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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Dicembre 2000
 
   
  PER LA PRIMA VOLTA IL GRUPPO BMW SARÀ PRESENTE IN ITALIA CON I SUOI DUE MARCHI, BMW E MINI

 
   
  San Donato Milanese, 15 dicembre 2000 Dal 28 dicembre all´1 gennaio, Il Gruppo Bmw sarà presente a Umbria Jazz Winter Festival con lo spirito di chi ormai si sente di casa, consapevole di arricchire l´evento inserendosi con armonia nel suggestivo scenario storico di Orvieto. L´impegno del Gruppo si manifesterà con un coinvolgimento attivo negli appuntamenti musicali e con un intervento sulla città capace di dar risalto estetico-emozionale ai valori di tradizione e innovazione propri delle forme e del design Bmw. La Bmw C1 è la prima due ruote al mondo in grado di proteggere il guidatore grazie a un abitacolo che offre sicurezza e ripara dal maltempo. Confortevole, agile e divertente da guidare nel traffico cittadino, la C1 si porta senza casco, ma con le cinture di sicurezza allacciate. Per valorizzare in maniera creativa i requisiti di sicurezza passiva di questo innovativo veicolo, verrà creata in piazza della Repubblica una struttura composta da sei C1 che sorreggono una passerella in lega leggera capace di reggere centinaia di chili di peso. La C1 infatti presenta requisiti di sicurezza pari a quelli di una moderna auto, grazie allo "space frame" in alluminio a deformazione programmata. Bmw Jazz Club e tradizione Roadster a Palazzo del Popolo Dopo il successo ottenuto all´appuntamento estivo di Perugia, il Bmw Jazz Club viene riproposto con entusiasmo alla Sala Expo a Palazzo del Popolo. Qui infatti l´ambiente caratterizzato Bmw saprà interpretare al meglio lo spirito della manifestazione accogliendo gli appassionati in un´atmosfera molto suggestiva. In linea con lo spirito di tradizione e innovazione, l´area antistante il Palazzo del Popolo accoglierà due roadster eccezionali: la nuova Bmw Z8 e la 507, creata negli anni Cinquanta dal genio di Albrecht Graf Goertz e prodotta in 252 esemplari. L´accostamento di questi due modelli, oltre a sottolineare il fascino unico della tradizione Bmw, permette di cogliere l´influenza stilistica che il progetto di Goertz ha esercitato sulla Z8, il cui design è quello tipico di tutti roadster Bmw: parte anteriore lunga, corti sbalzi e strumentazione essenziale. Con le sue linee eleganti, morbide e muscolose, unite alla formidabile potenza del motore V8 da 400 Cv, la Z8 rappresenta l´espressione più avanzata di quel piacere di guidare che è il tratto distintivo di tutte le vetture Bmw. Questa edizione di Umbria Jazz Winter darà inoltre l´opportunità di assistere anche a un´altra esibizione "live", l´esposizione della nuova Mini in piazza Duomo. Il 2001 infatti sarà l´anno del ritorno di una vera icona della storia dell´auto. A più di 40 anni dalla realizzazione del progetto originario firmato da Alec Issigonis, la Mini ritorna proponendosi ancora una volta come la risposta per chi ama distinguersi, per chi cerca in un´auto non un semplice mezzo di trasporto, ma una compagna di viaggio. A Palazzo dei Sette il marchio Mini allestirà, in collaborazione con Diego Torroni, collezionista dei video storici di Umbria Jazz, il Caffè Galleria Mini. Uno spazio in cui si potranno rivedere i filmati dei concerti delle precedenti edizioni del festival, navigare in Internet, gustare proposte enogastronomiche e, soprattutto, visitare la mostra "Dalla Mini al mini. 1959-2000: il massimo della tecnologia nel minimo dello spazio", a cura di Gianluca Marziani. La mostra, già proposta con successo a Milano lo scorso novembre, propone un viaggio tra oggetti unici, invenzioni formidabili, cose che ancora usiamo o potremmo usare. Inoltre saranno esposte 16 opere di giovani artisti che hanno superato una sfida complessa: confrontarsi con l´icona Mini per manipolarla, alterarla, rivederla, contestualizzarla in un mondo plausibile. Il 28 dicembre, a Orvieto, nell´ambito di Umbria Jazz Winter, inaugura la mostra "Dalla Mini Al Mini" , curata da Gianluca Marziani con il patrocinio del Comune di Orvieto e il sostegno di Mini Realizzata a Milano lo scorso novembre e riallestita a Orvieto a Palazzo dei Sette, la mostra propone da un lato una selezione di oggetti di design che testimoniano l´evoluzione del "mini style" da ´59 a oggi, e dall´altro le opere di 16 artisti italiani chiamati a interpretare la Mini del nuovo millennio La mostra Dalla "Mini Al Mini" in programma presso il Caffé Galleria Mini allestito a Palazzo dei Sette a Orvieto, si propone come un manifesto, forse arbitrario ma certamente trasversale, del "mini style" così come si è sviluppato negli ultimi quattro decenni. Un fenomeno che va oltre il successo dell´evergreen automobilistico (quasi sei milioni di esemplari venduti nel mondo) per abbracciare idealmente il celebre indumento di Mary Quant e il dilagare di un prefisso linguistico che è l´esatto contrario di super. "Il progetto - ha spiegato Gianluca Marziani, curatore - si sviluppa su due livelli paralleli. Da un lato ripercorre gli effetti dell´innovazione tecnologica su oggetti di largo uso quotidiano. Il viaggio espositivo scorre tra forme col massimo dell´innovazione in una forma sempre più ridotta. Come la Mini così gli oggetti scelti risultano comodi, efficienti, innovativi e friendly. Dall´altro lato, il progetto interagisce con la creatività degli artisti invitati a confrontarsi con l´icona Mini, le cui opere sono le prime a far parte della collezione d´arte voluta da Mini e inaugurata con questa iniziativa. " Dall´agosto 1959, quando la vettura si concretizzò dalla penna di sir Alec Issigonis, al settembre 2000, quando la nuova Mini è stata presentata al salone di Parigi, moltissimo è cambiato nel campo della tecnologia, dei linguaggi creativi e della vita quotidiana. La Mini ha attraversato questi quarant´anni con la stessa filosofia di chi alimenta il progresso. E ci racconta un futuro che nasce tra il presente più innovativo e un passato indimenticabile. Sostenendo e promuovendo il progetto " Dalla Mini al Mini " e i suoi giovani artefici, Mini rende omaggio non solo a se stessa e alla propria storia ma anche al feeling con gli oggetti, all´atteggiamento verso la vita e all´autonomia individuale propri di quest´epoca. Di tanta libertà la Mini vuole restare testimonianza e forma di espressione. Adottando, oggi come ieri, l´inconfondibile personalità che ritroviamo in un capo d´abbigliamento, un computer, un oggetto di design o un´opera d´arte.  
   
 

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