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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Dicembre 2000
 
   
  TRA FUMO E FIAMME UNA TELECAMERA A INFRAROSSI GUIDA I VIGILI DEL FUOCO - DISASTRI IN GALLERIA: LA TECNOLOGIA CONSENTE SIA DI PREVENIRLI SIA DI MIGLIORARE I SOCCORSI

 
   
  Milano, 20 dicembre 2000 - Un fumo denso e nero esce ancora dalla galleria Ca´ Camillini, dove un´autocisterna, carica di clorobenzene, ha urtato un autobus con a bordo un numero imprecisato di persone, provocando un terribile incidente. Ne è seguito un tamponamento a catena che ha coinvolto anche una decina di automobili. Il fuoco, divampato da una di esse, rende le operazioni di soccorso estremamente difficili, a causa soprattutto del fumo che ha rapidamente saturato l´aria della galleria rendendola irrespirabile, e che ha ridotto a zero la visibilità. Otto passeggeri feriti e pressoché intossicati dal fumo escono dalla galleria, ma all´interno ci sono ancora molte persone, alcune imprigionate nelle automobili e nel pullman, altre svenute a pochi metri dalle fiamme. Abbiamo purtroppo ancora negli occhi immagini drammatiche analoghe a queste, mostrateci dalla televisione in seguito a disastri come quello di Kaprun o del traforo del Monte Bianco. Ma fortunatamente questa descrizione è solo lo scenario di una colossale esercitazione nazionale, effettuata recentemente dalla Protezione Civile. Denominata "Appennino 2000", essa era tesa a verificare la capacità e i tempi di risposta in caso di incidente delle 38 strutture operative coinvolte nel progetto. L´esercitazione, avvenuta in una galleria dismessa situata all´altezza del Km 232 dell´autostrada A/1 Firenze-bologna, è stata diretta da Alberto D´errico, Ispettore Generale Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ed è stata coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile di Roma e dai Servizi di Protezione Civile della Prefettura e della Provincia di Firenze. Data la complessità dell´azione, sei gruppi di lavoro hanno coordinato tutte le attività di soccorso, che hanno comportato interventi sulla viabilità autostradale, interventi tecnici e sanitari, l´utilizzo di elicotteri, l´attivazione di un Centro operativo misto, il coordinamento di un centro di controllo della logistica e delle telecomunicazioni. Nelle due ore d´inferno in galleria, simulato alla perfezione, tutte le forze di soccorso coinvolte nell´esercitazione hanno tenacemente combattuto contro avversari quali il fuoco, il fumo, il rischio di inquinamento ambientale e idrico, i tempi strettissimi per soccorrere i feriti, avvalendosi di tecniche, metodi sperimentati, attrezzature e strumenti sofisticati. Di grande aiuto è stato l´utilizzo di una telecamera a raggi infrarossi, prodotta da Flir Systems, che - grazie alla sua capacità di rilevare immagini anche in condizioni proibitive come quelle descritte - può contribuire in modo determinante alle difficili operazioni di individuazione dei feriti e di rilevamento degli automezzi coinvolti nel sinistro. "Per noi, che spesso abbiamo a che fare con incidenti e situazioni davvero al limite, è molto importante disporre delle attrezzature e delle tecnologie più adeguate," dice Maurizio Maleci, Coordinatore del centro documentazione e addetto alla sala operativa pianificazione interventi del comando dei Vigili del Fuoco di Firenze. "Nel caso dell´esercitazione ´Appennino 2000´, la termocamera messaci a disposizione dalla Flir ha dimostrato di rispondere appieno alle nostre aspettative, anche perché è leggera, maneggevole e tecnologicamente molto avanzata, e si è resa indispensabile soprattutto nelle condizioni più critiche. Infatti, quando si è in presenza di fumo denso, particolarmente stagnante nel caso di un incendio in una galleria, l´occhio umano - o qualsiasi normale telecamera - non sono in grado di vedere assolutamente nulla, rendendo difficile ogni intervento di soccorso, e mettendo ulteriormente a rischio anche la vita dei soccorritori. La termocamera a raggi infrarossi, grazie alla sua capacità di ´vedere´ la realtà attraverso la rilevazione della temperatura di ciascun oggetto, fornisce sempre un´immagine nitida delle sagome di cose e persone, che in questo modo risultano facilmente identificabili e raggiungibili. Non