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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Dicembre 2000
 
   
  ADESSO L´AMORE PER IL PROSSIMO SI MISURA A TAVOLA E ARRIVA SU VIAGGIARE.IT IL PRIMO TEST CHE MISURA IL GRADO DI TOLLERANZA DEGLI ITALIANI IN VIAGGIO

 
   
  Milano, 11 dicembre 2000 - L´intolleranza verso il prossimo e il grado di apertura nei confronti delle novità e delle altre culture adesso si scopre in base a cosa si mangia. Il metro di giudizio? Semplice. Basta scoprire a cosa della dieta tipica individuale si riesce a rinunciare. Non solo, se poi si decide di andare in viaggio verso altri paesi, il nostro grado di accettazione del prossimo si misura in base a cosa si mette in valigia al momento di partire o, ancora, i posti più ricercati mentre si è in viaggio. Questo è quanto emerge dal test proposto da Viaggiare. It www. Viaggiare. It il global portal italiano dedicato al turismo, che propone il primo test per misurare il proprio grado di apertura culturale a partire proprio da quelli che sono i comportamenti a tavola e in viaggio. "Dimmi come mangi, ti dirò come viaggi" ("The way you eat, is the way you travel"), questo il titolo del test che sarà pubblicato anche sulla rivista Viaggiare. It in uscita nei prossimi giorni in edicola, è stato ideato e sperimentato già da alcuni mesi in alcuni dei più importanti college degli Stati Uniti da un team interdisciplinare di ricercatori che ha poi allargato il proprio panel sottoponendo il test a turisti di diversa nazionalità di passaggio nelle più importanti città americane. Per Paola Gonnella, di Viaggiare. It "Quando si va in viaggio è bene essere preparati alla novità e al confronto con le altre culture. Proprio per questo abbiamo proposto questa sorta di gioco, che vuole essere uno stimolo per prepararsi al viaggio con maggior armonia. Quando si parte è meglio essere pronti ad accettare le novità che si incontrano andando in viaggio. Novità poi che molte volte sono l´essenza stessa del viaggio. Non sempre, infatti, è possibile respirare un´aria diversa, gustare un piatto che non sia il solito di tutti i giorni. " Il test di Viaggiare. It, che si propone già come il tormentone della prossima stagione internettiana, fornisce la possibilità di misurare il tipo di atteggiamento e il tipo ideale di personalità in viaggio partendo dalle abitudini e dalle conoscenze alimentari del turista, il suo grado di cultura e di apertura verso le novità. Se viaggiare, infatti, è sinonimo di avventura e voglia di scoprire nuove sensazioni, non sempre si è di vedute aperte e per scoprirlo il cibo è un ottimo modo. Strutturato in una serie di domande tese a evidenziare le abitudini a tavola del turista, il test delinea una serie di profili dettagliati che individuano quattro tipologie ideali di viaggiatori, analizzandone la propensione al confronto con l´altro, la propensione al viaggio e il grado di apertura rispetto al cosiddetto "resto del mondo". Dal cosmopolita al turista comparativo: ecco i profili degli italiani in viaggio. Cosa non si può fare a meno di mettere in valigia quando si va all´estero? Una guida turistica, un chilo di pasta o la classica moka? Che cos´è il Goulasch o il Tempura? Quando si è all´estero si va alla ricerca disperata della pizzeria italiana, ci si accontenta del fast food o si cerca il posto tipico? Cosa portare in patria di ritorno da un viaggio? Souvenir e cartoline o cibi locali? Secondo www. Viaggiare. It rispondendo a domande come queste è possibile delineare le diverse tipologie del turista a tavola ed in vacanza Il primo è il Viaggiatore cosmopolita, quello per il quale ogni posto nuovo è un mondo tutto da scoprire. A tavola, come ovunque il suo obiettivo è allargare i propri orizzonti e la sua apertura mentale è tale che l´entusiasmo a volte lo può portare a fare scelte estreme. A volte diventa addirittura esterofilo e se gli proponessero di lasciare l´Italia per un po´ non starebbe a pensarci troppo. Segue il classico Turista per caso: Ogni viaggio per lui è una bella esperienza. Oscilla tra la curiosità, la voglia di scoprire e -di tanto in tanto- tra giustificati timori. La sua mente è abbastanza aperta e la sua tolleranza nei confronti di ciò che è diverso è sufficiente e gli consente di fare ogni volta delle belle scoperte Ci sono, poi, i cosiddetti turisti forzati, a grave rischio intolleranza, quelli che viaggiano più per dovere che per piacere. Perché costretti dal partner lo ha convinto a partire, o perché andare in un certo luogo fa tendenza. Per ambientarsi in un posto ci impiegano sempre diversi giorni e, di solito, finiscono per non veder l´ora di tornare a casa. E infine ci sono i cosiddetti Turisti nazionalisti (o turisti comparativi), i veri intolleranti del viaggio. Per loro partire è sempre un po´ morire, ma una o due volte l´anno non ne possono fare a meno e inizia a lamentarsi già all´aeroporto proseguendo per tutto il tempo.  
   
 

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