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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
 
   
  PREMIO LETTERARIO GIUSEPPE MAZZOTTI E TOURING CLUB ITALIANO SUI RISCHI DI ESTINZIONE DELLA CULTURA ALPINA. ECCO I VINCITORI DELLA XXIV EDIZIONE DEL PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”

 
   
  Milano, 16 ottobre 2006 - Sono state scelte le opere vincitrici della Xxiv edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, presieduta quest’anno da Giancandido De Martin, Preside della Facoltà di Scienze Politiche alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali "Luiss" di Roma. La Giuria del Premio, con Enrico Rizzi presidente e composta da Franca Anselmi Tiberto, Margherita Azzi Visentini, Ulderico Bernardi, Bruno Dolcetta, Pier Francesco Ghetti, Alessandro Gogna e Silvia Metzeltin si è anzitutto unita nel commosso ricordo di Stanislao Nievo, autorevole prestigioso membro della Giuria, venuto a mancare alla famiglia e alla cultura italiana lo scorso 13 luglio. Con Nievo scompare una nobile figura di intellettuale, studioso, scrittore e viaggiatore che ha incarnato al più alto livello i valori di civiltà che il Premio persegue. Cinque le opere dichiarate vincitrici, una per ogni sezione del Premio. La Giuria inoltre ha assegnato un premio speciale e segnalato cinque opere particolarmente meritevoli, esprimendo vivo compiacimento per l’eccezionale quantità e l’alta qualità di concorrenti: ben 150 volumi inviati da 87 Case Editrici. Un numero elevato, che ha reso arduo e a volte doloroso il lavoro di “scegliere” e quindi “scartare” molte opere di valore. Ma è proprio l’ingente patrimonio di contributi allo studio scientifico ed alla rappresentazione letteraria della montagna, dell’esplorazione, dell’ecologia, dell’artigianato di tradizione e della civiltà veneta, che esalta i vincitori e testimonia il valore di un Premio in continua crescita. Questo il responso della Giuria. Il Premio nella Sezione “Montagna” di tremila Euro, è stato assegnato ai due studiosi di cartografia alpina Laura e Giorgio Aliprandi per il volume Le Grandi Alpi Nella Cartografia 1482-1885. Volume 1. Storia della Cartografia Alpina, Priuli & Verlucca Editori, con la seguente motivazione: “risultato di un ‘accurata ricerca svolta nell’arco di un trentennio, questo volume di grande formato e di notevole pregio editoriale, nasce da una passione competente e determinata. Illustra le tappe di evoluzione della cartografia alpina, in particolare per il settore compreso tra il Monviso e il Monte Rosa, basandosi anche su documenti inediti e rari, spesso individuati e acquisiti con difficoltà. Tale insolita ricchezza di documentazione antica non pregiudica una visione moderna, anzi propone elementi concettuali aggiornati per la miglior comprensione di base delle nostre Alpi, destinata non solo agli specialisti, ma a tutti coloro che hanno interesse per il mondo della montagna. Il testo accompagna il lettore a riconoscere non tanto la nascita di un’entità geografica, quanto lo sviluppo di conoscenze che costituiscono l’ossatura del concetto di territorio, che oltre gli aspetti naturalistici considera quelli politici, religiosi, economici e militari tra il 1482 e il 1885”. La Giuria, all’unanimità, ha assegnato il Premio nella Sezione “Esplorazione”, di tremila euro, allo scrittore e produttore Christopher Hale, per il volume La Crociata Di Himmler. La spedizione nazista in Tibet nel 1938, Garzanti Editore, con la seguente motivazione: “che legame poteva mai esistere tra una spedizione in Asia centrale e l’immane catastrofe mondiale scatenata da Adolf Hitler nel 1939? E’ questa la domanda che si pone l’autore di questo libro affascinante che ricostruisce, con rigore documentario e ci restituisce con una grande scrittura, la storia della ideazione e realizzazione della spedizione condotta nel 1938-39 da cinque ufficiali delle Ss, guidati da un giovane Hauptsturmfuhrer e