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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Settembre 2000
 
   
  ROLANDINO 1215 – 1300 LE ORIGINI DEL NOTARIATO MODERNO

 
   
  Bologna 14 settembre 2000 - Museo Civico Medievale, 12 ottobre - 17 dicembre 2000 E´ stato il fondatore del notariato moderno e i suoi testi, per secoli, hanno "dettato legge" in tutti i Paesi del mondo in cui vigeva il Diritto Latino. Ma Rolandino (1215 - 1300) non è stato solo l´autore della celebrata "Summa totius artis notarie" e grande maestro dello Studium bolognese, fu anche un politico che, in una Bologna attanagliata dalle continue contese fra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, pilotò il passaggio dei poteri dalla vecchia aristocrazia alla nuova borghesia colta, il "Popolo". Lo fece con piglio deciso, riuscendo a tenere saldamente in mano, per un decennio, il governo della Città, creando anche una milizia popolare, la "Società della Croce", di cui assunse il comando. Quando Bologna venne assegnata al Papato, Rolandino uscì dalla scena politica per riprendere l´insegnamento universitario, in un Studium che era intanto rinato e il cui prestigio, soprattutto nell´ambito giuridico, cominciava ad essere universale. Intanto le corporazioni delle arti e dei mestieri si erano affermate, assumendo un peso che nessun potere politico poteva scalzare più. La corporazione dei Notai raggruppava ben 1300 aderenti ed era divenuta un fortissimo centro di potere, testimoniato visivamente anche dalla imponente sede che, unica fra quelle delle arti e professioni, sorgeva direttamente su Piazza Maggiore. A Rolandino (1215 - 1300) viene dedicata, dal 12 ottobre al 17 novembre 2000, una preziosa esposizione allestita nelle sale del Museo Civico Medioevale. La mostra, promossa dal Consiglio Nazionale del Notariato, dal Consiglio Notarile di Bologna in collaborazione con l´Archivio di Stato di Bologna, è accompagnata da un Itinerario Rolandiano attraverso la Bologna del Duecento, dal restauro del monumento sepolcrale che a Rolandino venne innalzato nel Sagrato di San Domenico e da un convegno internazionale di studi. Le quattro sezioni in cui si articola la mostra offrono una lettura sociale del Duecento, il Secolo d´Oro di Bologna. E insieme evidenziano come imprenditoria e politica, in quel secolo, non fossero disgiunte dalla passione per la cultura. Era del tutto normale, ad esempio, che i notai si occupassero di poesia, per cui in moltissimi atti, accanto alle scritture ufficiali che registrano doti, passaggi di proprietà, lasciti testamentari, vengano annotati i versi dei poeti in voga al momento: Jacopo Lentini, re Enzo, Guido Guininzelli, ma anche dei toscani Dante, Guido Cavalcanti, Cecco Angiolieri, Cino da Pistoia e, con la poesia in volgare, i versi di canzoni e filastrocche popolari. Accanto ai testi di Rolandino, nelle prime versioni manoscritte e miniate e nelle successive in incunabolo e a stampa, alle molte traduzioni internazionali e alle altre opere dei maestri giureconsulti dello Studium bolognese del tempo, la Mostra documenta, attraverso l´esposizione degli splendidi statuti miniati, il peso ed il prestigio che ebbero in epoca comunale di corporazioni delle arti e dei mestieri. La Bologna del Duecento rivive anche in antiche raffigurazioni e attraverso documenti di grande suggestione e, spesso, di non minore bellezza. Vengono esposti - alcuni per la prima volta - documenti dell´antico Comune bolognese e dell´Ufficio dei Memoriali. Completa la mostra una indagine sulla figura politica di Rolandino, sezione, questa, simbolicamente chiusa dalla presentazione del calco della sua celebre Arca. La mostra offre anche lo spunto per un "Itinerario per luoghi rolandiniani", un percorso attraverso la città medioevale, nei luoghi in cui Rolandino visse e operò: la via dove abitava e dove svolgeva la professione di notaio e di docente, i palazzi che furono sede dell´attività politica e di governo, il sagrato d San Domenico dove sorge l´arca che ne custodisce le spoglie (arca che è stata restaurata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna), alla chiesa di San Petronio che ne conserva l´effigie in marmo nella cappella della Santa Croce detta dei Notai. Rolandino. 1225 - 1300. Le origini del notariato moderno. Bologna, Museo Civico Medioevale (Palazzo Ghisilardi-fava, via Manzoni 4),dal 12 ottobre al 17 dicembre 2000. Orari del Museo: dalle 9 alle 18,30; domeniche e festivi: 10 - 18,30; lunedì chiuso. Mostra promossa dal Consiglio Nazionale del Notariato, dal Consiglio Notarile di Bologna in collaborazione con l´Archivio di Stato di Bologna. Ingresso al Museo e alla Mostra, lire 8 mila, ridotti lire 4 mila. Catalogo a cura di Giorgio Tamba, edito da Moruzzi´s Studio, lire 70. 000; guida "Sulle tracce di Rolandino" a cura di Giorgio Tamba e Franco Bergonzoni, lire 25. 000. Cd rom, lire 30. 000. Per informazioni: Museo Civico Medioevale tel. 051. 203930.  
   
 

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