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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2000
 
   
  INTERNET: PER LA POLIZIA, E´ LA PROVA IL PROBLEMA DEI REATI TELEMATICI

 
   
  Milano, 18 dicembre 2000 Ne hanno parlato a Roma esperti europei, magistrati e responsabili del Dipartimento di pubblica sicurezza (tra loro anche il prefetto Alessandro Pansa) al primo seminario internazionale sul "Computer crimes". La Polizia si attrezza per contrastare i reati commessi via Internet, ma il problema resta l´acquisizione delle prove. Due giorni per mettere a punto un´azione combinata a livello europeo che innalzi il livello di sicurezza di Internet. ´´La rete non va criminalizzata - ha affermato Alessio Distinto, funzionario della Polizia delle telecomunicazioni, nel corso di una tavola rotonda - ma e´ necessario tutelare sia le aziende che i privati che accedono ad Internet´´. Per questo a Strasburgo, entro la fine dell´anno, nascera´ la convenzione sul "Computer crime" a cui da due anni stanno lavorando anche magistrati ed investigatori italiani. La convenzione interessera´ i paesi Ue ma anche, come osservatori Usa, Canada e Giappone. Ed un richiamo a tutti i Paesi, e soprattutto all´Onu, perche´ ci si allinei sul contrasto ai reati di rete e´ arrivato dal sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Pietro Forno, esperto di indagini su reati di pedofilia. Si tratta di na convenzione che, oltre a identificare i reati commessi tramite Internet, fornira´ indicazioni precise nel contrasto alla pedofilia e stabilira´ l´ obbligo per le aziende di custodire i dati delle connessioni e l´autenticazione del cliente. "E´ un primo passo - spiega Distinto - verso l´acquisizione della prova da parte del magistrato che indaga, una prova che non deve scomparire e che potra´ cosi´ essere utilizzata nei procedimenti penali". .  
   
 

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