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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Ottobre 2006
 
   
  UNA MAZZA DA GOLF PUO’ RESPINGERE LE PATOLOGIE VASCOLARI PRESENTATO A MILANO, DURANTE L’INCONTRO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA GOLF, IL PROSA (PROGETTO SALUTE ARTERIE) IDEATO DALLA SOCIETÀ ITALIANA CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE (SICVE)

 
   
  Milano 17 ottobre 2006 - Spingere la popolazione ad armarsi di ‘mazze’ da golf. E’ quello che intende fare la Società Italiana Chirurgia Vascolare ed Endovascolare (Sicve) per respingere i rischi di patologie vascolari, in particolare nella popolazione più a rischio: gli ultrasessantenni. La ricetta per prevenire i danni a carico del sistema circolatorio ha come ingredienti principali una dieta equilibrata e, soprattutto, una moderata, ma costante attività fisica. Per questo motivo la Sicve, nell’ambito del Progetto Prosa, nato per sensibilizzare la popolazione all’importanza dell’attività fisica per prevenire patologie vascolari, ha siglato un accordo con la Federazione Italiana Golf (Fig). “Il Golf rappresenta un’attività coerente con i principi di prevenzione delle malattie arteriose circolatorie” ha affermato Domenico Palombo, Past-president della Sicve e Direttore Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, Azienda Ospedaliera Universitaria ‘San Martino’ di Genova che ha presentato oggi il progetto a Milano. “Il Golf – ha aggiunto Palombo – è, infatti, un’ ha attività fisica utile ai fini di un miglioramento delle proprie condizioni di salute, dal momento che possiede alcune caratteristiche peculiari: è un’attività aerobica continuativa che richiede sforzi fisici regolari, moderati e mai troppo intensi e non sottopone l’apparato cardio-vascolare e muscolo-scheletrico a stress che nel tempo possono dimostrarsi dannosi” “Inoltre - ha concluso Palombo – è un’attività rilassante perché divertente e a stretto contatto con la natura che riduce un fattore di rischio importante come lo stress e può essere praticata a tutte le età”. L’invito ad abbracciare l’attività fisica per fare prevenzione è rivolto in particolare agli over 60, la fascia più a rischio della popolazione. Le arteriopatie croniche periferiche, infatti, e la grave infermità che ne deriva colpiscono più del 20 per cento della popolazione generale dai 65 ai 74 anni. Gli over 60 saranno quindi i primi ad essere invitati agli incontri che si terranno in alcuni dei principali golf club italiani, durante i quali un medico specialista della Sicve parlerà brevemente della patologia vascolare, le sue cause, i fattori di rischio, la prevenzione e i possibili trattamenti. Sicve e Fig agendo in maniera sinergica si propongono quindi come obiettivo quello di informare e sensibilizzare la popolazione sulla necessità di prevenire le arteriopatie adottando un idoneo stile di vita che comprende la riduzione dei fattori di rischio, la corretta alimentazione e la pratica costante dell’attività fisica. La campagna di sensibilizzazione nasce da un’ accurata analisi dei dati epidemiologici. Le malattie cardio-vascolari, infatti rappresentano la prima causa di morte nel complesso della popolazione e negli anziani, e la seconda causa, dopo i tumori, negli adulti. Nei Paesi industrializzati l´ictus, in particolare, è la terza causa di morte dopo l´ischemia miocardica e le neoplasie e la prima di invalidità, provocando 4,5 milioni di decessi ogni anno nel mondo ed handicap in circa il 50 per cento dei pazienti che sopravvivono all’evento cerebrale acuto a 6 mesi. L’aneurisma dell’aorta addominale è una condizione frequente, con altissimi tassi di mortalità per rottura, riconoscibile nel 2-5 per cento dei maschi di età superiore ai 60 anni e nel 9 per cento dei soggetti di età superiore agli 80 anni. Nel Regno Unito gli aneurismi sono causa di 6800 decessi all’anno di cui il 2,1 per cento ha superato i 65 anni. Le arteriopatie croniche periferiche e la grave infermità che ne deriva colpiscono più del 20 per cento della popolazione generale dai 65 ai 74 anni. La patologia vascolare è, pertanto, responsabile di elevati costi sanitari e sociali, scarsa qualità della vita per i pazienti e per coloro che li accudiscono, elevato rischio di complicanze. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Con il progressivo invecchiamento della popolazione tutti questi dati sono destinati ad aumentare. Nei paesi industrializzati si prevede un’espansione del 70 per cento della popolazione nella fascia di età superiore ai 65 anni tra il 2010 e il 2030. Nel 2001 la popolazione sopra i 75 anni rappresentava il 7,8 per cento della popolazione, mentre nel 2007 rappresenterà il 9,5 per cento e nel 2010 il 10,2 per cento. Vari studi scientifici prevedono nella popolazione degli ultrasessantacinquenni un aumento delle malattie vascolari di interesse chirurgico e quindi dell’ospedalizzazione. Va, inoltre, considerata la tendenza ad una comparsa sempre più precoce dei sintomi, con un conseguente interessamento di fasce sempre più ampie della popolazione. .  
   
 

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