zoologo, Ernst Schafer con il sostegno entusiasta del Reichsfuhrer Himmler. Il libro si pone continuamente domande, intrecciando la narrazione del viaggio a Lhasa e l’incalzante dispiegarsi della spaventosa tragedia scatenata dal nazismo. Indaga le biografie dei protagonisti e ricostruisce le tappe della elaborazione delle teorie sulla razza, lungamente preparate negli studi accademici dei decenni precedenti e raccolte, già ben formate, dai vertici nazisti per farne un micidiale strumento di formazione del fanatismo militante e la guida delle azioni del terzo Reich, nella sua dimensione bellica e nella ideazione ed esecuzione del genocidio degli ebrei. Christopher Hale ci svela l’intreccio fra le fantasie che sembrano muovere quella spedizione alla ricerca delle origini, custodite nelle terre tibetane più difese e inaccessibili, di una mitica razza ariana e le “ricerche” antropologiche, che si fanno orrore senza nome nella realtà di Auschwitz e coinvolge e travolge anche alcuni dei protagonisti di quella spedizione. E’ un testo che trova alcune risposte, ma continua a porre a ciascuno le domande inquietanti sulla dimensione della rete estesa delle responsabilità e ci pone, ancora una volta, di fronte alla inquietante normalità del male”. Il Premio nella Sezione “Ecologia”, di tremila Euro, è stato assegnato dalla giuria all’unanimità ai biologi Stefano Guerzoni e Davide Tagliapietra, curatori del volume Atlante Della Laguna. Venezia tra terra e mare, Marsilio Editori, con la seguente motivazione: “questo volume propone una lettura originale e rigorosa dell’ambiente complessivo della laguna di Venezia, attraverso una accurata mappatura delle principali componenti della geosfera, biosfera e antroposfera. Il lavoro trasferisce su base cartografica una vasta quantità di dati ambientali, consentendo nel contempo di rintracciare e studiare i singoli caratteri che concorrono a definire il paesaggio lagunare, oppure di analizzare, a differenti livelli di complessità, le interrelazioni fra le varie componenti ambientali. In questo senso il volume è utile per le attività di conoscenza, controllo e gestione dell’ambiente lagunare e metodologicamente corretto rispetto ai canoni dell’approccio ecologico. Inoltre, l’elevata qualità dell’allestimento editoriale rende il testo gradevole, didattico e di facile consultazione”. Il Premio nella Sezione “Artigianato Di Tradizione”, di tremila Euro, è stato assegnato all’unanimità a Alberto Caoci, etnoantropologo, curatore del volume Bella S’idea Mellus S’opera. Sguardi incrociati sul lavoro artigiano, Cuec Editrice, con la seguente motivazione: “la condizione artigiana, orgogliosa testimonianza di spirito d’iniziative e d’intelligenza creativa, conferma di tempo in tempo l’efficacia e la validità del rapporto fra tradizione e innovazione. Data qualche decennio fa, all’epoca delle iperboli fordiste, come categoria in estinzione, ha saputo dimostrare la fallacia di simili previsioni tecnocratiche. Questo riconoscimento vuole precisamente confermare il valore permanente dei mestieri artigiani e, in questo spirito, s’intende richiamare l’attenzione sulle riflessioni e le analisi applicate proposte nel libro. Il testo raccoglie apporti diversi, che si applicano a vario indirizzo nel contribuire a riproporre e stimolare più accorte considerazioni intorno a questo fondamentale settore del lavoro”. La Giuria ha assegnato il Premio “Finestra Sulle Venezie”, di tremila Euro, a Beatrice Carmellini, per il volume Arco Di Storie. Uno sguardo ravvicinato sul tempo dei sanatori ad Arco (1945-1975), Museo Storico In Trento Editore, con la seguente motivazione: “le storie, raccolte da Beatrice Carmellini con rigoroso e partecipe metodo autobiografico, ci narrano con il pathos della memoria e il pudore del racconto di sé che tanti protagonisti offrono alla studiosa e testimone, di un tempo, non lontano eppur ormai remoto, in cui ad Arco, porta d’Italia e del