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Notiziario Marketpress di
Venerdì 09 Giugno 2000 |
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WORKSHOP ITALIA-CINA PER LA PRODUZIONE DI IDROGENO DA COMBUSTIBILI FOSSILI
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Pechino, 9 giugno 2000. Una delegazione italiana, guidata dal premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, Presidente dell´Enea, si è recata in Cina in occasione di un workshop che si svolge a Pechino nei giorni 8 e 9 giugno, nell´ambito di un accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra i due Paesi, per illustrare la possibilità di avviare una collaborazione in campo energetico per la produzione di idrogeno da combustibili fossili, al fine di contenere i livelli di inquinamento legati alla crescente domanda energetica, contribuendo ad uno sviluppo globale ambientalmente più sostenibile. Nel corso dei lavori vengono discussi i rispettivi punti di vista sulle diverse fonti energetiche disponibili e sulle più avanzate tecnologie per tracciare uno scenario energetico caratterizzato dall´idrogeno, come vettore energetico ad inquinamento "zero". A differenza dell´Italia che utilizza prevalentemente metano e petrolio per il proprio fabbisogno energetico, la Cina utilizza come fonte di energia in larga misura il carbone, di cui ha ampia disponibilità. L´uso del carbone comporta però ingenti emissioni di sostanze inquinanti, soprattutto di Co2, uno dei principali gas ad effetto serra. Le esigenze di sviluppo e l´aumento crescente della popolazione richiederanno inoltre maggiori consumi energetici la cui produzione, a partire dal carbone, comporterà un aumento rilevante dell´inquinamento, vanificando quanto stabilito dai recenti protocolli di accordo sulla tutela dell´ambiente e sulla riduzione dei gas ad effetto serra (protocollo di Kyoto). In Italia, anche se la situazione è meno grave in quanto per il fabbisogno energetico nazionale si fa ricorso soprattutto a gas naturale ed ai derivati del petrolio, è in via di definizione un programma strategico Enea-eni per trasformare tali combustibili in idrogeno e per separare e catturare la Co2 prodotta, al fine di poterla confinare in maniera stabile e permanente in siti geologici in profondità, quali pozzi di metano esauriti e acquiferi salati ed in alcuni casi sotto il livello del mare, oltre 1. 000 metri. Tra i vari aspetti della collaborazione l´Italia mette a disposizione, oltre alle proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche, anche l´opportunità per l´industria italiana di esportare tecnologie avanzate per un utilizzo più pulito del carbone. . |
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