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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Giugno 2000
 
   
  COME E QUANTO BEVONO GLI ITALIANI - STUDIO SUI BENEFICI DIETETICI DELL´ACQUA PROMOSSO DA FERRARELLE E SVOLTO DALL´INRAN

 
   
  Milano, 23 giugno 2000 - Presentato alla stampa un interessante studio svolto dall´Inran (l´Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ex Istituto Nazionale della Nutrizione) sul consumo di bevande in Italia e soprattutto sull´acqua. All´incontro, condotto da Maria Teresa Ruta, hanno partecipato Amleto D´amicis, Direttore dell´Unità Statistica ed Economia Alimentare dell´Inran, Michele Carruba Presidente Ansisa e Ordinario di Farmacologia dell´Università di Milano. Presente anche Jean Philippe Andrè, Amministratore Delegato di Italaquae Spa. Lo studio promosso da Ferrarelle "l´acqua che disseta più dell´acqua ", con la collaborazione dell´Inran, risponde alle preoccupazioni dei meteorologi che hanno già annunciato un´estate torrida e soprattutto alle carenze dietetiche segnalate dai nutrizionisti. La ricerca di Ferrarelle, brand principale della società Italaquae S. P. A. (Gruppo Danone), mette in evidenza quanta poca acqua bevano gli italiani rispetto ai reali fabbisogni idrici individuali. Cosa vuoi dire in cifre: 2, 5/3 litri è l´acqua che dobbiamo introdurre giornalmente (acqua come tale, come liquido di cottura, come contenuto naturale degli alimenti); 1, 5 litri è l´acqua (come tale o come contenuto negli alimenti) che noi italiani introduciamo (siamo - a detta degli esperti di poco sopra al 50% di introduzione); 40% è la percentuale di acqua da bere, sul totale di liquidi introdotti, calcolata sull´80% di alimenti contenenti acqua; 311, 8 g è l´acqua minerale che introduciamo giornalmente. Seppure con un trend in ascesa, il consumo di acqua minerale è sempre leggermente più basso di quello dell´acqua di rubinetto: 348 g. L´assunzione, di acqua è ancora più importante considerato il recente allarme lanciato dai meteorologi sull´estate bollente che ci aspetta e di cui già abbiamo avuto le avvisaglie. Inoltre la grande sete spinge i più a dissetarsi con altre bevande sicuramente gustose ma ricche di sostanze (zuccheri ad esempio) che vanno a minare il nostro introito energetico giornaliero. Insomma la sete - se ci rivolgiarno alle bevande definite soft drink - rischia di farci anche ingrassare e di non trovare una risposta corretta. Gli esperti quindi suggeriscono di rivolgersi all´acqua e soprattutto ad acque medio-minerali, ricche di sali e quindi altrettanto gustose, che reintegrano i sali persi con la sudorazione, non apportano calorie, forniscono viceversa minerali utili al nostro organismo (calcio, bicarbonato, potassio, magnesio) e quindi definibili a tutti gli effetti "integratori naturali". L´argomento - abilmente condotto da Maria Teresa Ruta - è stato trattato da due fra i più stimati e conosciuti rappresentanti della ricerca italiana: Amleto D´amicis, che ha illustrato al pubblico, dati alla mano, i risultati dello studio e Michele Carruba, che ha fornito i suggerimenti necessari per ovviare ai ben noti disturbi deterninati da una errata qualità di liquidi introdotti e mostrato i benefici - anche dietetici - dell´acqua. A parte il grande caldo che fa desiderare cascate d´acqua, i due docenti hanno sottolineato quanto importante sia l´acqua come nutriente laddove apporti sostanze totalmente acaloriche ma che possano contribuire al ripristino di quote minerali di cui gli italiani sono ancora purtroppo carenti come il calcio; dallo studio Inran emerge infatti che la nostra dieta è carente di questo importante sale minerale (dato 100, come indice di fabbisogno medio di calcio, gli italiani si fermano al 94%). L´acqua comunque non è una bevanda da consumarsi solo quando fa caldo ma una bevanda che deve entrare nel regime alimentare giornaliero come vero e proprio "alimento" utile a completare la dieta giornaliera di noi italiani.  
   
 

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