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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Settembre 2000
 
   
  TJUKURPA IL TEMPO DEL SOGNO –

 
   
  Arte Aborigena dal continente Australia. Castello Pasquini, Castiglioncello (Li). La mostra, organizzata dal Comune di Rosignano Marittimo al Castello Pasquini di Castiglioncello (Livomo), è stata possibile grazie alla collaborazione delle Ambasciate d´Italia e dell´Australia, alle gallerie d´arte australiane e alla Regione Toscana. Il tema della rassegna fortemente legato all’antropologia, mette in luce un radicamento alle tradizioni ricche di umanità e spiritualità e al rapporto col territorio e quel dedalo di sentieri invisibili che coprono tutta l’Australia, denominate dagli europei Piste dei sogni o Vie dei Canti e dagli aborigeni Orme degli antenati o Via della Legge. I miti aborigeni sulla creazione narrano di leggendarie creature totemiche che nel Tempo del Sogno avevano percorso in lungo e in largo il continente cantando il nome di ogni cosa in cui si imbattevano, uccelli, animali, piante, rocce, pozzi. Un canto che faceva esistere il loro mondo, attraverso le quali mantenere un legame fisico e mentale col loro passato. Da simboli come la montagna magica, l’immenso mololito dell’Ayers Rock. Sul corpo, sulle rocce, sulle pelli, i disegni della pittura aborigena raccontano tutti i miti e leggende, dell´aria e del fuoco e di dei, calati ancora fra noi. Nell´anno di Sidney 2000, delle Olimpiadi del terzo millennio, al Castello Pasquini di Castiglioncello, una mostra straordinaria racconta come le antiche popolazioni dell´immenso continente uscirono dalle profondità della terra e crearono il mondo. 30 mila anni di cultura rimasta immutata, raccontata da opere di arte contemporanea. Un viaggio affascinante in un mondo lontano attraverso oltre settanta pezzi di arte abonigena contemporanea provenienti da ogni stato del continente Australia. Le migliori opere di una popolazione unica al mondo, raccolte tra le diciotto più celebri gallerie d´arte australiane. Una festa di colori e linee che incantano per la bellezza e affascinano per i signifìcati. Espressioni di una tradizione e di una mitologia che lega passato e presente, realizzate con una tecnica unica, con la terra e con le piante, con punteggiature di vario spessore, che raccontano l´anima della natura e dei mondo. Ma anche scene di caccia, mappe che indicano le preziose sorgenti d´acqua e altri soggetti tratti dalla vita quotidiana. La mostra si suddivide in quattro momenti: Gli oggetti di rito. Boomerangs di varia natura, bastoni del vento, uno straordinario cestello rituale in corteccia di eucalipto con una pittura di "uomo venuto dalla spazio". La pittura del corpo. Nel continente australiano a praticare la pittura sono principalmente le donne, custodi delle tradizioni, che adornano il corpo durante i riti con pitture magiche, poi riprodotte su tela o su corteccia di eucalipto parchi possano tramandarsi alle nuove generazioni. 1 grafítismi, espressioni artistiche. Prendendo spunto dai soggetti affrescati e dai graffiti sulle pareti delle grotte del loro territorio, gli aborigeni ripropongono figure di spiriti ed animali dal significato esoterico a cui, gli eletti, si ispirano per riti magici segreti. La pittura del terreno. Il filone più diffuso dell´arte aborigena. Indispensabile per comunicare in una popolazione che non conosce la scrittura, per trasmettere regole pratiche o riti magici. La tecnica pittorica si avvale di pigmenti naturali trasferiti con strumenti rudimentali su superfici come la tela grezza o la corteccia d´albero, fino ad ottenere veri capolavori contesi oggi dai musei internazionali. Info: tel. 0586/724287-297; 055/506. 2368; 02/4812. 584. .  
   
 

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