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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Ottobre 2006
 
   
  PERCHÉ GLI SCIENZIATI CHE SI OCCUPANO DI BIOTECNOLOGIE VERDI DEVONO «USCIRE DAL LABORATORIO»

 
   
   Le biotecnologie hanno ancora molto da offrire al settore agricolo, ma occorre fare di più per aiutare il pubblico a capire i vantaggi delle «biotecnologie verdi». È questo il principale messaggio lanciato durante un´audizione pubblica sulle prospettive e le sfide che le biotecnologie presentano nel settore agricolo europeo, tenuta presso il Parlamento europeo il 10 ottobre. Gli esperti riuniti per l´occasione hanno illustrato alcuni dei vantaggi che le biotecnologie offrono al settore agricolo, e che vanno da coltivazioni resistenti agli agenti infestanti e coltivazioni dotate di valori nutrizionali potenziati, ad alberi dai tempi di generazione più brevi. Tuttavia il settore «verde» (agricolo) europeo risente ancora di un´immagine pubblica relativamente poco positiva. Una recente inchiesta di Eurobarometro ha mostrato che mentre l´atteggiamento degli europei nei confronti delle biotecnologie è generalmente positivo, essi restano molto scettici riguardo al valore degli organismi geneticamente modificati. Tale orientamento può essere in gran parte spiegato dal fatto che si conoscono soltanto i rischi degli Ogm, senza rendersi conto dei vantaggi che essi offrono. La maggior parte degli oratori ha sottolineato che occorre più informazione e istruzione per aiutare il pubblico a capire gli aspetti positivi dell´utilizzo delle biotecnologie nel settore agricolo. «Gli scienziati hanno la responsabilità di uscire dal laboratorio e comunicare con la gente», è stato il commento dell´eurodeputata irlandese Mairead Mcguinness. David Hill è un agricoltore di Norfolk, nel Regno Unito, che ha partecipato alla sperimentazione della barbabietola da zucchero geneticamente modificata, riscontrando che le coltivazioni geneticamente modificate richiedevano vaporizzazioni spray meno frequenti, con un conseguente minor impatto sull´ambiente. Nel corso di un´intervista al Notiziario Cordis egli ha dichiarato che quando la gente capisce bene gli aspetti del problema, si convince rapidamente dell´utilità delle biotecnologie. «Quando lo spiego alle persone, la maggior parte di esse si domanda: "Qual è il problema, perché discuterne?"», afferma. Ewen Mullins del centro di ricerca sulle coltivazioni di Teagasc, in Irlanda, ha avuto un´esperienza simile. «I consumatori non capiscono gli evidenti vantaggi delle coltivazioni geneticamente modificate», ha detto durante l´audizione, «ma quando li spiego, si sorprendono e si mostrano più propensi ad accettarle». Tuttavia, anche se una maggiore informazione e istruzione aiuterà certamente il pubblico a farsi un´opinione più consapevole sugli Ogm, ciò richiederà tempo. Intanto, sia i consumatori che molti agricoltori continueranno a chiedere prodotti e semenze che non contengano Ogm. Lo sviluppo di strategie di co-esistenza tra coltivazioni geneticamente modificate e non è estremamente complesso. Alcune coltivazioni possono tollerare la presenza di altre più facilmente, ma la maggior parte dei dati sulla distanza raggiungibile dal polline è ancora discutibile. Restano anche interrogativi irrisolti riguardo a chi debba finanziare tali misure di co-esistenza e chi debba farsi carico di garantire che un prodotto non contenga Ogm. Inoltre, gli attori coinvolti chiedono di prestare attenzione alle altre fasi della catena di lavorazione, come il trasporto e l´immagazzinamento. Http://www. Europarl. Europa. Eu/committees/agri_home_en. Htm . .  
   
 

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