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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Settembre 2000
 
   
  NESSUNA CHIUSURA AI PRODOTTI TRANSGENICI, MA ESTREMA CAUTELA

 
   
  Bari, 15 settembre 2000 - Non alternativi, bensì complementari e paralleli ai prodotti tipici. Se ne è discusso in un convegno organizzato da Aqv e Crb Prodotti tipici e prodotti transgenici possono convivere e non escludersi a vicenda. Anzi l´ingegneria genetica può contribuire a valorizzare le produzioni tradizionali. E´ l´indicazione scaturita dal convegno su "Prodotti tipici e prodotti transgenici: quale frontiera?" organizzato alla Fiera del Levante dall´Associazione per la Qualità della Vita (Aqv) e dal Centro Ricerche Bonomo di Andria. Dopo l´introduzione dell´ing. Giancarlo Chiaia, presidente di Aqv Puglia, e del dr. Michele Zema, membro della Commissione Agricoltura e Alimentazione Aqv, ed i saluti del dr. Antonio Cuccovillo a nome dell´Ente Fiera del Levante, il dr. Giuseppe Tucci, funzionario dell´Assessorato all´Agricoltura della Regione Puglia, ha esposto i criteri guida della Regione nell´identificazione e nel controllo dei prodotti tipici, e l´avv. Marcello Vernola, presidente dell´Amministrazione provinciale di Bari, ha sottolineato l´impegno della Provincia nella valorizzazione dei prodotti tipici locali. A sostegno del ruolo innovativo che può svolgere l´ingegneria genetica si sono schierati il prof. Giovanni Martelli, docente ordinario di Virologia vegetale nel Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia applicata dell´Università di Bari, ed il dr. Francesco Cellini, responsabile per Ricerca e Sviluppo della "Metapontum Agrobios" di Metaponto. Entrambi hanno indicato i vantaggi derivanti dalla coltivazione di piante geneticamente modificate, insistendo in particolare sulla maggiore resistenza a parassiti e malattie, e hanno chiesto maggiore fiducia, seppur critica, nei confronti di questo tipo di ricerca. Fra prodotti tipici e transgenici - ha affermato Martelli - non esiste antitesi. Anzi l´ingegneria genetica può consentire il recupero di prodotti tradizionali e l´acquisizione per essi di un ulteriore plusvalore commerciale. Ed ha portato ad esempio il pomodoro San Marzano, che sta scomparendo a causa degli attacchi di alcuni virus. "L´introduzione di geni di resistenza - ha dwetto - salverebbe questo prodotto. " Pur senza condividere del tutto la posizione di Martelli e Cellini gli altri relatori non hanno manifestato chiusure aprioristiche ai prodotti transgenici, ribadendo tuttavia l´importanza vitale del "principio di precauzione", cioè di una estrema cautela nell´attività di ricerca. Questa laposizione espressa dall´on. Enzo Lavarra, vicepresidente della Commissione Agricoltura dell´Unione europea, dal dr. Sergio Varvara, presidente del Centro Ricerche Bonomo, dal prof. Giovanni Quaglia, direttore del Laboratorio di Tecnologie alimentari dell´Istituto nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, dal dr. Fiorenzo Pastoni, vicepresidente dell´Ordine nazionale dei Biologi, dal prof. Giuseppe Pulina, vicepresidente dell´Ordine nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali, e dall´avv. Alessandro Amato, vicepresidente nazionale del Codacons. .  
   
 

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