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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
 
   
  FORMIGONI:NON SOTTOVALUTARE PERICOLI PILLOLA RU486

 
   
  Milano, 16 ottobre 2006 - La pillola Ru 486 non è l´aborto facile e senza problemi. Si assiste oggi a una difesa ideologica di questo metodo che non fa i conti con la realtà e che sembra avere come scopo quello di scardinare la legge 194, soprattutto nelle parti in cui tutela la vita. La Regione Lombardia aspetta gli esiti della sperimentazione nazionale e punta sul sostegno alla maternità e sulla rete di consultori e di centri di aiuto alla vita. Sono i concetti espressi dal presidente, Roberto Formigoni, che ha aperto stamani il workshop, voluto dalla Regione Lombardia, sul tema "Interruzione volontaria di gravidanza farmacologica: realtà e mito", proprio per fare chiarezza sul problema, senza pregiudizi ideologici. "Sull´utilizzo della pillola abortiva Ru486 - ha detto il presidente Formigoni, aprendo i lavori del convegno - si è fatto un gran chiasso mediatico ma un effettivo grande silenzio sulle conseguenze negative della sua applicazione. L´aborto chimico non è un aborto facile, veloce e sicuro, è invece un metodo che i dati delle sperimentazioni fatte, da anni, all´estero, dicono essere pericoloso per la salute e la vita della donna". "La pillola abortiva Ru486 - ha precisato il presidente - non è una scelta di civiltà, ma è anzi un metodo che, secondo dati internazionali, ha causato la morte di 13 donne sul milione che l´hanno usata. Molte voci all´interno dell´ambiente scientifico hanno denunciato gravi pericoli e c´è in atto un duro confronto sia negli Usa che in Canada e Australia". "Mi chiedo perché allora - ha proseguito Formigoni - molti insistano nel promuovere questa tecnica: forse perché questo tipo di aborto, così privatizzato, fatto nella solitudine e nella sofferenza, potrebbe far esplodere dall´interno la 194 e la centralità che i consultori hanno in questa legge. La 194 invece va applicata integralmente, potenziando proprio quella parte di aiuto e sostegno alla maternità e alla vita umana. Per mettere tutte le donne nelle reali condizioni di poter fare un´esperienza di maternità piena e consapevole - ha aggiunto il presidente - la Regione ha scelto di potenziare i consultori familiari e i centri di aiuto alla vita. Solo nel 2005 sono state erogate, dai 277 consultori lombardi, ben 905. 000 prestazioni a 365. 000 donne e la Lombardia è la Regione italiana con il maggior numero di bambini nati proprio grazie ai centri di aiuto alla vita (27 ogni 100. 000 abitanti) e di gestanti assistite (39 su 100. 000 abitanti)". Per quanto riguarda la sperimentazione della Ru486, - ha concluso Formigoni - la Lombardia ha scelto di non farla: aspettiamo i risultati della sperimentazione controllata che si sta facendo in altre Regioni italiane". Ha invece difeso la sperimentazione fatta presso l´ospedale San Anna di Torino, e sospesa in via definitiva dal Comitato etico dell´Ospedale, il ricercatore che l´ha realizzata: l´ostetrico Silvio Viale. "Le 362 donne alle quali ho somministrato la Ru486 - ha detto - non hanno corso rischi maggiori di quelli che avrebbero corso con altri mezzi abortivi. Il ginecologo deve avere a disposizione tutti i diversi metodi" Sui pericoli legati all´uso della pillola si è invece soffermato il prof. Ralph Miech della Brown University di Rhode Island, il quale ha fatto una relazione molto tecnica sulla morte, per shock settico fulminante letale, delle 4 donne della California alle quali era stata somministrata la pillola. "Si è dimostrato - ha detto - che in quei casi si era danneggiato il sistema immunitario, compromettendone la funzionalità". .  
   
 

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