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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Ottobre 2000
 
   
  SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE: COME ACCONTENTARE I CITTADINI E FAR QUADRARE IL BILANCIO. QUALI LE ALTRE ESPERIENZE, EUROPEE E MONDIALI, DAVANTI A UNA SOCIETÀ CHE INVECCHIA E A UNA SCIENZA MEDICA PIÙ RAFFINATA CHE OFFRE SERVIZI SEMPRE PIÙ TECNOLOGICI

 
   
  Milano, 4 ottobre 2000 - La Svizzera è il Paese dove forse meglio si coniuga il compromesso fra sistema sanitario statale sopportato da istituti finanziari privati e il contributo dei cittadino. Ma è il Giappone quello dove c´è la classe medica più cosciente dei problema dei costi, abituata per mentalità a non sprecare le risorse della Sanità pubblica. Sono esempi di due sistemi sanitari virtuosi fatti dal prof. Vittorio Daniore, coordinatore della Commissione ricerca medica presso il ministero degli Esteri, che ha preso parte, oggi a Milano, alla conferenza stampa per la presentazione dei workshop internazionale "Health Care Management in Europe - differences and globalisation´ che - nell´ambito del convegno ´Doctor´s, i servizi per la Medicina - si svolgerà giovedì 5 e venerdì 6 ottobre al forum di Assago, e sarà concluso dal ministro della Sanità, Umberto Veronesi. Un´appendicectomia - ha fatto notare Daniore - oggi si può eseguire anche per via laparoscopica: un buchino da nulla e. Zac, tutto fatto, in modo elegante. Il risultato è magnifico: una feritina quasi invisibile che nemmeno si noterà d´estate al mare, in costume da bagno. Piccolo problema: costa dieci volte l´intervento tradizionale. E´ giusto accollarlo al Servizio sanitario nazionale? "I medici giapponesi non lo farebbero mai, ma nemmeno quelli tedeschi´ giura Daniore, che ha studiato un po´ tutti i sistemi in uso nelle società moderne e ne ha tratto un libro, intitolato appunto "Sistemi sanitari all´alba del terzo millennio". Essi differiscono fra loro a seconda di quanto vi partecipa lo Stato. Ai due estremi - spiega Daniore - di sono il servizio sanitario degli Stati Uniti, dove quasi tutto è privato e il servizio sanitario dei Paesi scandinavi, dove quasi tutto è pubblico. Ma entrambi non sono privi di difetti: oggi il sistema privatistico americano fondato sulle società assicurative non si accontenta più né i medici, né gli assicuratori e nemmeno il cittadino. In Scandinavia invece il cittadino è contento, ma in questi tempi di vacche magre, dove la coperta è sempre troppo corta, i costi per lo Stato sono veramente eccessivi. In mezzo ai due estremi ci sono però numerosi tentativi di compromesso tra pubblico e privato (come quello italiano con il pagamento dei ticket per farmaci ed esami ospedalieri e gli "accreditamenti" di strutture private) che tentano la quadratura del cerchio: accontentare il cittadino senza distruggere il bilancio dello Stato. "E da un convegno come questo, dove si ascolteranno interventi di esperti stranieri, in particolare europei, a cui darà il suo contributo anche il ministro Veronesi - ha detto Daniore - si spera possano venire risposte alle tante domande italiane". Tutto questo, mentre la medicina è in pieno cambiamento e con essa mutano anche i servizi offerti al cittadino-paziente: migliora l´alimentazione e la cultura sanitaria di ognuno, mentre le armi della scienza medica si fanno di giorno in giorno più efficaci e l´attesa di vita media, in aumento, fa crescere il numero degli anziani nella società. Il risultato di questo cambiamento - illustrato dal prof. Francesco Cefis, presidente della Fondazione per la lotta alla Non-autosufficienza (Ln-a) e membro dei Comitato scientifico di Doctor´s (5-7 ottobre) - porta alla "crescente necessità" di gestire i pazienti sul territorio riducendo i ricoveri ospedalieri e di confrontarsi con patologie croniche e pazienti pluri-patologici (quali sono appunto gli anziani, in aumento), mentre le terapie si fanno sempre più complesse e costose, andando a scontrarsi con l´esigenza di contenere sempre più le spese". In questo scenario, presente e futuro, come cambierà la medicina? Essa, secondo Cefìs, sarà in larga parte legata allo sviluppo dei servizi in grado di sfruttare le nuove tecnologie, sviluppo che già in molti Paesi, ma anche in Italia, ha mostrato i primi positivi risultati: dai supporti informatici per la gestione della cartella clinica al collegamento con le banche dati o le strutture sanitarie, da servizi sul territorio come l´assistenza domiciliare alla possibilità di eseguire esami di chimica clinica in ambulatorio, fino allo sviluppo di Telemedicina e Teleconsulto. Questo vuole essere quindi Doctor´s: una proposta di servizi per sopportare e migliorare l´aggiornamento e l´attività dei medico, ma che oggi va sempre più integrandosi e fondendosi con le nuove esigenze dei Servizio sanitario nazionale.  
   
 

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