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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Ottobre 2006 |
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PITTURA ITALIANA TRANSAVANGUARDIA – NUOVA SCUOLA ROMANA DAL 25 OTTOBRE AL 22 DICEMBRE 2006 GALLERIA L’IMMAGINE
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Milano, 17 ottobre 2006 - Il 25 ottobre 2006, in via Fiori Chiari 12 a Milano, inaugura un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea. La Galleria L’immagine, diretta da Attilio Fermo, festeggia l’apertura con la collettiva Pittura Italiana. Transavanguardia e Nuova Scuola Romana, a cura di Luca Beatrice. Attiva a Bari già dal 1996 con il nome di Executive Art Gallery, questa galleria ha ospitato importanti mostre come le antologiche di Virgilio Guidi, Afro e Mino Maccari e una personale di Mario Schifano. La collettiva Il 900 & oltre ha inaugurato il nuovo e attuale spazio L’immagine in Puglia, con opere di de Chirico, Magnelli, Campigli, De Pisis, Morandi, Guidi, Guttuso, Tozzi, Sironi, ospitando le personali di Migneco e Armodio poi ancora una collettiva With love, con opere di Chia, Paladino, Omar Galliani, Rotella e un’antologica di Scanavino. La programmazione della nuova sede dell’Immagine, nel cuore di Brera, sarà prevalentemente dedicata ai maestri italiani e internazionali della seconda metà del Novecento. Pittura Italiana si focalizza su due momenti chiave dell’arte italiana recente. Sono presentate opere storiche e recenti della Transavanguardia, il notissimo movimento post-moderno teorizzato nel 1979 da Achille Bonito Oliva. I lavori di Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Sandro Chia testimoniano il recupero della tradizione pittorica che seguì le correnti concettuali degli anni ’70. Benché nel corso del tempo la poetica di questi artisti si sia evoluta seguendo modalità diverse, questi hanno in comune una stessa vocazione, il ricorso alla memoria e alla citazione, ora in chiave ironica, affettiva, aggressiva, ma sempre spiccatamente soggettiva. La Nuova Scuola Romana o di San Lorenzo, insieme alla Transavanguardia e all’Arte Povera rappresenta uno dei momenti più significativi dell’arte italiana degli ultimi trent’anni. Gli artisti di via degli Ausoni (dal nome del “pastificio” in cui avevano il loro studio), con l’esigenza di superare l’arte concettuale e minimalista, riaffermano un ritorno alla pittura e alle pratiche tradizionali. Tra le opere esposte, alcuni quadri di Piero Pizzi Cannella e Giuseppe Gallo, dove l’immagine si trasforma in evocazione. E ancora, lo sguardo nei confronti dell’astrazione lirica e sensibile nelle tele di Gianni Dessì, nelle eleganti cere di Domenico Bianchi, nella misteriosa geometria di Marco Tirelli. Infine, l’esempio più innovativo di fusione tra la pittura e la scultura, nei piombi e nei legni di Nunzio. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo con un testo critico di Luca Beatrice. . |
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