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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2000
 
   
  LE DONNE, IL MONDO DEGLI AFFARI E LE BIOTECNOLOGIE

 
   
  Bruxelles 4 ottobre 2000 - Secondo quanto è emerso dalla conferenza "Women entrepreneurs in the biotechnology industry" (Le donne imprenditrici nell´industria delle biotecnologie), organizzata da Europabio e svoltasi il 20 settembre in seno al Parlamento europeo, è possibile per le donne ottenere successi nell´industria delle biotecnologie, svolgendo il duplice ruolo di imprenditrici e di madri, ma è ancora necessario da parte loro un maggiore sforzo. Le donne riscontrano maggiori difficoltà nell´accedere al settore della scienza a causa e della letteratura e degli atteggiamenti sessisti che ancora lo caratterizzano, afferma Eryl Mcnally, europarlamentare nonché membro della Commissione per i diritti delle donne e le pari opportunità, che faceva parte del gruppo di oratori della conferenza. Tale gruppo annoverava inoltre la presenza di quattro donne imprenditrici che operano con successo nel settore delle biotecnologie, nonché di alcuni rappresentanti dell´Europarlamento, della Commissione europea e del governo francese (in rappresentanza della Presidenza francese dell´Unione europea). Una delle quattro oratrici invitate, Geraldine Schofield, un´esperta microbiologa che lavora presso la multinazionale anglo-olandese Unilever, ha confermato le preoccupazioni circa l´accesso delle donne all´istruzione: "La maggiore difficoltà che ho incontrato è stata mettere un piede nel sistema: quando presentai la mia candidatura per un dottorato di ricerca mi fu chiesto se ce l´avrei fatta a reggere tutti e tre gli anni". Nicole Dewandre, che rappresenta la Commissione europea in qualità di capo del settore "Le donne nella scienza" della Dg Ricerca, concorda sul fatto che le difficoltà esistono, affermando tuttavia che le donne devono svolgere un ruolo più attivo in campo scientifico. La Commissione è attivamente impegnata a promuovere tale aspetto nell´ambito del quinto programma quadro di ricerca (5Pq) mediante la campagna "Le donne nella scienza" anche se, tuttavia, persistono dei divari. Uno di questi, per esempio, riguarda la rappresentanza femminile nei gruppi di valutazione che esaminano i progressi compiuti nei programmi del 5Pq. L´obiettivo, in tali gruppi, è quello di raggiungere una rappresentanza del 40 per cento, anche se allo stato attuale si è arrivati solo al 25 per cento, soprattutto in ragione del fatto che è pervenuto un numero insufficiente di candidature femminili. Nel settore delle biotecnologie, gli atteggiamenti di talune donne hanno ostacolato la realizzazione di progressi. Infatti, secondo quanto è emerso da un recente sondaggio, il 70 per cento di coloro che si sono dichiarati contrari agli organismi geneticamente modificati, erano donne. Tuttavia le quattro relatrici invitate alla conferenza hanno dimostrato che è possibile essere vincenti e la Schofield, in particolare, rimane ottimista sui progressi che possono essere realizzati. "Ricordo che, 13 anni fa, quando lavoravo insieme a 1. 000 ricercatori, non vi era neppure una donna dirigente. Ma oggi, maggiore è il numero delle donne nella scienza, maggiori saranno i modelli di ruolo di cui potremmo disporre".  
   
 

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