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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Settembre 2000
 
   
  MOSTRA "LE CERAMICHE DEI DUCHI DŽESTE" - RIAPRE IL PALAZZO DUCALE DI SASSUOLO

 
   
  Dal 17 settembre al 19 novembre, negli straordinari ambienti della reggia sassolese, più di 80 ceramiche provenienti da collezioni italiane ed internazionali. LŽanno Duemila si chiuderà per il Palazzo Ducale di Sassuolo con un nuovo appuntamento culturale di altissimo livello: dopo il successo ottenuto nel 1998 dalla Mostra "Disegni da una grande collezione. Antiche raccolte estensi dal Louvre e dalla Galleria di Modena", visitata da più di 30. 000 persone, ad un anno da "Un Castello si svela", la rassegna di mostre e iniziative culturali promosse a 400 anni dalla morte di Marco Pio di Savoia, è in corso unŽaltra esposizione di rilievo: "Le Ceramiche dei Duchi DŽeste. Dalla Guardaroba al collezionismo", promossa e organizzata dal Ministero ai Beni ed alle Attività Culturali, dal Ministero della Difesa, dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Modena e Reggio Emilia, dallŽAccademia Militare di Modena, dalla Galleria Estense e dal Comune di Sassuolo in collaborazione con Regione Emilia Romagna e Provincia di Modena. Grazie al contributo di Assopiastrelle, Banca Popolare dellŽEmilia-romagna, Ceramiche Marca Corona, Emilceramica e Ina Assitalia, lŽimpegno degli enti promotori ha reso possibile la realizzazione della mostra, che rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di ceramiche, per gli storici dellŽarte e gli studiosi, per chi desidera visitare gli splendidi ambienti della Reggia Estense sassolese, autentico gioiello della cultura barocca dellŽItalia settentrionale. Per la prima volta, negli straordinari ambienti della reggia sassolese dei Duchi dŽEste, sono presentati al pubblico i materiali ceramici del patrimonio della Galleria Estense di Modena, arricchito da esemplari provenienti da raccolte italiane ed internazionali. Temi centrali dellŽesposizione, che raccoglie circa 80 pezzi, saranno la configurazione della Guardaroba, vale a dire tutti quei manufatti eseguiti per esigenze private e facenti parte del patrimonio dŽuso della Casa dŽEste, ed il successivo momento del recupero degli oggetti, ormai considerati materiale da collezione. Affiancati ad essi, figurano disegni, incisioni, medaglie nonchè pregevoli manufatti in bronzo e alabastro che allŽepoca costituirono, quale riferimento, gli incunaboli delle fogge adottate per quella produzione fittile. Percorso Tra Le Collezioni E Presenze Nel Territorio - LŽiniziativa ha coinvolto musei, gallerie e collezioni private del territorio, testimoni della tradizione della manifattura ceramica sassolese: oltre ad offrire qualificate opportunità culturali e turistiche, questo percorso permette di conoscere una straordinaria presenza di opere che rappresentano le radici culturali dellŽattuale configurazione industriale sassolese. Le Raccolte di maioliche sassolesi della Collezione Marca Corona sono riunite in una apposita sezione allestita allŽinterno del Palazzo Ducale, nellŽAppartamento dei Giganti; per la Settima Mostra di Arte contemporanea in ceramica, è altresì in programma la mostra di sculture in maiolica di Bertozzi e Casoni, presso il Centro Culturale Paggeria 1; allŽinterno del Castello di Spezzano, il percorso prevede la sezione didattica e la sezione museale dedicate alla produzione antica della terracotta e dei manufatti fittili; da non perdere la visita alla Collezione Emilceramica di maioliche sassolesi, allŽinterno di Villa Vigarani Guastalla a Fiorano; infine, per completare lŽitinerario tra le testimonianze e le presenze sul territorio, la collezione di maioliche e ceramiche ed il Centro di Documentazione dellŽIndustria