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Notiziario Marketpress di
Venerdì 22 Dicembre 2000 |
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LA DECISIONE DEL REGNO UNITO ALIMENTA IL DIBATTITO EUROPEO SULLA CLONAZIONE
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Bruxelles 22 dicembre 2000 Ieri, durante un dibattito alla Camera dei Comuni, descritto dagli osservatori come "appassionato ed informato", i politici del Regno Unito hanno votato l´ampliamento della vigente normativa nazionale relativa alla ricerca sugli embrioni. L´emendamento è stato approvato con una maggioranza di 366 parlamentari a favore e 174 contrari. La controversa decisione consentirà di prelevare dagli embrioni in una fase molto precoce dello sviluppo le "cellule staminali", ovvero quelle cellule che possiedono la particolare capacità di evolversi in un´ampia gamma di tessuti corporei. Gli scienziati ritengono che la capacità di tali cellule di evolversi in tessuti completi potrebbe essere utilizzata nel trattamento di numerose affezioni debilitanti e persino per rivoluzionare il trapianto di organi. Tuttavia molti di coloro che si oppongono alla ricerca sugli embrioni sostengono che il pericolo di un possibile utilizzo improprio di questa tecnologia è tale da rendere inaccettabile qualsiasi ampliamento delle leggi attuali. Il primo ministro britannico Tony Blair si è unito ai sostenitori della nuova normativa, guidati dalla parlamentare laburista Yvette Cooper. Secondo quanto affermato dalla Cooper dinanzi alla Camera dei Comuni, si deve consentire alla ricerca di procedere, in quanto essa potrebbe fornire "la chiave per guarire il corpo umano dal suo interno. Se si consentirà il proseguimento di tale ricerca, i potenziali benefici saranno immensi, in particolare per coloro che sono affetti da terribili malattie croniche". Tuttavia coloro che hanno votato contro l´emendamento ritengono che i rischi superino i potenziali benefici. Peter Garret, membro dell´associazione antiabortista britannica "Life", ha manifestato le preoccupazioni di coloro che temono che gli scienziati possano produrre cloni umani ed ha affermato: "Una volta eliminati i vincoli alla produzione di embrioni umani clonati, si creano i presupposti per la clonazione a fini riproduttivi". Recentemente anche gli europarlamentari sono stati chiamati ad esprimersi a Bruxelles in merito alla ricerca sulle cellule staminali. Il 13 dicembre essi hanno votato a favore dell´istituzione di una commissione temporanea che si occuperà di genetica umana e delle tecnologie della medicina moderna che ad essa si ricollegano. I 36 membri prenderanno in esame i problemi etici, legali, economici e sociali connessi con i nuovi sviluppi in campo medico. Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha accolto favorevolmente l´iniziativa degli europarlamentari che segue la pubblicazione, effettuata a novembre a cura del Gruppo europeo di etica (Gee), di un parere relativo alla ricerca sulle cellule staminali. Secondo quanto affermato da un portavoce della Commissione, il commissario Busquin allora si astenne dal commentare il parere, in quanto desiderava sottolineare l´indipendenza del gruppo nei confronti della Commissione. Ciononostante Busquin ha recentemente fornito informazioni dettagliate sulla risposta della Commissione alle raccomandazioni del Gee riguardanti futuri finanziamenti comunitari a favore della ricerca in questo settore. Secondo i funzionari della Commissione, la Comunità continuerà ad applicare un approccio di precauzione alla ricerca sulle cellule staminali, come consigliato dal Gee. Il Commissario intende inoltre richiedere che le valutazioni etiche di tutta la ricerca finanziata dall´Ue, attualmente obbligatorie all´avviamento del progetto, siano rafforzate durante tutta la durata dei progetti. Successivamente inviterà gli Stati membri ad applicare un analogo approccio. Nell´intervista rilasciata al Notiziario Cordis, un funzionario della Commissione ha dichiarato: "Le conseguenze delle scienze biologiche saranno più importanti della tecnologia . Stiamo facendo del nostro meglio per elaborare una visione coerente in materia di scienze biologiche". Consapevole di ciò, il 21 novembre di quest´anno il Commissario ha istituito una commissione di coordinamento sulle biotecnologie. Il medesimo funzionario ha aggiunto che la Commissione è ferma nel sostenere che l´Europa debba tenere un dibattito equilibrato su queste controverse ricerche. La Commissione teme in particolare che un divieto totale determini il trasferimento negli Usa delle aziende operanti nel settore delle biotecnologie. Il funzionario ha proseguito: "Non vogliamo dipendere dagli Usa per le tecnologie che non sono più oggetto di controversie". Secondo quanto affermato dal funzionario, ciò significa che il prossimo programma quadro comunitario di Rst accorderà la priorità all´applicazione della ricerca genetica sulle piante, sugli animali e sugli esseri umani. Inoltre, nel 2001, una parte del bilancio dell´attuale programma comunitario "Qualità della vita e gestione delle risorse biologiche" sarà destinata alla ricerca sulle cellule staminali, con particolare attenzione agli aspetti etici. Tuttavia non è stato ancora stabilito alcun bilancio. L´importo verrà reso noto solo al termine della consultazione tra la Commissione, il Gee ed il gruppo di alto livello sulle bioscienze. La Commissione, che sta seguendo attentamente il dibattito nel Regno Unito, afferma: "Il [prossimo] programma quadro dovrebbe riflettere il parere del Parlamento [europeo] e del Gee e sospendere tutte le attività di clonazione terapeutica nel programma comunitario finché non disporremo di ulteriori informazioni". . |
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