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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Settembre 2000
 
   
  ASSOBIOTEC RICORRE ALLA CE CONTRO IL DECRETO CHE SOSPENDE QUATTRO MAIS BIOTECH "´UN ATTO INGIUSTIFICATO, ILLEGITTIMO E CHE PENALIZZA L´INTERO COMPARSO ALIMENTARE ITALIANO"

 
   
  Milano, 7 settembre 2000 - Assobiotec, l´associazione composta delle imprese operanti nel settore delle biotecnologie e aderente a Federchimica, ha presentato un esposto alla Commissione Europea affinché venga rigettato il decreto del 4 agosto 2000 che sospende in via cautelativa la commercializzazione ed utilizzazione di quattro mais geneticamente modificati. "E´ un atto ingiustificato, illegittimo e che penalizza l´intero comparto alimentare italiano", ha affermato Sergio Dompé, Presidente di Assobiotec. 1 prodotti in questione sono stati regolarmente autorizzati per l´uso alimentare e zootecnico nel contesto della normativa europea, come ribadito dal Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Uno Stato membro può sospendere la commercializzazione e l´utilizzazione sul proprio territorio di un prodotto o ingrediente alimentare, già approvato in conformità al Regolamento stesso, unicamente nel caso abbia motivi fondati per ritenere che la sua utilizzazione presenti rischi per la salute umana o per l´ambiente. Ad oggi non è emerso nessun elemento scientifico che possa avvalorare la tesi assunta dal Governo italiano. In questo contesto, quindi, risulta privo di significato e del tutto illegittimo il riferimento al principio di precauzione, cui il decreto fa riferimento. Per contro, l´Istituto Superiore di Sanità ha affermato che non risultano esistere rischi per la salute umana e animale connessi al consumo di alimenti derivati dagli organismi geneticamente modificati oggetto del provvedimento. Il decreto si fonda unicamente su una erronea interpretazione della normativa europea in merito alla ´sostanziale equivalenza´ tra prodotti geneticamente modificati e prodotti convenzionali. Nessun altro Paese e nessuna istituzione comunitaria ha mai avanzato alcun dubbio né su aspetti di salute pubblica né sulla liceità delle procedure di notifica dei prodotti oggetti di sospensione, che sono state ritenute corrette e coerenti con il contenuto e con lo spirito della normativa europea. E´ assai probabile che le reali motivazioni che hanno portato a tale decisione risiedano unicamente nelle forti pressioni politiche espresse solo da una parte della compagine governativa. Infatti, i ministri della Sanità, della Ricerca Scientifica e dell´Industria non hanno condiviso la natura del decreto. Sorprende, inoltre, che solo oggi le autorità italiane si esprimano su questo argomento, quando il processo di notifica dei prodotti ´sotto accusa´ si è concluso più di due anni fa. Questo atto penalizza l´intero comparto alimentare italiano, poiché le aziende nazionali saranno svantaggiate nei confronti dei concorrenti europei, che potranno continuare ad utilizzare i prodotti sospesi, ed è in netto contrasto con i progetti di Sviluppo Italia che ha posto le biotecnologie tra i settori tecnologici di maggiore rilievo strategico per il nostro Paese. Inoltre, tali posizioni determinano la dissoluzione di investimenti per centinaia di milioni di dollari in prodotti sicuri e innovativi sia per la filiera agro-alimentari che per i consumatori. "Ci troviamo di fronte - ha sottolineato Dompé - all´ennesimo episodio di criminalizzazione delle biotecnologie applicate al settore agro-alimentare, che trova sostegno nello spirito anti-scientifico presente in settori della società e che porta inevitabilmente alla fuga di cervelli e di risorse qualificate dal nostro Paese". Assobiotec è fermamente convinta che questa situazione possa essere risolta solo con la creazione di un patto tra tutti gli ´attori´ coinvolti, affinché la ricerca e l´innovazione non siano bandite dall´Italia. Un patto, soprattutto, nei confronti degli studenti che hanno abbracciato le nostre facoltà scientifiche, un patto verso gli agricoltori e i consumatori, affinché possano disporre, se lo vogliono e solo se lo vogliono, di prodotti competitivi, migliori e sicuri. E´ un appello alla responsabilità, cui tutti dovrebbero attenersi.  
   
 

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