italiana, presso la Palazzina della Casiglia, sede di Assopiastrelle. Con La Mostra "Le Ceramiche Dei Duchi DŽeste" Riaperto Il Palazzo Ducale Di Sassuolo - Con il patrimonio ceramico della Galleria Estense, per la prima volta riunite in una mostra le ceramiche realizzate in occasione dei matrimoni di Alfonso Ii DŽeste con Barbara DŽaustria e Margherita Gonzaga. Più di oltre 80 pezzi, tratti dalla Galleria Estense di Modena e da raccolte italiane ed internazionali, provenienti dal patrimonio dei Duchi DŽeste, per la prima volta riuniti nellŽesposizione che si sviluppa attraverso alcuni degli ambienti più suggestivi del Palazzo Ducale di Sassuolo, autentico gioiello della cultura barocca dellŽItalia settentrionale. Temi centrali della rassegna sono la ricostruzione del patrimonio dŽuso di casa dŽEste ed il successivo momento del recupero di tali oggetti, ormai considerati materiale da collezione. In questo senso, allŽinterno del percorso espositivo, grande risalto viene dato, nel Salone delle Guardie, alla ricostruzione dei fastosi e celeberrimi servizi nuziali in maiolica realizzati in occasione delle seconde e terze nozze del Duca Alfonso Ii dŽEste con Barbara DŽaustria (1565) e con Margherita Gonzaga (1579), commissionati alle botteghe dei poli più affermati nellŽarte della maiolica dellŽepoca: Faenza e Urbino. Il Palazzo Ducale, con la mostra in corso conferma le proprie indubitabili potenzialità culturali: il suo recupero, fino ad oggi raggiunto grazie ai restauri ed alle operazioni di allestimento museale, consente un utilizzo pieno dellŽarea decorata del piano nobile, stupefacente per le pitture e per le decorazioni plastiche di pieno gusto barocco, sede ideale per mostre ed esposizioni di grande richiamo ed interesse culturale e testimonia lŽimpegno che gli enti promotori da anni dedicano alla valorizzazione della Delizia Estense. Un impegno ispirato alla profonda convinzione che tale valorizzazione riveste un significato che va al di là dei confini comunali, provinciali, regionali: essa testimonia lŽimportanza del recupero del patrimonio architettonico del Paese e, indissolubilmente legato ad essa, lŽimportanza del ruolo del mondo imprenditoriale ed economico annesso a tale iniziativa. Mostrare per la prima volta nel suo complesso quanto si é potuto recuperare dei vasellami oggi in raccolte pubbliche e private in Italia e allŽestero é occasione di nuove riflessioni critiche per gli specialisti e, per un più vasto pubblico, occasione di sicuro richiamo. Dopo le dispersioni del patrimonio ceramico in seguito alla devoluzione di Ferrara allo Stato della Chiesa (1598) e alla bufera che nel 1796 si era abbattuta sul Ducato, gli eventi del 1859 con lŽabbandono di Modena da parte di Francesco V DŽaustria dŽEste e lŽannessione al Regno dŽItalia avevano aperto un nuovo capitolo riguardo alle maioliche di casa dŽEste. Grazie ad Adeodato Malatesta, in qualità di direttore dellŽAccademia di Belle Arti e di presidente della Commissione incaricata alla tutela dei beni artistici, si conservò il nucleo antico, incrementato in seguito con lŽacquisizione di un altro nucleo di proprietà privata. La dispersione verificatasi poi tra il 1860 ed il 1870 sembra essere avvenuta in via soprattutto ufficiale seconda una precisa politica sabauda intesa a servirsi delle suppellettili delle vecchie capitali, o del loro ricavato, per arredare dicasteri e palazzi di rappresentanza del nuovo regime. Il Magnifico Convito Per Le Nozze Di Alfonso DŽeste Ricostruito AllŽinterno Del Salone Delle Guardie - Tra le diverse sezioni allestite allŽinterno del Palazzo Ducale (La scenografia del convivio, Ceramiche da pompa: sfarzo e decoro a "raffaellesche", Collezionismo ceramico estense nel Cinquecento, Le credenze per le nozze di Alfonso Ii DŽeste, Collezionismo