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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Giugno 2000
 
   
  OPERAZIONE ALLE EMORROIDI: TRATTAMENTO INNOVATIVO IN DAY CLINIC

 
   
  Milano, 12 giugno 2000 - E´ stato presentato al Circolo della Stampa di Milano uno strumento innovativo, che, oltre a limitare la degenza del paziente ( solitamente viene fatto in Day Hospital, ne riduce drasticamente gli effetti. Le emorroidi sono delle varici delle vene del plesso emorroidario, spesso complicate da infezione, trombosi e sanguinamento. Esse si possono dividere in interne ed esterne secondo che siano poste al di sotto o al di sopra della linea dentata, una linea di riferimento dove sono presenti delle piccole rientranze definite "Cripte del Morgagni" presenti a circa 3-5 cm dal margine anale. Le emorroidi si trovano maggiormente negli Adulti. Il plesso venoso emorroidario interno, localizzato al di sopra delle cripte del Morgagni e in comunicazione a livello del canale anale con il plesso venoso emorroidario esterno. Ogni volta che il plesso emorroidario ìntemo si dilata, sì produce una emorroíde interna. Quando invece le vene emorroidarie esterne diventano ectasiche e vanno incontro a trombosi, la massa risultante viene definita emorroide esterna. Entrambi i tipi di emorroidi sono molto frequenti e sì associano ad una aumentata pressione idrostatica come si verifica in gravidanza, in seguito a sforzo della defecazione, o a cirrosi epatica. Quando le emorroidi interne diventano ectasiche, di solito non provocano dolore fino a che non sopravviene una complicanza: trombosi, infezione o erosione della mucosa. Spesso viene riferita dal paziente la presenza di sangue rosso vivo. A questo punto le emorroidi si possono dilatare o prolassare attraverso l´ano con edema e spasmo dello sfintere. Le emorroidi prolassate si possono infettare e andare incontro a trombosi e la mucosa, in seguito al trauma continuo della defecazione, si può erodere. Le emorroidi esterne sono spesso dolorose, soprattutto in seguito ad un aumento brusco delle loro dimensioni. Questi episodi provocano la comparsa di una tumefazione bluastra dolente sul margine anale, dovuta a trombosi di una vena del presso venoso esterno. La diagnosi di emorroidi interne ed esterne viene stabilita mediante ispezione, I´ esplorazione digitale e la visione diretta attraverso I´ anoscopio e il rettoscopio. In questi casi si possono avere due tipi di trattamento delle emorroidi : il trattamento endoscopico ed il trattamento chirurgico. Nel trattamento endoscopico e quindi in regime di Day Hospital, si possono enumerare la terapia con legature elastiche (come nel caso del O´regan Ligator), la terapia con congelamento solo per emorroidi esterne con risultati ancora oggi dubbi, la terapia sclerosante, iniettando una sostanza che determina una sclerotizzazione all´ interno del gavocciolo varicoso. La terapia con legature elastiche è la terapia principe endoscopica perché è meno dolorosa, esangue e facile da praticare. La terapia chirurgica consiste nella escissione dei gavoccioli emorroidali con varie tecniche : Milligan-morgan, Parks o Ferguson o altre ancora. Sono tecniche da eseguire in regime ospedaliero, sono dolorose, richiedono un´)anestesia generale o spinale, provocano emorragie, hanno un costo sicuramente più alto. Più in dettaglio l´ O´regan Hemorroid Ligator è un dispositivo simile ad una grande siringa usa e getta con la quale vengono ad essere legate alla base, tramite un elastico, le emorroidi. L´ indicazione principe per l´uso del Ligator è la legatura di emorroidi interne di I° e 2° grado. Esistono varie tecniche di trattamento delle emorroidi sia esse chirurgiche che endoscopiche . Quelle chirurgiche hanno varie limitazioni : il sanguinamento alcune volte profuso; il dolore postoperatorio importante; il pericolo, in caso di una lesione iatrogena dello sfintere, di una parziale o totale incontinenza; il dolore nella prima defecazione postoperatoria; il bisogno di un´anestesia generale o spinale con le complicanze che ne possono seguire; una ritenzione urinaria dopo anestesia spinale o anche l´uso di antibiotici. Di contro esistono ormai da vario tempo alcune tecniche endoscopiche di legatura dei noduli emorroidari con elastici o con fili di sutura. Le limitazioni di tali tecniche sono i ferri chirurgici da pulire e sterilizzare, il nodulo emorroidario non bene identificabile se non con l´aiuto di un assistente per dilatare il canale anale, l´aspirazione spesso troppo potente provocante dolore. Mettendo quindi a fuoco le varie problematiche della terapia chirurgica ed endoscopica, possiamo dire che il Ligator diminuisce di molto tutte le problematiche presenti con le varie tecniche, sia esse chirurgiche che endoscopiche. Questa nuova tecnica mini invasiva, di legatura delle emorroidi con elastico è facile, veloce, accurata, esangue, senza dolore ed ha numerosi vantaggi riguardo le tecniche tradizionali. I gesti preliminari per la legatura con l´elastico è di identificare nella maniera tradizionale le emorroidi, con l´ispezione, l´esplorazione rettale, l´anoscopia e la sigmoidoscopia. La colonscopia deve essere indicata, ma non e un esame di routine. Dopo aver individuato il nodulo emorroidario si può fare l´anestesia locale alla base del nodulo, con 8 cc di Lidocaine al 2% anche se l´ideatore del ligator non la ritiene indispensabile. Il ligator viene inserito in pieno nel retto fino a vedere sul margine anale la tacca incisa sullo strumento; il margine anale deve essere posto tra i due anelli marcati sul ligator in modo da ottimizzare la posizione del ligator, 1 o 2 cm sopra la linea dentata. Lentamente esso deve essere angolato per venire a cercare il nodulo emorroidario in modo che il ligator aderisca pienamente sul nodulo. Quando il ligator è posizionato, si inizia l´aspirazione graduale del nodulo tirando sullo stantuffo. A questo punto si deve girare il ligator a 180´. Se tale manovra provoca dolore, il ligator deve essere posizionato ad un livello più basso in una zona meno sensibile. L´aspirazione deve essere mantenuta per trenta secondi in modo che il tessuto non sensibile venga posto bene all´interno del ligator. A questo punto si spinge l´elastico fuori, sempre mantenendo il vacuum, e la base dell´emorroide verrà strozzata. Applicato l´elastico, si rilascia il vacuum, lasciando il nodulo emorroidario in sede, poiché dopo 7-10 gg. Si formerà un tessuto necrotico che verrà in seguito a cadere risolvendo la patologia emorroidaria. .  
   
 

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