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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
 
   
  NIMBY FORUM IN CONVEGNO A TORINO TAV TORINO LIONE: OPERA PIÙ CONTESTATA IN ITALIA

 
   
  Torino, 16 ottobre 2006 - Sono stati oltre 1. 100 gli articoli di stampa che nell’ultimo anno hanno parlato di Tav Torino-lione. In assoluto l’opera pubblica più contestata secondo i dati presentati giovedì scorso dal Nimby Forum, più ancora dei termovalorizzatori di Acerra, del Mose o del Ponte sullo Stretto. Ad una settimana dal Convegno annuale del Nimby Forum, il progetto di ricerca sul fenomeno delle contestazioni territoriali a impianti e infrastrutture, svoltosi a Torino giovedì scorso, secondo appuntamento oggi per la Conferenza dei Servizi sulla Torino Lione. Proprio al Nimby Forum una sessione tutta dedicata alla Tav in Val di Susa, con i massimi vertici politici e istituzionali coinvolti nel progetto: moderati dal direttore de “La Stampa” Giulio Anselmi, si sono confrontati infatti su questo problema la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il professor Andrea Boitani, Antonio Ferrentino - Presidente della Comunità Montana Bassa Val di Susa, Rainer Masera - Capo delegazione italiana della Commissione Intergovernativa sulla Torino-lione, Angela Massaggia - Assessore all’ambiente della Provincia di Torino e Mario Virano - Presidente dell’Osservatorio Val di Susa. In questo dibattito hanno pesato le dichiarazioni della Presidente Bresso, che vede un concreto rischio da parte della sua regione di perdere definitivamente questo treno, a favore di altre soluzioni che si vanno profilando e che vedrebbero, tra le altre, una soluzione “Svizzera” e un’alternativa in Val d’Aosta o in Liguria. Ferrentino dal canto suo ribadisce la fiducia nella ripresa di un dialogo vero con il governo, attraverso il tanto annunciato e non ancora partito tavolo politico. Proprio al tavolo di Nimby Forum, la Presidente Bresso ha lasciato intendere che non è da escludere una consultazione referendaria della popolazione della Valle, esprimendo qualche dubbio sulla reale unanimità della protesta da parte dei valsusini e gettando l’ombra del “desviluppo” sulla Regione Piemonte. “È chiaro – afferma Alessandro Beulcke, Presidente Aris/nimby Forum – che il referendum rappresenta un rischio per chi vuole la realizzazione dell’opera: i movimenti No Tav, piaccia o no, hanno prodotto cultura attraverso libri, riviste, internet, radio e Tv. Tale cultura si è pertanto radicata nel territorio, mentre le ragioni di chi crede nell’opera sono state intese da pochi, proprio perché proposte poco e male. Si potrebbe prospettare – prosegue Beulcke – l’esito del referendum del 1986 sul nucleare”. Il Convegno organizzato da Nimby Forum è stato l’occasione per presentare i dati e le analisi degli ultimi 12 mesi di attività dell’Osservatorio Media, per annunciare la nascita di Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Società, un’associazione no profit che si occuperà di sviluppare il progetto, e dare avvio alla terza edizione del lavori del Forum. .  
   
 

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