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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Dicembre 2000
 
   
  BUIO VERDE - IL CORAGGIO DI NORIS, LA BAMBINA SOPRAVVISSUTA ALLA FORESTA AMAZZONICA

 
   
  Amazzonia venezuelana, 12 ottobre 1999: un piccolo aereo si sfracella al suolo tra montagne ricoperte di vegetazione fittissima. Fra i tre superstiti c´è Noris Villarreal, undici anni, figlia di indios. La bimba è ferita, ma resiste in condizioni quasi impossibili per tredici lunghi giorni, fino a quando viene tratta in salvo insieme ai suoi compagni di sventura. Per quasi due settimane mangia radici e foglie e tutto ciò che trova di commestibile, e intanto spera che qualcuno venga a liberarla da quell´incubo. Per i soccorritori l´aereo è introvabile. Noris decide di mettersi in marcia alla ricerca di aiuto con Ismael, un giovane indio più spaventato di lei, lasciando il ferito Carlos nei pressi del velivolo. Stremati, disidratati e ormai convinti di non riuscire a farcela, vedono come in un sogno il gruppo di indigeni che grazie alla conoscenza della foresta finalmente li strappa a una morte certa. Una vicenda commovente che ha fatto il giro dei mondo è l´occasione per un racconto ambientato in un angolo sconosciuto dell´America Latina, dove la modernizzazione incontrollata sta piegando una cultura millenaria. E´ l´Amazzonia dei misteri e delle leggende, di una natura intatta e feroce ma sconosciuta ai suoi stessi abitanti, ormai preda delle lusinghe di una civiltà lontana che promette progresso e una vita migliore. Noris diventa un´eroina per il Venezuela e una star della televisione, la quale, però, nella sua comunità nella selva non si vede perché il tecnico che doveva montare l´antenna satellitare attesa da tutti rimane vittima dello stesso incidente aereo. Arricchito da un inserto fotografico, Buio verde, è la storia di una bambina costretta a diventare donna da un giorno all´altro. Ma anche quella di un mondo povero e marginalizzato, incerto se gettarsi nelle braccia della globalizzazione o viverne orgoglio- samente al di fuori. Autore: Rocco Cotroneo, 40 anni, giornalista, vive a Rio de Janeiro e gira l´America Latina per il Corriere della Sera e per passione. Prima di incontrare Noris non aveva mai pensato di scrivere un libro. Sperling & Kupfer Editori, pagg. 237, Lit. 28. 500. Oltre Le Porte Della Citta´ Proibita Entrò nella Città Proibita con un tight nel bagaglio da indossare al cospetto del Dalai Lama. E non venne ricevuto: il racconto incredibile del mancato incontro tra Sir Francis Younghusband, emissario dell´impero britannico, e la massima autorità del Tibet è noto a pochi. Eppure la figura dell´ultimo grande avventuriero esploratore dell´età vittoriana, colonnello, giornalista, spia, solleva da sempre curiosità e interrogativi. La sua storia, come scrive Livia Manera sulla Stampa, "ha alimentato la leggenda di un eroe fallito, un malinconico funzionario imperiale assetato di conquiste, che con trent´anni di anticipo sull´"Orizzonte Perduto" di James Hilton trovò il suo Shangri-la tra quelle montagne innevate e finì la sua vita da mistico visionario. Younghusband invase il Tibet con un piccolo esercito nel 1903, trasformando una secondaria missione diplomatica in un´operazione militare su vasta scala. Quest´oscuro funzionario inglese, nato in India nella seconda metà dell´Ottocento, detentore di un record mondiale sulle 300 yarde, fu un esploratore temerario che - unico europeo dopo marco Polo - aprì una nuova via dalla Cina all´India attraversando a piedi i ghiacciai del Karakorum all´altezza del passo Mustagh. Fu anche il primo occidentale a entrare a Llasa. E organizzò le prime quattro spedizioni sull´Everest. Personagggio bizzarro ed enigmatico, per alcuni forse l´ultimo dei grandi imperialisti, un fallito per altri, assetato di conquiste e amico di Bertand Russell, visse gli ultimi anni della sua vita da libero pensatore, profeta ante literam dell´amore libero, secondo una metamorfosi spirituale, dovuta per sua stessa ammissione al contatto illuminante con l´Himalaya. In quest´appassionante biografia arricchita da un suggestivo inserto fotografico, che dedica ampio spazio al diplomatico, ma anche alla dimensione interiore dell´esperienza di viaggio e al bisogno di misticismo, si ripercorrono tutte le tappe di imprese dimenticate, ma anche il confronto fra le due culture diverse, quella britannica e quella tibetana, imperialista la prima, pacifista per antonomasia la seconda. Alla fine del libro si lascia un pezzetto di cuore sul Tetto del mondo. Traduzione di Claudia Manera. Patrick French ha esordito con questo libro per il quale ha vinto il premio Somerset Maughham. Sostiene da anni la causa dell´indipendenza del Tibet. Autore Patrick French, Sperling & Kupfer Editori, Milano, pagg. 319, Lit. 33. 000. .  
   
 

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