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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
 
   
  UNA RELAZIONE VALUTA IMPATTO DEI PROGETTI DI RICERCA SPECIFICI PER LE PMI

 
   
  Bruxelles, 16 ottobre 2006 - I progetti del programma quadro a favore delle piccole e medie imprese (Pmi) colmano un divario importante nel panorama della ricerca europea: se non ci fossero, le Pmi non riuscirebbero nemmeno ad avviare i propri progetti, secondo quanto emerge da una relazione pubblicata di recente. La relazione, "Impact assessment for improving Sme specific research schemes and measures to promote Sme participation in the Framework Programme" (ossia Valutazione dellŽimpatto per migliorare i progetti di ricerca specifici per le Pmi e le misure per promuovere la loro partecipazione al programma quadro"), si basa sui risultati di unŽinchiesta online, su studi di casi e su interviste con le Pmi che hanno partecipato a uno dei tre programmi specifici: ricerca cooperativa (Craft a titolo del 5Pq, Coop a titolo del 6Pq), ricerca collettiva (Coll) ed Economic and Technological Intelligence (intelligenza economica e tecnologica, Eti) a titolo del 5Pq e del 6Pq. Per quanto riguarda Craft/coop, la maggioranza delle Pmi ha affermato di aver tratto enormi vantaggi dalla partecipazione ai programmi. Le aziende hanno sottolineato la dimensione transnazionale di tali progetti, che a loro avviso ha conferito valore aggiunto alle rispettive iniziative. Di fatto, molti partecipanti hanno osservato che in assenza di tali strumenti avrebbero abbandonato il proprio progetto, in quanto non esistono programmi nazionali che sovvenzionino partenariati transfrontalieri. Anche le Pmi e le organizzazioni di ricerca che hanno partecipato ai progetti Coll hanno confermato un incremento delle opportunità di creare reti transfrontaliere. Anche il progetto Eti ha ricevuto riscontro positivo. NellŽambito del 6Pq, Eti aiuta le Pmi a utilizzare i nuovi strumenti di finanziamento, i progetti integrati e le reti di eccellenza. Secondo gli intervistati, rappresentati soprattutto da punti di contatto nazionali, a livello nazionale non esiste alcun meccanismo che possa soddisfare le esigenze delle Pmi al pari dellŽEti. Le imprese hanno inoltre citato come vantaggio notevole offerto dal programma una maggiore frequenza di collaborazione con Pmi straniere. Inoltre, i partecipanti hanno giudicato particolarmente valido il contributo dei servizi Eti sulle opportunità di finanziamento, i servizi e lŽassistenza nella ricerca dei partner in fase di elaborazione di proposte congiunte. Ai partecipanti ai programmi è stato inoltre chiesto di fornire un riscontro sui risultati tecnici, scientifici ed economici dei progetti. Il 44% degli intervistati ha dichiarato che i progetti sono sfociati nello sviluppo di prodotti nuovi e migliori. Sono stati inoltre citati lŽaumento del fatturato e degli utili, e altri impatti socioeconomici. La relazione osserva tuttavia che i buoni risultati tecnici non sempre vanno di pari passo con quelli economici. Ha citato lŽesempio di un caso in cui è stato sviluppato un prodotto troppo avanzato per poter essere commercializzato. In un altro caso, un progetto aveva sviluppato una tecnologia divenuta obsoleta al termine dellŽiniziativa, in quanto nel frattempo erano emerse sul mercato tecnologie concorrenti. Inoltre, vari progetti hanno comportato innovazioni, ma non si sono imposti a causa dellŽassenza di regolamentazione del mercato. La relazione sottolinea che tale assenza di competenze nel campo dellŽintelligenza imprenditoriale rappresenta un problema già individuato da valutazioni precedenti dei programmi sulle Pmi, condotte a livello sia europeo che nazionale. Conclude esortando lŽintroduzione di misure aggiuntive per aiutare le Pmi ad anticipare con più tempismo i mercati e le tecnologie o servizi concorrenti. Ftp://ftp. Cordis. Lu/pub/sme/docs/fp-sme_impact_final. Pdf .  
   
 

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