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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Settembre 2000
 
   
  NEL NORD-EST LA RIPRESA CONTINUA MA ...

 
   
  Milano, 21 settembre 2000 - Nell´area nord orientale del paese l´analisi congiunturale continua a mostrare una situazione decisamente positiva e migliore rispetto a quella del resto d´Italia. Tuttavia anche in questa isola felice la fase di recupero in atto ormai da oltre un anno sembra ora procedere meno rapidamente. L´indicatore coincidente, che definisce il ciclo della produzione industriale sino allo scorso mese di giugno, non mostra ulteriori segnali di avanzamento. Il leading indicator, che anticipa l´andamento dell´attività industriale sino a tutto settembre, continua a salire ma meno velocemente rispetto a quanto osservato nei mesi primaverili. Dopo un primo semestre dell´anno in forte crescita, la ripresa nella seconda parte potrebbe procedere più lentamente. Gli indicatori congiunturali (Inchiesta Isae imprese industriali) sottolineano infatti che i livelli di attività dell´industria nel Nord-est nel secondo trimestre dell´anno è stata molto dinamica: ordini interni ed esteri, produzione e grado di utilizzo degli impianti sono ulteriormente aumentati. In quest´ultimo caso si è passati dal 79. 2 per cento del quarto trimestre 1999 all´82 del primo 2000 per attestarsi all´83. 7 per cento nel secondo. Anticipazioni in tal senso erano emerse già nei risultati delle indagini congiunturali locali: a fronte di dati a consuntivo positivi per il primo trimestre dell´anno, venivano indicate previsioni ancora migliori per il secondo. Indicazioni che, peraltro, si sono dimostrate eccessivamente prudenti alla luce dei risultati emersi nella successiva indagine trimestrale. Nel caso ad esempio dell´industria manifatturiera veneta si osserva infatti che il tasso di crescita della produzione nel secondo trimestre, previsto pari al 3. 2 per cento, a consuntivo è risultato del 5. 7 per cento e quello dell´occupazione previsto dello 0. 6 per cento è stato del 2. 1 per cento. A giugno però il livello della produzione per il complesso del Nord-est accusa una flessione rispetto al picco di maggio, le giacenze di prodotti finiti presso la produzione stanno lentamente risalendo, il profilo della tendenza degli ordini a tre quattro mesi dopo aver raggiunto il massimo in primavera non aumenta più. Come era già stato rilevato nel precedente rapporto, l´andamento della componente estera della domanda sembra mostrare in qualche misura una minor forza. L´indicatore del livello degli ordini esteri a fine giugno è comunque attestato su livelli superiori a quelli medi nazionali e relativamente al volume delle esportazioni a breve termine, le attese espresse dagli imprenditori si mantengono favorevoli: il saldo tra le risposte di aumento e di diminuzione pur ridimensionandosi rispetto al trimestre precedente esprime un aumento significativo del numero di imprese che dichiarano una sostanziale stabilità dei volumi esportati; la percentuale di coloro che lamentano una flessione rimane infatti stabile mentre si ridimensiona la quota di coloro che prevedono un aumento. Uno scenario che se non denuncia alcun deterioramento al contempo non esprime neppure elementi certi di un possibile ulteriore rafforzamento della fase di crescita dell´attività industriale. Il clima di fiducia degli operatori sulla tendenza dell´economia si sta incrinando a seguito della maggior incertezza determinata dagli effetti dei persistenti rincari del prezzo del petrolio potenziati dalla debolezza dell´euro. L´andamento del mercato dei cambi degli ultimi mesi pesa ovviamente sui costi di approvvigionamento di tutte le materie prime, ma si auspica che possa anche rafforzare la dinamica delle esportazioni verso i paesi extra Ue.  
   
 

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