clima mediterraneo, meta della nobiltà mitteleuropea fin dalla fine dell’800, si concentrarono numerosi sanatori per la cura della tubercolosi. Un’attività a rischio per quanti vi lavoravano ma anche per gli abitanti, posto che la loro vita si intrecciava quotidianamente con quella degli ospiti, negli spazi e nei luoghi cittadini. Il lavoro offerto era la risorsa per uscire da una condizione di povertà severa e diffusa, lasciata in eredità dalla guerra e ciò portava ad accettare questa condizione e viverla con coraggio e determinazione, pietas e fiducia, ma anche con l’angoscia continua del contagio, del passare il confine invisibile della malattia. Il tempo dei sanatori ad Arco è un testo colto e appassionato che ci parla di persone, di intrecci e di storie di vita nell’Italia del secolo scorso, in una città e un paesaggio bellissimi, della orgogliosa, anche se talvolta dolorosa, ricostruzione di una parte della identità di una comunità e della grande ricchezza delle esperienze che la rendono forte e unica”. La Giuria, all’unanimità, ha inoltre assegnato un “Premio Speciale Della Giuria” all’imponente saggio di Nilo Faldon La Pieve Rurale Di San Pietro Di Feletto Nel Contesto Storico Di Conegliano, De Bastiani Editore, con la seguente motivazione: “la pubblicazione di questa monumentale opera, dedicata alla Pieve rurale di San Pietro di Feletto, che custodisce una interessante Biblia Pauperum ed espone, nel portico affacciato sulle colline, il famoso trecentesco “Cristo della Domenica”, offre l’opportunità di assegnare tale riconoscimento a Mons. Nilo Faldon. Studioso finissimo, storico locale di grande scrupolo, dal 1966 direttore dell’Archivio Diocesano di Vittorio Veneto, è autore di studi e ricerche riguardanti il territorio della Sinistra Piave Trevigiana. A lui, come validissimo rappresentante della meritoria categoria degli infaticabili storici delle Comunità, va il plauso dei giurati e l’apprezzamento più generale di tutti coloro che sanno l’importanza delle raccolte documentarie in favore delle generazioni presenti e future”. Ecco infine le opere segnalate dalla giuria: Le Alpi. Una regione unica al centro dell’Europa, di Werner Batzing, Bollati Boringhieri Editore, con la seguente motivazione: “con questa opera, frutto di almeno venticinque anni di ricerche su tutto il territorio alpino, l’autore propone una visione delle Alpi come percorso praticabile: espressione vivibile di un territorio comune a più popolazioni, centro di cultura e di scambio, “heimat” del cuore dell’Europa. Paladino della “Convenzione Alpina”, Batzing media con considerazioni illuminate tra le esigenze dell’ambiente naturale e umano e la necessità dello sviluppo”. L’ombra Del Bastone, di Mauro Corona, Arnoldo Mondadori Editore, con la seguente motivazione: “quando il montanaro stesso sa prendere la penna con maestria, rispecchia nella sua ricostruzione narrativa l’autenticità a volte drammatica delle esperienze di vita che si consumano nel mondo della montagna”. In Afganistan, di Rory Stewart, Editrice Ponte Alle Grazie, con la seguente motivazione: “al di là del racconto della camminata ripercorrendo la strada percorsa da re Babur cinquecento anni fa da Herat a Kabul, attraverso le catene montuose dell’Afganistan centrale, l’autore è riuscito ad inserire brani tratti dal racconto scritto dallo stesso Babur, che evidenziano in maniera impressionante come sia possibile, anche se difficile da comprendere nelle sue motivazioni, che una civiltà, probabilmente a causa di un sistema religioso sempre uguale a se stesso, riesca non solo a non fare passi avanti, ma addirittura a recedere. Il racconto di Babur parla di città piene di attività e vive culturalmente, mentre l’Afganistan di oggi appare un paese ripiegato, i cui ritmi sono scanditi prevalentemente dai dettami del Corano, e diviso tra signori della guerra, Talebani, contrabbandieri e interessi multinazionali. Solo e straniero, senza