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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Dicembre 2000
 
   
  NEL 2000 TORNA LA´VOGLIA DELL´ABITARE ITALIANO

 
   
  Sistema Legno-arredamento(valori in miliardi di lire correnti)
L+a 1999 2000 (*) var% 00199
Fatturato (a) 67,900 71,892 5,9%
Esportazioni (b) 20,063 22,709 13,2%
Importazioni (c) 8,672 10,045 15,8%
Saldo (b - c) 11,391 12,664 11,2%
Consumo intemo (a - b + c) 56,509 59,228 4,8%
Produzione esportata (/o b/a) 29,5% 31,6% 6,9%
Addetti 411,644 416,213 1,1%
*Preconsuntivi Fonte: Ufficio Studi Federiegno-arredo Le imprese dei sistema legno-arredamento (complessivamente oltre 88. 000) possono tirare un bilancio estremamente positivo dell´anno che si sta concludendo. L´ufficio studi di Federiegno-arredo stima una crescita dei fatturato dei 5,9% rispetto al ´99, per un totale di 71. 892 miliardi di lire. L´incremento è da attribuire in egual misura al mercato interno e a quello estero. In Italia il consumo apparente è cresciuto dei 4,8% per un totale di 59. 288 miliardi di lire (prezzi alla produzione), mentre sul mercati esteri la crescita è stata superiore al 13,2%, per vendite complessive pari a 22. 709 miliardi di lire. "Nel panorama internazionale - commenta Rodrigo Rodriquez, presidente di Federiegno-arredo - l´Italia rimane leader per la sua unicità. Il sistema dei legno-arredamento italiano, infatti, è la sintesi di eterogeneità e complementarietà. Le imprese dell´industria dell´abitare, si differenziano per cultura specifica, per localizzazione geografica, per materiali utilizzati, per tecnologie e mercati. Tuttavia, l´unione di questi elementi si materializza in un insieme armonico e in una concezione dell´abitazione che, pur essendo tipicamente italiani, si stanno sempre più diffondendo all´estero. Non è un caso che il nostro paese sia il primo esportatore di arredamento a livello mondiale". Il primo effetto positivo sul sistema economico dei paese è la crescita degli addetti, che nei dodici mesi dei 2000 dovrebbero aumentare dell´1,1% creando una forza lavoro di oltre 416 mila unità. Li legno-arredamento sarà quindi uno dei pochi sistemi industriali della old economy che avrà contribuito in maniera positiva all´abbassamento dei livello di disoccupazione nel 2000. Ma il contributo potrebbe essere anche più consistente se la domanda e l´offerta di lavoro fossero maggiormente sintonizzate. "Una recente ricerca - spiega Rodriquez - stima che il fabbisogno complessivo di manodopera del legno-arredamento è di circa 28 mila addetti all´anno di cui 8 mila al primo impiego. Questo significa che solo nel 2000 sono andati persi circa 20 mila posti di lavoro perché mancano le figure professionali ricercate dalle imprese". Solo per fare un esempio, l´area commerciale dovrebbe essere quella che, secondo le imprese, nei prossimi anni avrà uno dei maggiori tassi di sviluppo ed al tempo stesso è l´area in cui molte aziende considerano difficile il reperimento di figure professionali adeguate. La ricerca effettuata dall´Osservatorio Bilaterale Nazionale (Confindustria/cgil-cisl-uil), multisettoriale, su sedici comparti industriali, attribuisce al settore mobili un poco invidiabile primato: la figura professionale di più difficile reperimento sul mercato nazionale appartiene al settore ed è il prototipista. "Federlegno-arredo - continua Rodriquez - opera in modo proposítívo rispetto a queste carenze: oltre ad organizzare, direttamente o indirettamente, corsi di formazione per i dipendente delle imprese associate, la Federazione è parte attiva in un Comitato tecnico-scientifico insediato per decreto al Ministero della Pubblica Istruzione, che lavora per favorire l´adeguamento dei programmi scolastici alle esigenze settoriali e territoriali. Un risultato concreto scaturito dall´attività del Comitato è, inoltre, uno strumento promozionale indirizzato agli alunni delle scuole medie e alle loro famiglie per far conoscere le opportunità di lavoro nel nostro settore". La formazione è peraltro solo uno degli ambiti in cui è attiva la Federazione. Per un settore che sta sempre più spostando il proprio baricentro commerciale al di fuori dei confini nazionali, è essenziale un´attività di promozione internazionale adeguata alle esigenze delle imprese. Dal 1996 Federlegno-arredo ha investito risorse finanziarie e umane nello sviluppo dell´attività di internazionalizzazione. Le iniziative sono passate da 2 a 17, le imprese aderenti alle iniziative sono aumentate da 100 a 414, il fatturato di Federlegno Arredo srl nei confronti delle imprese per i servizi forniti è cresciuto da 191,5 a 7. 