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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Dicembre 2000 |
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PUBBLICA AMMINISTR4ZIONE LOCALE IN RETE: IL 2000 E´ L´ANNO DEL DECOLLO 4° RAPPORTO ASSINFORM / RUR-CENSIS
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Roma, 13 dicembre 2000 La presenza su Internet delle Autonomie Locali è realtà. Tutte le Regioni, il 91% delle Province, il 95% dei grandi Comuni e il 46% dei piccoli Comuni dispongono di un sito. Cresce anche la ricchezza dei contenuti informativi. E´ però ancora limitata l´erogazione in linea dei servizi ai cittadini e alle imprese. "Le città digitali e le Amministrazioni Locali in rete rappresentano un esempio di concreta diffusione delle tecnologie informative ha dichiarato Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, commentando i risultati della ricerca. Il rischio che internet costituisca solo una bolla non corroborata dall´economia reale è in parte mitigato, almeno in Italia, dai progetti ormai realizzati nelle regioni e nelle città. I cittadini richiedono più semplificazione amministrativa veicolata in rete, mentre la prossima fase riguarderà soprattutto il rapporto con le imprese per i progetti di competitività territoriale. Il Rapporto 2000 fa emergere un´evoluzione interessante per un fenomeno che va assumendo un ruolo guida ai fini della crescita della società dell´informazione nel territorio. In estrema sintesi, il 2000 è l´anno: dell´uso crescente, da parte di Regioni, Province e Comuni, di Internet come strumento di informazione e servizio; della positiva crescita del volume di contenuti informativi reperibili presso i siti delle Amministrazioni Locali, ma anche di lentezze oggettive nel fornire servizi on-line ai cittadini; dell´emergere di un dualismo Nord-sud essenzialmente sul fronte della funzionalità dei servizi in rete. "Nell´ambito dell´attività in corso presso il Dipartimento Funzione Pubblica per lo sviluppo del piano e-government in Italia" - ha dichiarato Giulio Koch, Presidente di Assinform - "utilizzeremo a piene mani questi dati, molto utili per capire la situazione in corso e per promuovere le azioni più opportune finalizzate a dare efficacia ai servizi online della Pubblica Amministrazione sul territorio". Assinform infatti è l´unica Associazione di imprese Ict presente ai Comitati di coordinamento e di sviluppo di e-government. Dei 103 Comuni delle città capoluogo, ben 99 (il 96%) dispone di un proprio sito ufficiale registrato. Dei corrispondenti 99 siti, solo due sono risultati non operativi, mentre tutti gli altri 97 sono risultati funzionanti e dotati di una buona scelta di contenuti. E anche nei centri minori, il fenomeno delle città digitali è oramai ampiamente sviluppato. Il 46,2% del campione dei comuni con popolazione compresa tra i 5. 000 e i 100. 000 abitanti dispone infatti di un indirizzo registrato ufficialmente dall´Amministrazione Locale. Migliorano i contenuti . Soprattutto dove le città digitali sono una realtà più consolidata, l´evoluzione è verso una sempre maggiore ricchezza e varietà di contenuti. Tuttavia è ancora forte la componente autoreferenziale, volta a promuovere l´immagine della burocrazia e a proporre informazioni e servizi sulla base della struttura organizzativa pubblica e non delle esigenze degli utenti. E´ però evidente un netto innalzamento dello spessore informativo dei siti e non solo con riferimento agli aspetti salienti della vita locale. Bandi di fornitura e concorsi sono ad esempio pubblicati dal 67% dei siti dei grandi comuni e dal 70% dei siti delle amministrazioni provinciali; le pagine sull´istruzione e la formazione sono presenti nel 62% dei siti dei comuni maggiori; le pagine informative sul lavoro e sulla sanità sono presenti nell´80% dei siti delle Regioni; l´informativa sui servizi sociali sono diffuse nel 57% dei comuni maggiori. Purtroppo ancora pochi servizi in rete ai cittadini . Per quanto riguarda l´interattività, la vera e propria diffusione dei servizi on-line ai cittadini è ad un livello di sviluppo ancora limitato. Ad esempio, gli indirizzi e-mail del personale che svolge attività di front office - e cioè del personale con cui il cittadino vuole dialogare - sono risultati reperibili nel 34% dei siti dei grandi comuni (che nel 5,2% dei casi, oltre all´e-mail, utilizza altre forme di comunicazione guidata in linea). Ancora poche, ma pur sempre significative, sono le realtà dove il dialogo telematico si estende al più ampio spettro di rapporti tra Amministrazione e cittadino. Anche qui, gli "apripista" sono i grandi comuni, che nel 5% dei casi già consentono interrogazioni per via telematica da parte del pubblico per scaricare moduli, inviare formulari, porre domande ai singoli uffici relativamente al procedere di pratiche amministrative e al ricevere risposte; e ancora, effettuare prenotazioni telematiche di servizi pubblici. Sempre fra le grandi