armi, rappresentante di una cultura che molti odiavano, ha goduto, anche nella miseria più nera, del senso dell’ospitalità tipico dei popoli dell’area, che porta a condividere quel poco che si ha con il primo pellegrino di passaggio. L’autore, mantenendo il distacco dell’osservatore anglosassone e la sensibilità del viaggiatore autentico, ha tratteggiato un profilo inedito del paese: bello”. I Colli Euganei, a cura di Francesco Selmin, Cierre Edizioni, con la seguente motivazione: “il volume raccoglie saggi di autori di varia formazione che esaminano questo peculiare territorio del Padovano dalle diverse angolazioni di competenza (naturalistica, storico-artistica, paesaggistica, geologica, agricola, economica, antropologica, urbana, letteraria e via dicendo) con un taglio interdisciplinare, fornendo un quadro esauriente della conformazione naturale del sito e degli interventi umani che in oltre due millenni lo hanno manipolato e plasmato, conferendogli l’aspetto che oggi presenta, con i suoi monumenti e le sue lacerazioni, le sue bellezze naturali e le aree minacciate o ferite. Si tratta di un’esemplare monografia, riccamente illustrata con belle fotografie e con una ricca serie di mappe, rilievi cartografici e disegni, in parte inediti”. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 18 novembre, alle ore 17. 30, presso il Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Tv). Nell’occasione verrà assegnato anche il premio “Veneto Banca – La voce dei lettori”, istituito per la prima volta lo scorso anno. Una consulta di lettori composta da 40 rappresentanti, a vario titolo, della società civile, che quest’anno avrà come autorevole portavoce il giornalista Rai e critico letterario Piero Dorfles, esprimerà la propria preferenza fra le opere premiate dalla Giuria. Al vincitore sarà consegnato un premio di cinquemila euro. Sempre nell’ambito della serata, sarà assegnato il premio “Honoris Causa” a Piero Angela - già autorevole membro della Giuria del Premio dal 1983 al 1994 – al quale il Consiglio Direttivo dell’associazione “Premio letterario Giuseppe Mazzotti”, con il favore unanime della Giuria ha riconosciuto alti meriti nella divulgazione scientifica, attraverso trasmissioni televisive e libri su temi di natura, ambiente ed esplorazione. Angela sarà presentato da un altro “amico” del Premio, l’etologo Danilo Mainardi. Anche quest’anno il Premio promuove una manifestazione parallela sulle più attuali tematiche riguardanti l’ambiente e il territorio: sabato 21 ottobre (ore 9 – 18), presso l’Auditorium del Centro Direzionale di Veneto Banca a Montebelluna (Treviso), si svolgerà il convegno “La cultura delle malghe e il futuro dell’alpeggio” realizzato in stretta collaborazione con l’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). Dopo aver affrontato nel 2004 e 2005 il tema dei paesaggi, il convegno di quest’anno guarda alla montagna, facendo emergere il patrimonio di valori rappresentato dalla malga come sistema sociale, in tutta la sua estensione e complessità. Infine, tra le iniziative collaterali, verrà emesso il secondo annullo postale, il 18 novembre, in occasione della cerimonia delle premiazioni, su quattordici cartoline che richiamano le opere vincitrici, il Premio Speciale della Giuria e il Premio “Honoris Causa” di quest’ultima Xxiv edizione e delle precedenti edizioni 1986, 1987 e 1988. All’iniziativa hanno aderito anche il Gruppo Filatelici di Montagna (G. F. M. ) del Club Alpino Italiano (C. A. I. ) Sezione “Luigi Rizzardi” Auronzo di Cadore. Il Premio è promosso dall’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, con la partecipazione diretta della Regione del Veneto, patrocinato e sostenuto da Comune di San Polo di Piave, Touring Club Italiano, Club Alpino Italiano, Confartigianato del Veneto, Valcucine Spa e con il sostanziale contributo della Fondazione “Veneto Banca”. .  
   
 

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