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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Ottobre 2006
 
   
  AUTONOLEGGIO: UNA CORSA A OSTACOLI

 
   
  Milano, 19 ottobre 2006 – Prosegue la crescita del noleggio veicoli, anche in assenza di un adeguato riconoscimento da parte del Legislatore. E’ questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai primi dati sull’anno in corso, raccolti da Aniasa - l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria e illustrati ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione del Rapporto annuale sullo stato di salute del settore. Nel primo semestre 2006, il settore del noleggio veicoli ha proseguito la crescita ininterrotta ormai da un decennio e che oggi, come nel 2005, fa segnare tassi a doppia cifra (+10% di fatturato rispetto al primo semestre 2005). Il primo semestre dell’anno ha evidenziato ancora una volta il legame funzionale con l’industria automobilistica con oltre 218. 000 immatricolazioni, pari al 12% del mercato nazionale. Nonostante i dati confermino ancora una volta il ruolo strategico a supporto della mobilità aziendale e dei privati cittadini nel pieno rispetto dell’ambiente (come testimonia l’accordo con la Regione Lombardia firmato stamane), il settore è oggi alla ricerca di un adeguato riconoscimento su diversi fronti: giuridico, fiscale, normativa dei trasporti e codice della strada. Quella degli ultimi dieci anni (da 76mila veicoli gestiti nel 1995 a oltre 600mila nel 2006) è stata una vera e propria corsa a ostacoli, ininterrotta, ma caratterizzata da un quadro normativo non in linea con il resto dell’Europa e fortemente penalizzante. Thin capitalization, aumento dell’Irap nelle Regioni con maggiore concentrazione del business, tassi di detraibilità Iva sull’auto aziendale da anni bloccati al 10-15% (contro il 50% di media europea) e di deducibilità dei costi fermi a 1. 807 €/anno ben al di sotto degli altri Paesi Ue. Questi sono solo alcuni degli ostacoli incontrati dal settore negli ultimi anni, prima di arrivare al quasi totale azzeramento della deducibilità dei costi auto, attualmente previsto dal “collegato” alla Finanziaria per il 2007. “Dovendo recuperare un impatto potenziale e forse sovrastimato di 5,5 miliardi l’anno di gettito dell’Iva, (dopo la sentenza europea)”, sottolinea il Presidente Aniasa Gianluca Soma, “la contromisura più immediata adottata dal governo è stata aggravare le imposte sullo stesso settore interessato dalla recente sentenza di Bruxelles, ovvero l’auto aziendale. Una soluzione diabolica e banale che colpevolizza l’uso delle auto per fini produttivi e causa ricadute negative in particolare per intere fasce di lavoratori dipendenti (in media +15-20% delle imposte a carico del dipendente con auto in fringe benefit), oltre al blocco del segmento auto aziendali fermo da anni al 27% in Italia contro il 40-50% in Ue”. Aniasa ha prospettato una modifica alla recente normativa fiscale sulla deducibilità dei costi auto, chiedendo il mantenimento dell’attuale metodologia di calcolo del valore del fringe benefit per la vettura assegnata al dipendente (con la nuova normativa si stima un aggravio di circa 700/1000 €/anno) e la riduzione della deducibilità dei costi di esercizio dal 100% all’85% (sempre in caso di auto attribuite in uso promiscuo ai dipendenti). Con tale richiesta, unitamente alla prevista detraibilità dell’Iva, si dovrebbe raggiungere un sostanziale equilibrio tra entrate dello stato e regime fiscale per l’uso del noleggio rispetto alla situazione sinora vigente. Nonostante la scarsa attenzione nei confronti del settore che contribuisce continuamente al rinnovo del parco auto circolante, le stime sull’intero anno 2006 confermano quanto delineato per il primo semestre. Due sono i dati che destano maggiore interesse: si prevede, infatti, una concreta crescita del fatturato che dovrebbe superare il tetto dei 4. 000 milioni di euro (+10% rispetto al 2005%) e una flotta in costante aumento che arriva a 630mila veicoli. Incoraggiante per il settore anche il dato sulle immatricolazioni che potrebbe sfiorare i 300. 000 veicoli (+5% sul 2005), arrivando a rappresentare ben il 12% sull’intero immatricolato. .  
   
 

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