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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Ottobre 2006
 
   
  NO AI TRUCIOLI NEL VINO LA REGIONE PIEMONTE IMPEGNATA PER LA TRASPARENZA NEI CONFRONTI DEI CONSUMATORI E PER LA SALVAGUARDIA DEI METODI TRADIZIONALI

 
   
   Dopo le polemiche suscitate dall’annuncio che l’Unione Europea era intenzionata ad autorizzare, tra le pratiche enologiche, la possibilità di utilizzo dei cosiddetti chips, i trucioli di legno per invecchiare artificialmente il vino, nei giorni scorsi la Commissione della Comunità Europea ha approvato il Regolamento n. 1507 dell’ 11 ottobre 2006 che vieta la possibilità di definire “barricato” il vino realizzato con l’uso dei chips anche combinato con la botte di rovere. Per poter definire il vino “maturato in botte” o “invecchiato in barrique” esso deve essere stato invecchiato esclusivamente in botte e non deve avere avuto alcun contatto con i trucioli. “Noi avevamo richiesto - afferma l’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco - che non fosse autorizzato l’uso di trucioli almeno per il Doc e Docg e laddove, per i vini da tavola, ne fosse autorizzato l’uso, che fosse obbligatorio dichiararlo in etichetta. Abbiamo inoltre richiesto urgentemente un intervento al Ministro De Castro per bloccare in Italia l’utilizzabilità dei trucioli nelle Doc e Docg e il Ministro si è impegnato a giorni a emanare un decreto in tal senso”. Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta del 17 ottobre 2006, due ordini del giorno affinché la Regione Piemonte esprima con tutti i mezzi la propria contrarietà alla liberalizzazione dei trucioli in enologia assumendo le iniziative necessarie per la trasparenza e la tutela dei consumatori e dei produttori. .  
   
 

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