|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Venerdì 13 Ottobre 2006 |
|
|
  |
|
|
LOMBARDIA / LODI: INDAGINE SULLA RICETTIVITÀ ALBERGHIERA PROVINCIALE
|
|
|
 |
|
|
Il sistema della recettività alberghiera nel lodigiano, analizzato alla luce sia delle risultanze strutturali sia dei flussi di arrivi totali (incrementati di oltre il 30 per cento nell’ultimo quinquennio), sia delle prospettive di sviluppo turistico, presenta, secondo un recente approfondimento dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi, alcuni punti di forza e altri di debolezza. Tra i punti di forza individuati dallo studio sono: la crescita costante nel quinquennio 2000/2004 del numero di arrivi sia italiani sia stranieri; la presenza di flussi turistici, sia italiani sia stranieri, distribuiti in maniera quasi uniforme negli ultimi anni, a dimostrazione della bassa incidenza del fattore stagionalità sulle dinamiche turistiche della provincia lodigiana; la possibilità del territorio di trarre vantaggio dal turismo congressuale e d’affari della vicina Milano, rendendo Lodi un punto d’appoggio infrastrutturale maggiormente significativo. Tra i principali punti di debolezza sono invece da considerare: la ridotta dimensione media alberghiera degli esercizi di ordine superiore, da un lato, e il sovradimensionamento medio per le strutture di livello medio/basso rispetto al dato regionale, dall’altro; la prevalenza, tra le strutture ricettive di tipo alberghiero, di esercizi a una e tre stelle; l’assoluta scarsità di strutture ricettive di tipo complementare; la contrazione delle giornate di presenza denunciate dagli albergatori; la scarsa incidenza delle strutture ricettive dell’area di Lodi rispetto alle altre aree regionali. Il prevalere dei cosiddetti fattori critici non deve comunque costituire un freno, ma semmai fungere da motore per migliorare l’offerta del territorio in termini di strutture, infrastrutture e servizi. Solo una diffusa consapevolezza delle potenzialità presenti nella realtà lodigiana da parte di tutti gli attori può far crescere il grado di qualità e il livello di attrattività dell’offerta lodigiana. Il sistema delle statistiche ufficiali sulla capacità degli esercizi ricettivi e sul movimento dei clienti negli esercizi stessi ha sempre presentato problemi di rilevazione, benché i dati siano tutelati dal segreto statistico. Negli ultimi anni è stato migliorato il processo di revisione e sono state aggiornate le modalità di raccolta e di elaborazione delle informazioni. Tuttavia, ancor oggi l’Istat lamenta ritardi e mancate trasmissioni dei dati del movimento clienti che la costringono a replicare valori precedentemente rilevati, e che, sul lungo periodo, possono agire su alcune variabili statistiche. In sede di analisi territoriali o di comparazione dei dati è opportuno pertanto tenere sempre presente la possibilità di dati “stimati”. Secondo gli ultimi dati ufficiali dell’istituto centrale di statistica, monitorati dall’Ufficio Studi camerale, il numero degli esercizi ricettivi (alberghieri e complementari) in provincia di Lodi al primo gennaio 2005, era di 25 unità con una dotazione di 1. 240 letti, le stesse rilevate nel 2001 con una capacità di 1. 176 letti. L’incremento del numero dei letti a fronte dello stesso numero di esercizi è conseguenza (almeno in parte) della legge regionale che ha disciplinato le tipologie ricettive complementari per quanto riguarda il numero minimo e massimo di stanze e posti letto. Per quanto riguarda il dettaglio degli arrivi e delle presenze sul territorio, i flussi degli arrivi (numero di clienti, italiani e stranieri) nelle strutture ricettive (alberghi e complementari) provinciali sono stati protagonisti nel quinquennio di un autentico boom, pari al 31,5%. In termini assoluti, il numero dei clienti ospiti negli esercizi lodigiani è aumentato da 64. 517 unità a quasi 85 mila, con un saldo attivo di oltre 20mila arrivi, pari a corrispondenti 4mila presenze medie annue in più. Si tratta di una dinamica che ha coinvolto favorevolmente sia la componente nazionale dei clienti (22,4%) sia la componente straniera (52,7%). In controtendenza si evidenziano tuttavia i valori associati alle presenze (il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi), diminuite in cinque anni di 3 mila unità con l’inevitabile incidenza sulle presenze medie giornaliere ridotte da 3,1 giorni a 2,3 giorni. Dai dati Istat raccolti sulla base delle dichiarazioni fornite dagli albergatori agli uffici provinciali competenti in materia di turismo, risulta che in termini di notti trascorse la presenza dei clienti italiani è diminuita del -4,6% , mentre è proseguita la tendenza affermatasi da alcuni anni per quanto riguarda le presenze straniere (+8,2%). La dinamica della permanenza media (espressa in termini di giorni), risulta in profondo calo sul territorio A livello aggregato si nota infatti una contrazione del 25%, più netta nel caso dei turisti stranieri (-29,1%) rispetto ai turisti italiani (-22%). . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|