Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Settembre 2000
 
   
  LANCIA NEA - IL CUORE TECNOLOGICO DELL´AUTO DI DOMANI CHE SI COLLEGHERA´ AD INTERNET

 
   
  Torino, 11 settembre 2000 - Per interpretare esigenze del mercato e stili di vita destinati, nei prossimi anni, ad emergere in maniera sempre più decisa, Lancia Nea, l´auto tripmate, riunisce in un progetto integrato di auto compatta molti dispositivi avanzati, forse poco noti al grande pubblico. Vale la pena, quindi, ricordarne alcuni. La cintura di sicurezza virtuale - Un radar frontale a lungo raggio destinato a segnalare tutto ciò che durante la marcia compare davanti alla vettura e capace, inoltre, di fare una selezione, escludendo per esempio gli oggetti sopraelevati come i viadotti, oppure quelli al bordo della strada come i cartelloni pubblicitari e i pannelli a messaggi variabili. Una telecamera, sempre frontale, che - aiutata anche da altri sensori - riconosce l´andamento della corsia di marcia e la posizione del veicolo al suo interno, discriminando se l´ostacolo individuato dal radar si trova davvero sulla traiettoria di marcia (ed è quindi pericoloso) oppure no. Altre due telecamere poste in alto, ai lati del parabrezza, e capaci di riconoscere le dimensioni dell´ostacolo (il radar è preciso nel determinare la distanza, non gli ingombri) e l´area nella quale l´auto può manovrare senza pericolo per evitarlo (lavorano in stereoscopia come l´occhio umano). Sei radar laterali a corto raggio (tre per il fianco sinistro e tre per quello destro) il cui compito è rilevare la presenza degli ostacoli che si trovano nelle corsie laterali. Due telecamere, rivolte verso la coda dell´auto, che controllano gli angoli ciechi, segnalando eventuali automobili in sorpasso. E per finire tre telecamere di retrovisione e una di parcheggio. Sono questi i sensori che controllano continuamente l´area di manovra di Lancia Nea, creando intorno alla concept-car una cintura di sicurezza virtuale (virtual safety belt) capace di evitare gli incidenti. Ognuno dei sistemi di rilevamento descritti, infatti, dispone di una sua unità di elaborazione che fa una prima scrematura dei dati e invia quelli rilevanti ad un computer con funzioni di supervisore. Quest´ultimo fonde e sintetizza tutte le informazioni, rileva le eventuali situazioni di pericolo e, quando è il caso, invia al computer che controlla gli attuatori di freni, motore, sterzo eccetera l´ordine di ridurre la distanza di sicurezza, accelerare, scartare l´ostacolo e via di seguito. Frenare e scartare ostacoli in caso di emergenza - Al solo scopo di scongiurare l´incidente, Lancia Nea frena da sola ed evita un ostacolo senza l´intervento del pilota. A questo proposito occorre però qualche chiarimento. Oggi, l´auto esegue la manovra solo in una situazione controllata come quella di una pista di prova ed è, comunque, necessario che il guidatore tolga le mani dal volante. In questo caso, dunque, la concept-car ha consentito una verifica di fattibilità molto avanzata del dispositivo. Solo le auto dei prossimi anni, infatti, potranno eseguire la stessa manovra in modo automatico e indipendentemente dal fatto che il pilota abbia o no le mani sul volante. Per un risultato di questo genere, infatti, occorre disporre di una vettura che si guida totalmente by wire, nella quale cioè non ci sia più nessun collegamento fisico tra i comandi (acceleratore, volante, freno, leva del cambio eccetera) e gli attuatori che eseguono le manovre richieste. Insomma, freno ma non agisco direttamente su un sistema idraulico: invio impulsi che corrono lungo un filo elettrico ad una centralina. E sarà quest´ultima a ordinare agli attuatori idraulici di frenare. Sterzo, ma non comando direttamente la cremagliera: attraverso il solito impulso elettrico informo della mia intenzione di svoltare alla centralina, che a sua volta imporrà agli attuatori di dare un certo angolo alle ruote. Infocar, ovvero in linea con il mondo - Le aspettative dei clienti sono chiare: ritrovare in auto lo stesso mondo appena lasciato a casa o in ufficio. La strada delle dotazioni telematiche di bordo è, perciò, tracciata. S´incomincia con un nucleo di base costituito da un telefono Gsm e da un localizzatore satellitare Gps (che già consentono di fruire di molti servizi) per poi arrivare, gradatamente e attraverso le nuove tecnologie che saranno man mano disponibili (Gprs prima e Umts poi), al full Internet, cioè al Web così come lo vediamo sul monitor dei nostri pc. Tra pochi anni, dunque, dalla vettura si potrà: ottenere informazioni sul traffico, sul tempo, sulla localizzazione di alberghi, benzinai, ristoranti eccetera; fare chiamate di emergenza, premendo semplicemente un pulsante; ricevere assistenza stradale; ricorrere alla telediagnosi; impostare il viaggio a casa e poi ritrovare, sul veicolo, il percorso