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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2000
 
   
  LE CALZATURE ITALIANE SALTANO IL FOSSATO DAI DATI ANCI I PRIMI SEGNALI DI RECUPERO DOPO TRÉ ANNI DI CONGIUNTURA NEGATIVA

 
   
  Milano, 25 settembre 2000 - Produzione in crescita, export in ripresa, importazioni meno "esplosive". Sembra essere arrivata la fine del ciclo negativo che aveva caratterizzato gli ultimi tré anni dell´industria calzaturiera italiana. A spiegare i contorni di questa novità è Antonio Brotini, presidente di Anci, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani: "l´aumento dell´I,5% della produzione in quantità e del 4,5% in valore, rilevati attraverso la consueta indagine campionaria semestrale, rappresentano un primo segnale di interruzione dei segnali negativi accumulati nell´ultimo perìodo. Lo stesso export, che aveva registrato per tré anni consecutivi un pesante ridimensionamento, frena apprezzabilmente la propria caduta, limitandola (nei primi 5 mesi) ad un -1,8%. Ma il dato più positivo arriva dalla crescita registrata in termini dì valore (+10%) o/tré che dei relativi prezzi medi (+12,9%). W Non si tratta ancora di un vero e proprio ciclo positivo in quanto le trasformazioni intervenute sul mercato negli ultimi anni e i dati non ancora pienamente univoci non consentono ancora di fare previsioni di medio periodo. Le importazioni ad esempio rimangono in crescita (+3,5% in quantità), segno che domanda e offerta internazionali stanno cercando nuovi equilibri sul mercato. Alcuni fenomeni esogeni (ripresa dei mercati del Far East, deprezzamento dell´Euro, ulteriore rafforzamento del ciclo economico statunitense) potrebbero poi rafforzare l´illusione di essere usciti dal tunnel. "Siamo però convinti - afferma il Presidente Brotini - che i grossi sforzi di investimenti, di razìonalizzazioni e di affinamenti della capacità commerciale che la generalità delle imprese calzaturiere ha realizzato in questi anni, hanno contribuito fortemente ad agganciare e valorizzare questi fattori esterni. Il rafforzamento della domanda interna, anche se limitato, e le stesse aspettative degli operatori per il secondo semestre dell´anno ci consentono qualche elemento di ottimismo". L´orizzonte appare più roseo quindi anche se non mancano insidie e minacce: il rafforzamento del dollaro non significa solo maggiore competitivita commerciale sui mercati extra-europei, ma anche un decisivo contributo al forte aumento del prezzo delle pelli grezze che non potrà non avere effetti inflativi sul settore a valle. "Proprio perché siamo consapevoli che l´andamento congiunturale del settore sarà sempre più legato ai fenomeni macroeconomici internazionali l´attenzione dell´Associazione - spiega Brotini - sarà sempre più rivolta anche a riflessioni a più largo respiro in cui le esperienze degli imprenditori si possano confrontare con le conoscenze degli esperti" Una delle prossime occasioni di riflessioni sarà il convegno-seminario del 21-22 ottobre organizzato da Anci "Calzature: nuove strategie per vincere le sfide del mercato globale" in cui si potranno anche discutere nuove proposte di politica economica per il rilancio del settore. "Durante la legislatura che si sta per concludere, - prosegue il Presidente dei calzaturieri italiani - Anci ha raggiunto importanti obiettivi sia in ambito promozionale che in ambito industriale. Basta ricordare il Tavolo Tac istituito dal Ministero dell´Industria e ora unificato con quello per le attività promozionali all´estero. Da questo importante strumento sono arrivati sia i finanziamenti per la promozione diretta al trade sul mercato statunitense, sia il disegno dì legge approvato lo scorso luglio dal Consiglio dei Ministri per agevolare l´adozione dì nuove tecnologie da parte delle aziende tessili-abbiglìamento-calzature" Anche se si sono fatti alcuni passi in avanti l´attenzione del governo verso il sistema calzaturiero, ad alta incidenza di manodopera e quindi con un significativo valore sociale, è ancora insufficiente. "Non si capisce ad esempio il mancato intervento del Ministero dell´Industria nell´ambito dell´annoso problema della marchiatura delle suole. Esiste già un protocollo di intesa tra Unac e Anci che stabilisce la regole di apporre il marchio made-in-ltaly all´interno e non più al´esterno della suola. L´intervento ministeriale sarebbe necessario e sufficiente per rendere tale regola valida erga omnes. " Questa soluzione consentirebbe di conciliare il diritto dei suolifici di marchiare il proprio prodotto con l´esigenza di una corretta informazione per il consumatore sull´origine del prodotto finito in quanto non necessariamente la suola marchiata made in italy implica una scarpa "made in Italy". .  
   
 

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