro atteggiamento nei confronti delle nuove tecnologie dell´informazione è diverso secondo la zona e il contesto socio-economico in cui si trovano ad operare. Confartigianato e gli altri sistemi associativi guardano al futuro in termini di rete dei soci-clienti, di rapporti con i soci per i servizi. L´artigianato e le piccole imprese sono fortemente interessati all´innovazione tecnologica e ad essere protagonisti della "nuova economia". Tant´è vero che nel corso del 1999 sono nate oltre 1. 500 imprese artigiane nei settori dell´informatica, delle telecomunicazioni e della microelettronica. Si aprono nuovi spazi per imprese, attività di servizio, prodotti prima inaccessibili in termini di mercato ma al tempo stesso tutti i sistemi economici sono posti di fronte ad una ulteriore e fortissima tensione competitiva che si può affrontare solo con una straordinaria capacità di diffusione delle innovazioni. Questo fenomeno induce disintermediazione rispetto alle tradizionali operazioni informative e commerciali e crea rilevanti opportunità di diversificazione del business per le piccole e medie imprese, ed i loro network, che possono superare facilmente i vincoli operativi di natura geografica, rendere più efficaci i rapporti con i mercati obiettivo e migliorare la qualità del servizio offerto, soprattutto con il supporto delle Associazioni di categoria. Dopo aver fatto la fotografia dell´attuale situazione il rappresentante della Confartiginato indica alcuni punti sui quali le piccole imprese e le imprese artigiane in particolare, possono trarre enormi opportunità dalle innovazioni della telematica ed, in particolare dall´e-business. Con diverse modalità di risposta: - possono vantaggiosamente riorganizzarsi trasformandosi da reti di imprese fisiche a reti di imprese virtuali, ripensando strategie e processi secondo una logica di business reengineering che ne esalti le competenze distintive; - abbattere i costi di acquisizione di materie prime e servizi, scegliendo i fornitori più convenienti in termini di qualità e prezzi, indipendentemente dalla prossimità fìsica dei potenziali partner; - rivolgersi, mediante Internet, a un mercato globale, sia nel segmento business to business che in quello business to consumer; - sviluppare prodotti e servizi in collaborazione con i consumatori, così da soddisfarne meglio i bisogni; - consentire un presidio più efficiente ed efficace anche dei mercati di nicchia, che grazie a questa attività possono diventare "di nicchia globale"; - permettere ad imprese altamente specializzate, quali sono spesso le piccole imprese e le imprese artigiane, di costruire catene del valore che esaltano la specificità di ciascun componente. Per far questo, è necessario che le aziende ripensino strategicamente i loro modelli di business e si integrino funzionalmente in reti di imprese, accompagnate dall´azione dei sistemi associativi, come quello di Confartigianato, sul territorio e su scala nazionale, che potremmo definire le "organizzazioni in rete". Gianfranco Rosso.  
   
 

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