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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Maggio 2000
 
   
  NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE AVANZATE CON IL BISTURI AD ULTRASUONI: "UNA FORBICE CHE FA TUTTO"

 
   
  Milano, 31 maggio 2000 - Le tecniche chirurgiche all´avanguardia, messe a punto per rimuovere i tumori del colon e dello stomaco, vengono presentate nell´ambito del Congresso su "Tecnica e Tecnologia: chirurgia open e laparoscopia in diretta " organizzato dall´Ospedale Niguarda di Milano. Esse consentono dl offrire al pazienti una buona cura in grado di migliorare la prognosi, da effettuare nel casi possibili per via laparoscopica. Cioè con la minima invasività, risparmiando al massimo l´integrità della parete addominale. Numerosi chirurghi italiani eseguono queste tecniche chirurgiche Utilizzando il "bisturi ad ultrasuoni" impiegato per la prima volta dal Prof. Raffaele Pugliese Primario della Divisione di Chirurgia Generale d´Urgenza dell´Ospedale Niguarda di Milano e dal Prof. Cristiano Huscher Primario della Divisione di Chirurgia Generale dell´Ospedale S. Giovanni di Roma che ne hanno parlato ieri a Milano nel corso di una conferenza stampa. Il Prof. Huscher ed il Prof. Pugliese in occasione del Congresso di Milano dimostreranno il suo utilizzo eseguendo in diretta un intervento in aperto, vale a dire con un approccio tradizionale per il trattamento del tumore gastrico e uno per via laparoscopica per il trattamento del cancro del colon. L´unítà Operativa di Chirurgia Generale dell´ospedale Niguarda di Milano pratica queste tecniche chirurgiche all´avanguardia ormai da tempo e così altri Centri pubblici. Sono pertanto metodiche apprezzate, ma meritevoli di essere maggiormente conosciute nel nostro Paese. I Progressi della tecnologia hanno aiutato sicuramente a svilupparle. Secondo il parere degli esperti, il bisturi ad ultrasuoni permette di semplificare e di rendere più sicuri gli interventi chirurgi, ottimizzando i risultati e riducendo le complicanze. Poiché utilizza energia meccanica, genera un calore inferiore ad 80° C: gli effetti di desiccazione e di carbonizzazione dei tessuti circostanti sono pertanto ridotti a zero. I chirurghi italiani si confrontano anche con realtà operatorie diverse tra cui quella giapponese che tratta il cancro gastrico in modo più invasivo rispetto alla scuola italiana ed europea in genere e che prevede la rimozione non solo dello stomaco in "toto" ma anche l´asportazione estesa dei linfonodi che si trovano intorno ad esso. Premesse -Con 30. 000 nuovi casi e con 12. 000 decessi registrati ogni anno in Italia, i tumori dei grosso intestino, cioè dei colon-retto, rappresentano la seconda neoplasia per frequenza dopo quella broncopoimonare neli"uomo e quella mammaria nella donna. Allo stesso modo il tumore gastrico è attualmente molto diffuso. Nel nostro Paese, alla pari dei resto d´Europa, rappresenta la V causa di morte. Ogni anno si manifestano infatti 12. 000 nuovi casi. Raggiunge tuttavia la sua massima incidenza e la massima mortalità nell´Italia Centrale e nella Repubblica di San Marino. L"indicazione per trattare queste due neoplasie in modo radicale è l"intervento chirurgico, eseguito in "aperto", cioè per via tradizionale nei casi di cancro gastrico, e per via laparoscopica in quelli con cancro al colon, nei quali sia possibile utilizzare I"approccio mininvasivo. Quest"uitima è infatti una metodica consolidata, valida e sicura anche per affrontare operazioni complesse, purché sia praticata in mani esperte e in Centri specializzati. Un aggiornamento sulle tecniche ali"avanguardia, messe a punto per offrire ai pazienti trattamenti mirati a dare la miglior prognosi possibile, viene presentato in occasione dei Congresso su "Tecnica e Tecnologia: chirurgia open e laparoscopia in diretta", organizzato dall´ospedale Niguarda di Milano. Come riferito dal Prof. Raffaele Pugliese, Primario della Divisione di Chirurgia Generale d´Urgenza dell´Ospedale Niguarda di Milano e dal Prof. Cristiano Huscher, Primario della Divisione di Chirurgia Generale dell´ Ospedale S. Giovanni di Roma, la sicurezza chirurgica su cui oggi si può contare è stata raggiunta anche grazie ai progressi della tecnologia che hanno permesso di realizzare strumenti all´avanguardia. Tra questi, particolarmente utile si è dimostrato il bisturi ad ultrasuoni, capace di tagliare, ma contemporaneamente anche di separare i tessuti e di chiudere i vasi sanguigni. E" pertanto uno strumento che consente di ottimizzare i risultati e di ridurre le complicanze, rispondendo alle moderne esigenze chirurgiche di minore invasività e di maggior rispetto dei tessuti sani. Poiché utilizza energia meccanica, e non energia elettrica come il bisturi tradizionale, genera un calore inferiore agli 80 Oc. I rischi legati alle correnti vaganti vengono cosi eliminati, come pure la desiccazione e la carbonizzazione dei tessuti. Assicurando un taglio ed una coagulazione precisi, consente al chirurgo di intervenire anche intorno ai vasi e a strutture importanti, diminuendo il dolore post-operatorio e annullando la necessità di ricorrere a trasfusioni di sangue. Informare per prevenire - Come sostiene il Professor Cristiano Huscher, Primario della Divisione di Chirurgia Generale dell´ospedale San Giovanni di Roma, l"obiettivo principale che ci si deve proporre è quello di giocare d´anticipo sulla foro insorgenza. Se ognuno di noi fosse a conoscenza dei principali sintomi con cui queste neoplasie esordiscono, dei fattori predisponenti e delle principali classi a rischio, la diagnosi precoce sarebbe facilitata. Particolare attenzione va per esempio posta sul numero di casi di tumore al colon avuti in famiglia e I"età in cui sono insorti. Questi due parametri consentono infatti di stratificare la severità. Dei rischio. Se, per esempio, si hanno o si sono avuti 2 parenti di I grado con il cancro al colon, si corre un rischio doppio di ammalarsi di questa neoplasia rispetto ad una persona che appartiene ad una famiglia dove un solo componente ne è o ne è stato affetto. L´età in cui si sono manifestati va anch´essa considerata. Per i famigliari di I grado il rischio di sviluppare un cancro al colon è infatti doppio, rispetto alla popolazione generale, se tale neoplasia è insorta dopo i 55 anni in un loro consanguigno; è triplo, se si è presentata tra i 45 e i 55 anni e quadruplo se è stata diagnosticata prima dei 45 anni. Ne consegue che tutti i´famigliari di I grado di pazienti con cancro al colon dovrebbero, a partire dall´età di 40 anni, sottoporsi al test annuale per valutare il sangue occulto nelle feci e ogni 3-5 anni alla sigmoidoscopia. Per il tumore gastrico I"obiettivo più utile da perseguire è quello di individuare le lesioni precancerose per mezzo dell´endoscopia, al fine di trattarle con un intervento chirurgico che si propone come cura radicale e definitiva. Una volta rimosso con un´ansa diatermica che lo stringe alla base, il polipo viene esaminato e a seconda dei risultati ottenuti si possono programmare i controlli ad 1 anno o a distanza di più anni. L´alimentazione è importante - Come riferito dal Professor Raffaele Pugliese, primario dell´U.  
   
 

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