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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Novembre 2000
 
   
  COSA CERCANO LE AZIENDE CHE OFFRONO LAVORO CON LE INSERZIONI SUI QUOTIDIANI?

 
   
  Altavilla Vicentina, 30 novembre 2000 Cosa cercano le aziende che pubblicano i loro annunci di ricerca del personale sui quotidiani? Ce lo dice una ricerca condotta dal professor Giovanni Costa, docente della Fondazione Cuoa del Veneto e presentata a Job-2000, a Verona. Su 7. 291 inserzioni studiate e pubblicate su Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Il Gazzettino e Internet risulta che il 68% delle richieste è per i "profili tradizionali", il 16% per gli "e-profile" e un altro 16% per "profili in transizione". "Per profili tradizionali - spiega Costa - si intendono posizioni della old economy e competenze tradizionali. Mentre per i profili in transizione abbiamo inteso quelle posizioni già presenti nella old economy e che sono un misto di competenze tradizionali e nuove professionalità. Infine, per e-profile si intendono competenze tipiche da new economy, competenze gestionali, di comunicazione o tecniche inerenti l´uso della rete. Si tratta di web designer, web master, architetti di sistema, e-business manager eccetera". Quanto alle funzioni è, come nel passato, prevalente quella che riguarda l´ambito commerciale e di gestione dei punti vendita (38%); seguono la ricerca e sviluppo (18%) e l´Amministrazione Finanza e Controllo (7%). Le aziende che più cercano personale, attraverso gli annunci sui quotidiani, sono quelle delle tecnologie dell´informazione (20%), manifatturiere (14%) e della telecomunicazione (12%). Molto interessanti anche le richieste di utilizzo del personal computer e della conoscenza della lingua straniera. Sul totale delle richieste di competenze informatiche, il 43% degli inserzionisti chiedeva l´uso del Pc, il 12% dei protocolli web, il 10% di sistemi operativi e il 9% chiedeva di saper programmare. Riguardo alle conoscenze linguistiche il 45% chiede l´inglese, il 4% il francese, il 3% il tedesco. Il 47% non ha fatto richiesta di conoscenze di almeno una lingua straniera. Riguardo al titolo di studio, dall´indagine sulle inserzioni per l´offerta di lavoro, risulta che "nelle posizioni direttive la specificità del titolo di studio perde rilevanza", soprattutto nell´ambito tradizionale. Nei profili "in transizione", invece, è la laurea tecnica la più richiesta (30%) così come per gli "e-profile" (32%). In generale, mentre per gli impieghi nei settori tradizionali è prevalente il diploma e altri tipi di cultura equivalente o lauree hanno una distribuzione più omogenea, per quanto riguarda le nuove professioni la preponderanza è molto più forte verso la laurea, meglio se tecnica, o in economia. Gianfranco Rosso.  
   
 

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