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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Novembre 2000
 
   
  INFARTO: LE DONNE RISCHIANO LA VITA PIU´ DEGLI UOMINI E IL TREND E´ IN PREOCCUPANTE AUMENTO IN LOMBARDIA

 
   
  Milano, 13 novembre 2000 - Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la prima causa di morte nei Paesi industrializzati, con un´incidenza che raggiunge il 44% del totale. Dall´ipercolesterolemia (alto livello di colesterolo nel sangue) al fumo, dall´ipertensione al sovrappeso, sono questi i principali fattori di rischio. La prevenzione, mai come in questi casi, è fondamentale, anche se il progresso e la scienza hanno messo a disposizione strumenti e terapie sempre più all´avanguardia. Basta un semplice check-up a scadenze regolari per scoprire in anticipo la più piccola disfunzione del nostro apparato circolatorio. Proprio nel campo della prevenzione è presente da anni l´Associazione Amici del Centro di Cardiologia e Cardiochirurgia Angelo De Gasperis di Niguarda Ca´ Granda di Milano. Per la quarta volta l´Associazione ha organizzato nei giorni scorsi l´interessante Convegno "Cuore & Alimentazione", dove sono stati invitati esperti nel campo cardiologico, cardiochirurgico e di Scienza dell´Alimentazione. Come testimonial d´eccezione è stato chiamato Candido Cannavò, direttore della "Gazzetta dello Sport", da sempre attento ai problemi della prevenzione. Il tema della guida di quest´anno, presentata dalla dottoressa Anna Maria De Biase e realizzata grazie al contributo di "Riso Scotti", riguarda la donna e la sua realtà sotto l´aspetto medico-preventivo. Nell´altro sesso l´infarto miocardico presenta singolari caratteristiche sia per motivi epidemiologici che prognostici e terapeutici. Dal 1982 è stato, infatti, registrato un raddoppio di questa patologia nella donna, specie dopo la menopausa in cui viene a mancare la protezione degli estrogeni, senza dimenticare lo stile di vita (fumo, dieta scorretta, ipertensione) assunto in questi ultimi anni. Al riguardo sono interessanti le statistiche relative all´incidenza dell´infarto nelle donne, e anche un raffronto della stessa patologia con gli uomini. Utile alla prevenzione di queste malattie si è rivelato l´olio di riso, differente dagli altri grazie a un suo componente, il gamma orizanolo (uno sterolo), cui sono attribuite delle spiccate doti anti-ossidanti sulle membrane cellulari e quindi una diminuzione di Ldl (il colesterolo "cattivo"). Fra i temi trattati, tutti di grande interesse, il dottor Bevilacqua, dell´Ospedale Sacco di Milano, ha parlato di "Ereditarietà e fattori nutrizionali nella cardiopatia ischemica": è questo, infatti, uno dei fattori di rischio più importanti in quanto se non è possibile incidere sul proprio corredo genetico è ugualmente utile conoscere questa predisposizione. Di cardiopatici ad "alta quota" si è occupato il dottor Savonitto del Niguarda, che ha sfatato un luogo comune che vuole questo tipo di pazienti lontani dai mille metri in su. Il professor Comi, Responsabile del Servizio di Dietetica e Nutrizione clinica dell´Ospedale Sacco di Milano ha posto l´accento sui nuovi alimenti funzionali, che da un po´ fanno parte della nostra alimentazione. Questi, addizionati con vitamine, sali minerali e integratori, vanno a bilanciare una dieta sempre più scarsa di questi ultimi principi. Il professor Klugmann, Direttore del Dipartimento cardiovascolare De Gasperis di Niguarda ha riferito quando è utile optare, nel paziente cardiopatico, per una di queste tre terapie: quella farmacologica, quella chirurgica o quella dell´angioplastica; toccherà invece al dottor Vitali focalizzare l´attenzione su come l´intervento cardiochirurgico va a cambiare la qualità della vita in questo tipo di pazienti. Di attività sessuale e cardiopatie ischemica ha parlato il dottor Lombardo, mentre la professoressa Gentile, Responsabile del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica di Niguarda, ha relazionato sulle scelte alimentari per la prevenzione e la cura.  
   
 

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