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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Dicembre 2000 |
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UNIONE EUROPEA: CARTA DEI DIRITTI A NIZZA
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Il 7 dicembre u. S. , in apertura della Conferenza di Nizza, i Quindici hanno proclamato la Carta dei diritti dei cittadini europei, nel cui preambolo è scritto che "l´Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di eguaglianza e di solidarietà. Essa pone la persona al centro della sua azione". L´idea di una Carta dei Diritti fondamentali, consultabile nel sito www. Europarl. Eu. Int era nata nel giugno 1999, quando i 15 Paesi dell´Unione avevano deciso che era il momento di fissare per iscritto i valori comuni su cui si fonda il loro legame e per questo avevano eletto un organismo di 62 membri scelti fra tutti gli Stati membri, la Convenzione, per scrivere una proposta, che è stata poi approvata, il 14 novembre u. S. Dall´europarlamento. La Carta dei Diritti, che copre tutto l´arco dei diritti politici, sociali, civili, economici garantiti dall´Unione, è articolata in sette capitoli, rispettivamente relativi a dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia e disposizioni generali. Sono stati, inoltre, affrontati i seguenti argomenti: protezione esplicita dei lavoratori immigrati regolarmente, diritti dei bambini, degli handicappati e degli anziani, diritto di sciopero e diritto alla libera circolazione nell´ambito dell´Unione europea. L´italia ha chiesto agli altri Paesi europei che la Carta dei diritti non solo fosse inserita nei Trattati costitutivi dell´Unione, ma anche accolta come punto di partenza di quella che diventerà la Carta Costituzionale Europea. Il Ministro delle Politiche Comunitarie, Gianni Mattioli, nel corso di un dibattito tenuto a Milano ed organizzato dalla Cgil sulla Carta dei Diritti, aveva affermato che "a Nizza si va ad affrontare un appuntamento di enorme importanza e il presidente Amato ha un mandato pieno in tal senso. Perché è in atto un rilancio verso una vera integrazione politica´´. Alla fine dei lavori, però, la Carta dei diritti è rimasta una proclamazione di principi, un documento simbolico, un impegno morale e politico non vincolante, senza, per il momento, un valore giuridico. . |
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