stabilito. E poi ancora disporre di antifurto satellitare; telefonare e inviare messaggi Sms, come facciamo oggi con i portatili; riprodurre musica e filmati da qualunque fonte (Mp3, Dab, Dvd) e - quando non si è alla guida - anche lavorare: per esempio trasferendo dati dal sistema di bordo ai nuovi computer palmari e viceversa. In questo senso, dunque, Nea non solo prefigura fedelmente i modelli del futuro prossimo, ma dà anche una prima concreta risposta ai due grandi problemi che si aprono su questo fronte. Il primo: integrare tra loro i diversi componeneti telematici che fin qui sono stati semplicemente affiancati uno all´altro. Insomma reingegnerizzare lo spazio dedicato all´interfaccia uomo-macchina grazie anche alla miniaturizzazione dei componenti e ad una gestione unitaria delle diverse funzioni. Il secondo: garantire flessibilità e aggiornabilità all´intero sistema telematico di bordo. Il ritmo con il quale una nuova generazione di prodotti si sostituisce alla precedente è di tre mesi nel mondo dei computer, sei mesi nell´ambito più generale dell´elettronica, sei anni nel mondo dell´auto. Da qui la necessità di dotare le vetture di un nucleo telematico nel quale sia l´harware sia il software siano sostituibili in modo semplice e veloce a mano a mano che si rendono disponibili componenti più evoluti. Un dispositivo di interfaccia intelligente e discreto - I tecnici la chiamano Hmi, ovvero Human Machine Interface, in italiano "interfaccia uomo-macchina", ed è formata dall´insieme dei dispositivi attraverso i quali uomo e veicolo possono comunicare. Anche in questo campo Nea mostra i risultati ottenuti nel corso di una ricerca che mira ad aggregare per aree tematiche omogenee, tecnologie fin qui sviluppate in modo disgiunto. Trattandole, ovviamente, secondo i criteri e gli obiettivi del marchio. E la "filosofia", qui, era dare vita ad un´automobile intelligente perché capace di trasformare radicalmente la comunicazione tra automobilista e vettura. Da quella fredda e a volte segnata da incomprensioni di oggi ("Accidenti, non ricordo come si memorizzano le stazioni!", "Ma dove è finita l´opzione del check luci?"), ad un dialogo più facile e rispettoso delle esigenze del guidatore, meno ridondante e più essenziale, molto vicino - negli schemi - al modo di comunicare delle persone. Ecco, allora, l´ampio uso di comandi vocali, che per noi sono il modo più istintivo di esprimerci. Ed ecco un sistema che non ha bisogno di una struttura del dialogo rigida ("Telefono. Nome? Rossi", "Navigatore. Località? Milano"), ma è capace di un riconoscimento vocale naturale. Dove l´aggettivo naturale indica un salto tecnologico enorme del dispositivo, che riconosce mille vocaboli invece di cento e in ogni frase sa rintracciare le parole-chiave (Vado a Milano a trovare Rossi e vorrei telefonargli prima). Stesso schema per le informazioni relative alle condizioni del veicolo, della strada, del traffico circostante e dell´andatura dell´auto. Per l´uomo, infatti, il modo più naturale di percepire la realtà è quello sintetico di "vederla". Proprio come avviene sullo schermo della concept-car Lancia che propone uno scenario tridimensionale nel quale il guidatore osserva la propria vettura in prospettiva, controllando l´auto davanti, la distanza di sicurezza e le eventuali situazioni di pericolo segnalate (con tanto di direzione e gravità del rischio) dalle sei frecce che circondano Nea. Nella logica di una tecnologia amica, infine, operano anche tutti i dispositivi del prototipo che personalizzano caratteristiche della vettura e prestazioni secondo i gusti e le abitudini dell´utente. Niente, infatti, è più facile da usare di una vettura alla quale non occorre chiedere nulla. Perché sa quando accendere le luci e attivare tergicristallo e freni. Perché "impara" da sola: grazie al cambio "ego-mode" che apprende il nostro stile di guida durante i primi chilometri e poi lo ripropone ogni volta. Perché, sfruttando le informazioni racchiuse nella smart-card, ci riconosce e senza bisogno di indicazioni regola ogni cosa proprio come piace a noi: il sedile, il volante, il quadro e la sua grafica, l´intensità e il colore della luce diffusa, il clima. I cristalli elettrocromici - L´accoglienza che Lancia Nea riserva al suo proprietario non è la risposta fredda di una macchina, ma quella "emotiva" che si addice ad un vero compagno di viaggio. I finestrini e il tetto della vettura parcheggiata a poco a poco da scuri che erano tornano trasparenti e l´auto si illumina. È una simulazione che getta uno sguardo sul futuro prossimo venturo, quando la tecnologia dei vetri elettrocromici (per cambiare stato sfruttano la differenza di potenziale applicata ai due lati del cristallo) che nell´edilizia è usata da tempo, sarà disponibile anche per le superfici curve, come quelle dei vetri delle auto.  
   
 

<<BACK