ceramico estense nel Seicento e nel Settecento, Il collezionismo aristocratico, La collezione Giusti: un esempio di collezionismo ceramico nel Xix secolo) la sezione dedicata alle credenze per le nozze di Alfonso dŽEste presenta una delle parti di maggiore interesse dellŽesposizione. Il cortigiano Giacomo Grana, vissuto alla corte degli Este, lasciò memoria scritta del magnifico convito tenutosi nel palazzo dei Diamanti per le seconde nozze di Alfonso Ii con la principessa Barbara dŽAustria, una delle figlie di Ferdinando re dŽUngheria (1565). Dopo la lunga sequenza degli argenti vengono presentati per la frutta 200 tondi e altrettanti piatti di maiolica bianca, probabilmente i già affermati <bianchi di Faenza>. Per le confetture sono 150 i piatti e 50 i tondi di porcellana, cui si uniscono dodicimila piatti e tremila tondi, decorati con i colori della casata della sposa, utilizzati per le altre tavole. Appartenevano alla grandiosa <credenza>, riferibile alla bottega faentina di Virgiliotto Calamelli, tre zuppiere e un vasetto esposti, con diversi altri pezzi della stessa provenienza, allŽinterno del Salone delle Guardie. Sono decorati dallo stemma dŽEste e dŽUngheria-asburgo <timbrato> dalla corona e con il collare dellŽordine di San Michele in corrispondenza con lŽarma estense. Tra le raffaellesche di ogni esemplare della pomposa <credenza> nuziale in maiolica policroma per le terze nozze di Alfonso Ii con la giovanissima nipote Margherita Gonzaga (1579) compare in bella evidenza il motto Ardet Aeternum, allusione allŽamore mutuo e imperituro tra i due regali coniugi. Il simbolo figurato é stato interpretato ora come impresa fiammante, ora come rogo, ora come cuore ardente. Vi é rappresentata la pietra dellŽasbesto che, una volta infiammata, non perde più la fiamma. Si possono individuare almeno 14 fogge nei vasellami fino ad ora recuperati dellŽimponente servizio realizzato con ogni probabilità nella bottega urbinate di Antonio Patanazzi. Il Palazzo Ducale Di Sassuolo - Il Palazzo fu trasformato da castello in magnifica Delizia, luogo ufficiale di villeggiatura e svaghi, a partire dal 1634 dallŽarchitetto ducale Bartolomeo Avanzini per volontà del duca Francesco I, colui che riportò agli antichi fasti il casato dopo la perdita di Ferrara a favore del Papa. Sontuosamente affrescata dal francese Jean Boulanger, pittore ufficiale della corte estense educato alla scuola di Guido Reni, cui si affiancarono alcuni tra i maggiori pittori quadraturisti bolognesi e un gran numero di abili decoratori e plasticatori, la reggia rappresenta un vero gioiello della cultura barocca dellŽItalia settentrionale. Attraverso lo Scalone dŽonore, si accede al piano nobile del Palazzo, dove sono visitabili 28 ambienti dellŽappartamento abitato dalla famiglia dŽEste: si inizia con la Galleria di Bacco, con affreschi del Boulanger. Attraversando la Galleria si giunge alla Camera dei Medaglioni, la Camera dei Venti, la Camera di Giove, la Camera della Fede maritale, la Camera dellŽInnocenza, fino a giungere al maestoso Salone delle Guardie. Si passa poi alla Camera dellŽAmore, alla Camera della Fortuna ed alla Camera delle Virtù Estensi, decorata alle pareti da riquadri del Galluzzi da Urbino. Infine lŽappartamento stuccato, che propone uno stile decorativo diverso, ma altrettanto suggestivo. Info:comune di Sassuolo, Servizio Attività Culturali, tel. 0536/874770 Ufficio Relazioni con il Pubblico, tel. 0536/874801, Area Aree, tel. 0536/807371. Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Modena e Reggio Emilia, tel. 059/222145, Hyperlink http://www. Comune. Sassuolo. Mo. It Ufficio Stampa: Edi House Bologna Tel. 051/30. 61. 12 - 39. 80. 60 Fax 051/39. 80. 60 - e mail: voyager@hcs. It .  
   
 

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