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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Settembre 2000
 
   
  IL PUNTO SULLA ETICHETTATURA DI MANUTENZIONE. ATTENTI ALLA F !

 
   
  Mlano, 8 settembre 2000 - Del tutto indifferenti ai dettati della Legge 126/91 "Informazioni al Consumatore" ed alle sue successive modificazioni e modalità di applicazione, molti Confezionisti continuano imperterriti a produrre ed immettere sul mercato capi tessili, di abbigliamento e di arredamento, privi dell´etichettatura obbligatoria o, ancor peggio, con una etichettatura errata perché applicata a casaccio o non correttamente testata. E´ di pochi giorni fa la richiesta di spiegazioni da parte di un Responsabile della qualità di una delle maggiori industrie italiane di confezione circa il rifiuto da parte di molti Pulitintori ad accettare per il lavaggio a secco capi etichettati con il simbolo F anziché P. Vogliamo qui ricordare ai Lettori che il simbolo F nacque per indicare la necessità di pulire e secco capi particolarmente delicati con il Cfc 113, della grande famiglia dei Freon, (commercialmente chiamato per lo più "Valclene") di cui venne vietato l´uso, con altri della stessa famiglia chimica, perché ritenuto responsabile del buco dell´ozono. Le macchine funzionanti a 113 ebbero poca fortuna in Italia dove si preferì, e si preferisce tuttora, utilizzare il percloroetilene -P-, solvente dalle caratteristiche lavanti decisamente superiori. Orbene, il Responsabile di cui sopra non sapeva il significato della lettera F ma neppure del divieto di usare prodotti Cfc ed incolpava l´ufficio, delegato alla scelta dell´etichettatura di manutenzione, di non essersi aggiornato. Ma non è tutto. In realtà gli ultimi accordi internazionali di settore hanno identificato nella lettera F il simbolo per un nuovo tipo di pulitura a secco: quello con solventi idrocarburici. E´ in realtà un ritorno all´antico: il primo lavaggio a secco veniva effettuato con "acqua ragia" mentre oggi si usano miscele di idrocarburi alifatici ed aromatici. Ecco dunque che forse chi aveva scelto di etichettare F era in realtà aggiornatissimo sul problema dell´etichettatura di manutenzione e la scelta era assolutamente consapevole. Si potrebbe quindi dedurne che i meno informati erano stati quei Pulitintori che avevano rifiutato i capi. Ma non è così semplice: le macchine utilizzanti idrocarburi sono, in Italia, praticamente inesistenti, come risolvere il problema? Problema che coinvolge soprattutto gli interesse dei Consumatori che, acquistando un capo etichettato per la pulitura in idrocarburi, corrono il rischio di ritrovarsi con un manufatto di quasi impossibile pulitura. Pertanto: attenti alla F! R:mail: assosecco@iol. It .  
   
 

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