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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Ottobre 2006
 
   
  ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA INAUGURAZIONE STAGIONE SINFONICA 06/07 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA BERLIOZ, LA DAMNATION DE FAUST

 
   
   Roma, 16 ottobre 2006 - Per l´inaugurazione della Stagione Sinfonica dell´Accademia di Santa Cecilia, Antonio Pappano non poteva scegliere niente di più spettacolare: La Damnation de Faust di Hector Berlioz è infatti un prodigioso affresco musicale popolato dalle centinaia di personaggi che, dal trio dei protagonisti - Faust, Mefistofele e Margherita - alle grandi masse di soldati, studenti, dèmoni, silfidi e anime celesti, affollano la tragedia di Goethe. Nessun brano musicale aveva, prima di allora, descritto con tanta efficacia l´elemento demoniaco in contrasto con l´anelito al sublime dell´intellettuale romantico, l´ossessione per un ideale in nome del quale votarsi all´autodistruzione e l´ironia sulfurea del Maligno, duce di uno sterminato esercito di spiriti infernali impegnati in quella terrìfica ridda finale che è tra le pagine più stupefacenti della Storia della Musica. Del Faust Berlioz si innamorò poco più che ventenne: di getto compose Otto Scene dal Faust, che spedì ad un Goethe ormai ottuagenario chiedendone l´augusto parere. L´attesa andò delusa. Goethe, infatti, non rispose. Il suo "consulente musicale" Carl Friedrich Zelter, anche´egli piuttosto anziano e arroccato su posizioni decisamente conservatrici, aveva giudicato il lavoro del giovane francese "un aborto, frutto di orribili incesti". Fu 18 anni più tardi, nel 1845, che il Berlioz già affermato autore della Symphonie Fantastique, del Benvenuto Cellini, del Requiem e di Roméo et Juliette, riprese in mano le Otto Scene, messe nel frattempo da parte, e, in preda ad una sorta di raptus creativo, compose rapidamente tutti gli altri numeri de La Damnation de Faust, "Leggenda drammatica" - come recita il sottotitolo - per soli, coro e orchestra. Della prima esecuzione, avvenuta il 6 dicembre del 1846 a Parigi sotto la direzione dello stesso Berlioz, leggiamo nei suoi Memoirs che "mai in tutta la mia carriera artistica l´inattesa indifferenza del pubblico mi ha ferito così profondamente". Si era tuffato nella partitura anima e corpo, e si era spinto ben oltre ogni linguaggio musicale conosciuto fino ad allora, con un dispiego di forze orchestrali e corali assolutamente fuori misura rispetto agli standard del tempo, e la freddezza con cui fu accolta la sua creatura lo sprofondò nello sconforto. La verità è che nessuno all´epoca era pronto per capire la straordinaria inventiva di una partitura trascinante quanto la colonna sonora di un film in cinemascope, considerata, da chi se ne intendeva, addirittura "più audace di Wagner": l´intenditore era Claude Debussy. Www. Santacecilia. It .  
   
 

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