solo. Essa evidenzia le fonti di calore, aiutando così a individuare i focolai dell´incendio e l´origine del fumo, consentendo laddove sia possibile di eliminarli. " Fra le caratteristiche delle termocamere Flir della serie Pm, come quella utilizzata per l´esercitazione, figura infatti la capacità di misurare e visualizzare simultaneamente fino a cinque temperature discrete. Le funzioni di auto focus, auto range e auto span consentono di produrre immagini termiche perfettamente regolate, ad alta risoluzione, che permettono di identificare ogni minima fonte di calore, dando un valido supporto all´individuazione di tutti gli oggetti, e accelerando i tempi di intervento. "Attualmente - prosegue Maleci - alcuni comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco utilizzano già apparecchiature per la visione notturna, visori all´infrarosso e termocamere, ma, in taluni casi, si tratta di macchine un po´ datate. L´auspicio è che quanto emerso in questa esercitazione porti presto all´adozione di strumenti evoluti analoghi a quelli qui utilizzati. Tali termocamere sono per altro d´importanza fondamentale anche in molti altri casi, come per esempio la ricerca di persone disperse in un bosco, utilizzando quando possibile il metodo della ricerca aerea avvalendosi di aeromobili. Oppure nel caso di persone cadute all´interno di vasche e grandi silos, o ancora per controllare le coste marine e per molteplici altri usi. " Nel corso dell´esercitazione "Appennino 2000", è stata utilizzata in particolare una termocamera portatile Flir della serie Pm, che si avvale della tecnologia Microir, un detector microbolometrico non raffreddato di terza generazione. Questo rilevatore a stato solido rappresenta la più sofisticata tecnologia attualmente disponibile per videocamere a infrarossi: non richiede alcun raffreddamento criogenico, è in grado di garantire eccellenti prestazioni per il rilevamento di immagini a onde lunghe, consente un´accurata misurazione delle temperature da -40° a +2000°C. Le termocamere Flir serie Pm inoltre registrano e immagazzinano con grande velocità dati di analisi della temperatura, commenti vocali e testo, assieme a immagini termiche. La gestione della documentazione che ne risulta è totalmente automatizzata. Con un semplice ´drag and drop´, è possibile trasferire nell´icona Quickreport i file che contengono le informazioni relative all´ispezione, per creare immediatamente report completi ed esaustivi. Nella lunga rete autostradale italiana ci sono 394 gallerie, all´interno delle quali nel corso del 1999 si sono registrati 1330 incidenti, causando 19 morti e 674 feriti, molti dei quali sono rimasti a lungo nei tunnel trasformati in trappole infernali. Probabilmente in casi come quello appena accaduto in Austria sul trenino di Kaprun, dove hanno perso la vita circa 170 persone, o quello, ancora nella memoria di tutti, del Traforo del Monte Bianco, l´utilizzo di questi strumenti avrebbe potuto non solo favorire enormemente l´intervento dei soccorsi e il recupero dei feriti, ma anche evitare - con una opportuna azione di prevenzione - l´accadere di simili sciagure. Termocamere a raggi infrarossi, installate all´ingresso delle gallerie o all´interno nei punti strategici di esse, potrebbero infatti monitorare costantemente la situazione dei veicoli in transito, evidenziando qualsiasi anomalia termica e consentendo di intervenire prima che accada l´irreparabile. Ciò contribuirebbe ad alzare di molto il livello di sicurezza. Qualche esperienze in tal senso esiste. E´ il caso del tunnel del Frejus, in cui alcune termocamere Flir rilevano la temperatura dei veicoli in transito, segnalando le situazioni di potenziale pericolo in modo da innescare le opportune misure di sicurezza. Le termocamere Flir vengono utilizzate in tutto il mondo come sistemi di controllo in diversi settori. In agricoltura e nell´ambiente, ad esempio per effettuare ispezioni di vulcani, censire la fauna o rilevare le temperature dei pendii innevati. Nell´edilizia, in veterinaria e nel settore medicale, come strumento di test per patologie quali il tumore alla mammella, e come tecniche di diagnosi per problemi circolatori di varia natura. Infolink: www. Flir. It.  
   
 

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