744 milioni di lire, i contributi pubblici raccolti a sostegno dei progetti sono saliti da 149 a 2. 704 milioni. "Le adesioni delle imprese - continua Rodriquez - sono quadruplicate e le risorse economiche investite sono aumentate di 30 volte. Ma al di là dei numeri crediamo di aver perseguito una strategia che punta ad un elevato livello qualitativo delle iniziative. Abbiamo consolidato la nostra presenza nei mercati tradizionale, ma non abbiamo abbandonato i mercati in crisi che però risultavano promettenti, in una logica di medío-lungo período. Il "mordi-e-fuggi" non è più una strategia vincente perché i clienti, e gli stessi consumatori, hanno bisogno di percepire una continuità nell´investimento. " Nell´anno che si sta per concludere il bilancio sul fronte delle esportazioni è decisamente positivo. Gli Usa diventano il secondo paese cliente, scavalcando la Francia e dimostrando che il favorevole rapporto di cambio costituisce la miglior occasione per espandere le quote di mercato dei prodotti made-in-italy. Per quanto riguarda i mercati più in crisi lo scorso anno, si deve registrare il positivo recupero dei mercato russo e dell´estremo oriente soprattutto per quanto riguarda il settore dei mobili. " Nel prossimo anno - Spiega Rodriquez - la Federazione, oltre a dare coninuità a quanto fatto finora, si concentrerà in alcuni ambiti considerati prioritari. In particolare , stiamo realizzando un progetto congtract con cui intendiamo creare una " rete" dell´industria Contract italiana, rivolgendoci a quelle imprese che realizzano continuativamente prodotti al contract, pur nell´ambito delle diverse produzioni adeguate ai differenti segmenti di destinazione". Tre saranno i principali interventi del programma operativo: un sito sull´industria Contract italiana, dossier tematici di approfondimento che, sulla base delle realizzazioni sviluppate dalle imprese italiane, affrontino di volta in volta i diversi segmenti dei mercato Contract (quali l´hotel, l´aula universitaria e così via) e una mostra sui prodotti e sulle imprese dei Contract italiano. La ripresa del mercato interno ha ovviamente rafforzato la dinamica delle importazioni che sono aumentate per l´intero settore di 15,8%, portando il valore dei prodotti acquistati all´estero ad oltre 10. 000 miliardi. Tale aumento è peraltro da attribuire alla carenza strutturale dei nostro paese di materie prime legnose che costituiscono oltre il 75% delle importazioni totali. E´ tuttavia da considerare con attenzione la comparsa sul mercato di tre paesi produttori di mobili (Cina, Messico e Polonia) la cui produzione è in rapido aumento. In valori assoluti sono ancora lontani da competere con i produttori tradizionali (i paesi in via di sviluppo nel complesso producono solo il 21 % dell´offerta mondiale di mobili), ma occorre registrare che, nel 2000, la Cina ha raddoppiato le proprie esportazioni di prodotti di arredamento (mobili, luce e complementi di arredo) in Italia. "La competizione - spiega il presidente Rodriquez - si sta facendo sempre più serrata ed è quindi necessario sempre di più specializzarsi in un offerta qualitativa di alto livello. In questo senso riteniamo particolarmente importanti, per le imprese associate, le iniziative che consentono di qualificare la produzione italiana come rispettosa dell´ambiente e coerente con uno sviluppo sostenibile. Ovviamente, nell´attività di normazione occorre tenere in considerazione l´ambito competitivo in cui si opera senza quindi ingessare le aziende con pratiche burocratiche, che rendono píù oneroso fare impresa senza procurare un reale vantaggio all´ambiente e ai consumatori´. I parametri di tolleranza per le emissioni in atmosfera dei fumi di combustione, lo smaltimento dei rifiuti legnosi, il riciclo degli imballaggi legnosi sono solo alcuni dei temi su cui è attiva la Federazione. "Nel prossimo anno entrerà nella fase operativa - conclude Rodriquez - un Progetto Legno finalizzato a coordinare, armonizzare, nazionalizzare e gestire una serie di azioní promozionali dei materiale legno. Pur nella consapevolezza della vasta gamma di materiali che sempre più animano e diversificano l´offerta di prodotti finiti, intendiamo far conoscere ed apprezzare un materiale di cui non si conoscono tutte le qualità tecniche ed ecologíche". Http://www. Federlegno. It . Gianfranco Rosso .
 
   
 

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