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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Ottobre 2006
 
   
  CALABRIA / AUTUNNO NELLA SILA: FUNGHI, CASTAGNE, FORMAGGI E VINI LIBRANDI. ALLA SCOPERTA DEI SAPORI NELLA PIÙ GRANDE AREA BOSCHIVA DEL SUD ITALIA

 
   
  Non c’è stagione migliore dell’autunno per esplorare la Sila. Immersi nella tranquillità e lontani dalle folle estive si può approfittare di una gita in questo parco nazionale per scoprire, oltre alla sua incredibile biodiversità, i sapori della sua cucina e dei suoi prodotti. Patate, funghi, carni e formaggi rappresentavano nutrienti bocconi per le genti della zona e ancora oggi chi si reca nelle montagne silane può apprezzarne la qualità, accompagnandoli agli ottimi vini della Cantina Librandi. La Sila è un altopiano ricco di abeti e pini, laghi e pascoli, boschi fittissimi che offre un clima d´alta montagna a pochi chilometri dai mari Tirreno e Ionio. Anticamente un´immensa, impenetrabile foresta ricopriva il territorio della regione dal Pollino allo Stretto di Messina. L’odierno Parco Nazionale della Calabria si estende per 16. 000 ettari e costituisce un habitat naturale ricco di vita vegetale, animale e minerale. Ogni punto del parco offre suggestivi panorami sulle rotonde cime e i dolci pendii delle montagne, sulle foreste, sui campi coltivati e sull’orizzonte marino. In questi ambienti si possono incontrare il lupo, la volpe, la faina, la lontra, la donnola, la puzzola, il tasso, il ghiro e lo scoiattolo e numerose specie di uccelli, rettili e anfibi. I boschi sono ricchi di vegetazione e in autunno è eccezionale la presenza dei funghi. Il più tipico dei funghi silani è il Lactarius delicius, detto "rossitto", poiché possiede un colore rosato. Ma sulla tavola non possono mancare piatti a base di porcini, spugnole, mazze di tamburo e galluzzi. Sminuzzati grossolanamente, chiusi sott´olio, fritti o insaporiti nella padella con aglio e prezzemolo, arrostiti sulla griglia, seccati, preparati in umido con la cipolla rossa di Tropea e le eccezionali patate silane rappresentano un piatto delizioso, specialmente se abbinati a un Cirò Rosato Librandi. Questa è anche la stagione delle castagne che si trovano in abbondanza nei boschi silani. Nel parco è possibile gustare la polpa del frutto arrostito, lessato, essiccato o candito, trasformato in frittelle o chiuso a sorpresa in una pagnotta di gelato alla nocciola. Grande importanza rivestono nella gastronomia della Sila i formaggi e le carni la cui produzione si collega all´abbondante allevamento del bestiame. Le carni sono fondamentali nella cucina silana: oltre che l’agnello, il capretto e il cinghiale, è il maiale a deliziare maggiormente il palato dei gourmet. Le bianche carni del tipico suino ‘nero calabrese’, ingrassato con le ghiande e le castagne dell´altipiano silano, si avvicendano in appetitose portate per deliziare i palati più esigenti. Sminuzzate per farne salsicce, mantecate a soffritto, consumate ad arista, arrostite, esaltate nei fegatelli, comunque cucinate, il loro sapore contribuisce ad avvalorare il piacere della tavola. I formaggi silani hanno una pasta saporita apprezzata ovunque poiché frutto di un processo di lavorazione tradizionale che ancora tende alla qualità. Il più tipico del territorio è indubbiamente il Caciocavallo Silano, un formaggio semiduro a pasta filata, prodotto con latte vaccino dalla forma ovale o tronco-conica. Consumato fresco o stagionato, grattugiato o fuso, è divenuto nel tempo protagonista della tavola nella dieta mediterranea. Da provare con l’Efeso Librandi. Www. Parcosila. It - www. Turismo. Regione. Calabria. It - www. Librandi. It .  
   
 

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