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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Ottobre 2006 |
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ASSEMBLEA UNIONCAMERE A BRUXELLES
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Bruxelles, 16 ottobre 2006 - Le Regioni e le Camere di commercio sono chiamate a svolgere un ruolo di "animazione territoriale" al fine di convogliare tutte le risorse possibili verso le politiche di sviluppo. E´ questo l´invito emerso il 12 ottobre a Bruxelles al convegno "Finanziare lo sviluppo dei territori: il ruolo delle Regioni e delle Camere di commercio" organizzato dal Comitato delle Regioni e da Unioncamere nazionale, che ha visto gli interventi, tra gli altri, del vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, dell´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie, Franco Iacop, e del vicepresidente di Unioncamere, Renato Viale. Frattini, dopo essersi soffermato sugli strumenti comunitari che interessano l´Italia e sulla politica internazionale dell´Ue, ha rimarcato l´importanza delle Camere di commercio viste come "caselli autostradali di entrata e uscita del sistema Italia da e per l´estero, e ponti per portare sul territorio il know-how delle imprese italiane". Per Iacop i processi di convergenza economica e finanziaria, le dinamiche del lavoro e l´internazionalizzazione degli scambi pongono la necessità di affrontare le politiche di sviluppo locale con nuove strategie di intervento fra i livelli di governo e nuove forme di rapporto fra attori pubblici e privati. L´assessore si è poi soffermato sulla portata dei mutamenti strutturali che hanno caratterizzato i Paesi maggiormente sviluppati, dove la competitività territoriale si basa sempre più sulle competenze e sulle specificità del territorio e dove le sinergie tra soggetti istituzionali e soggetti economici assumo un´importanza primaria. Il Friuli Venezia Giulia deve fare i conti con uno scenario produttivo che trasforma i suoi tradizionali punti di forza in elementi di debolezza (esposizione sui mercati esteri e produzioni ad elevato contenuto manifatturiero) che richiedono, pertanto, un disegno condiviso per mettere a punto progetti che intercettino i nuovi fattori competitivi. Alla luce di ciò, e con una politica comunitaria che pone grande attenzione alla realizzazione dell´Agenda di Lisbona (che significa competitività e occupazione) in Friuli Venezia Giulia si punta ora a lanciare il sistema delle piccole e medie imprese seguendo un´ottica tattico-strategica di eccellenza. Un´eccellenza - derivante dal radicamento territoriale - che non può essere periferica ma deve rientrare in un programma integrato che superi i confini ed estenda la conoscenza: dal transfrontaliero all´interregionale e all´internazionale. Il nuovo Obiettivo comunitario "Competitività ed Occupazione" ed il conseguente Programma operativo regionale che ne definirà le strategie rappresenta, ha aggiunto poi Iacop, lo strumento di rilancio della competitività del sistema Regione attraverso il sostegno ai percorsi di innovazione, sviluppo/ricerca, formazione e lavoro. In questo contesto, ne è convinto l´assessore Iacop, "il sistema camerale è e sta rappresentando - in particolare per il Friuli Venezia Giulia - un elemento che cresce di valore progressivamente, non solo per le imprese ma anche come sponda di collaborazione per gli attori istituzionali". Tesi sostenuta anche dal presidente della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti, che ha enumerato le deleghe ottenute dagli enti camerali nel campo della promozione interna e internazionale, finanziamenti alle imprese e progetti. In definitiva, in un quadro che vede il graduale processo di trasferimento di settori (soprattutto nelle produzioni a tecnologia matura) e la forte tensione trasformatrice che interessa il sistema produttivo locale, "il ruolo delle politiche regionali, all´interno delle politiche comunitarie, appare oggi come la strada più efficace per salvaguardare lo sviluppo dei territori". . |
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