amministrazioni comunali, sono solo il 4% quelle che già permettono di svolgere pratiche amministrative con procedure basate sulla firma elettronica. E alle imprese. Interessante è anche la fotografia dei servizi telematici alle imprese. L´informazione on line sui bandi di gara per forniture sfiora il 60% nei siti delle regioni, il 70% di quelli delle province, il 62,5% dei grandi comuni e il 37,6% dei piccoli e medi comuni. La possibilità di rispondere elettronicamente ai bandi di gara è invece offerta dal 4,5% delle regioni, dal 2,2% delle province, dall´1% dei comuni capoluogo e da nessun piccolo comune. Un po´ meglio la situazione sul fronte dello Sportello Unico per le Attività produttive. Magari non per le transazioni operative in linea, possibile solo nel 2,1% dei grandi comuni, ma sicuramente per lo scaricamento dei moduli, possibile nei siti del 4,5% delle Regioni, del 9,8% delle province, del 27,1% dei grandi comuni e del 5,5% dei piccoli. Si evidenzia una scarsa percezione del marketing territoriale. La presenza in rete delle Autonomie locali, evidenzia una limitata pratica di marketing rivolto agli investitori. Il "prodotto territoriale" che i siti Web "vendono" al pubblico è legato prevalentemente agli aspetti d´arte e turistici più che alle opportunità di natura economica che il territorio può offrire in ragione delle infrastrutture o delle caratteristiche del tessuto produttivo. Infatti le informazioni di tipo turistico sono ben presenti nel 77,3% dei siti delle regioni, nel 79,3% dei siti delle province, nel 95,8% dei siti dei comuni capoluogo e nell´83,6% dei piccoli e medi comuni. Le informazioni di tipo economico sono invece reperibili sì nel 68,2% dei siti regionali, ma solo nel 38,5% dei siti provinciali, 37,5% dei siti dei grandi comuni e 26,7% nei siti dei piccoli e medi comuni. I siti eccellenti. L´indagine ha provveduto ad elaborare rating specifici in base ai seguenti criteri: trasparenza amministrativa, qualità dei servizi, qualità in termini di accesso e interattività, capacità di favorire interazioni e relazionalità con altri siti pubblici/privati, efficacia del marketing territoriale, qualità delle tecnologie adottate e della funzionalità dei siti, secondo un indice sintetico in scala da 1 a 100, che esprime valutazione globale sulla qualità dei siti delle Pa Locali, con l´obiettivo di evidenziare le esperienze di più utile ispirazione per il futuro. Fra le Regioni, ai primi tre posti si collocano i siti della Liguria, del Trentino e dell´Emilia, con indici di rating globale rispettivamente pari a 67, 62 e 60 su 100. Per quanto riguarda i rating specifici, la Liguria spicca nel campo della trasparenza amministrativa (rating 86) e del marketing territoriale (72); il Trentino per le capacità di interazione utile con altri siti (75)e ancora per il marketing territoriale (72); l´Emilia per la trasparenza amministrativa (90) e la tecnologia adottata (78). Fra le province brillano Mantova, Macerata e Firenze, con indici globali di rating rispettivamente pari a 66, 59 e 58. Macerata guadagna in trasparenza amministrativa (88), ove però Siena consegue addirittura il rating parziale di 100, e Mantova 95 per le capacità di interazione con altri siti. Fra i comuni capoluogo ai primi due posti per rating globale sono Bologna e Modena, con valori pari a 70 e 67. Al terzo posto, per rating globale è Firenze (64). All´ultimo posto è Lecce (13). Per quanto riguarda i rating parziali, Bologna e Modena raggiungono il massimo (100) per il supporto alla trasparenza amministrativa. Una nuova metodologia d´indagine. La ricerca è stata realizzata attraverso una nuova metodologia d´indagine, basata non su interviste o questionari, ma sull´analisi diretta dei siti così come reperibili normalmente in rete, potendone verificare anche la funzionalità tecnica, di accesso e di utilizzo. In più, il campo d´osservazione è stato circoscritto ai soli siti ufficiali della Pubblica Amministrazione Locale (Regioni, Province e Comuni) per concentrare l´analisi sul ruolo assegnato dalle stesse Autonomie Locali ai servizi in rete nella prospettiva dell´e-government, del decentramento amministrativo e del marketing territoriale (promozione socio-economica dell´area territoriale amministrata). Oggetto dell´osservazione sono stati: tutte le Amministrazioni Regionali (22), Provinciali (103), dei comuni capoluoghi di provincia (103) e un campione di 350 comuni rappresentativo dei 2250 comuni con una popolazione compresa tra i 5. 000 e i 100. 000 abitanti. Le successive interrogazioni - avvenute con alcuni software ad hoc e tramite motori di ricerca (Virgilio, Altavista e Google), oltre che con liste comuni in rete (Ancitel. It e Città Digitali. It) - e la "navigazione" nei siti reperiti, ha poi consentito di fare emergere i tratti salienti delle politiche locali in materia di servizi telematici e le caratteristiche dei servizi stessi. |
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